La scoliosi è una deformazione antero-posteriore in lordosi, generata da un movimento di torsione. In radiografia si evidenzia sul piano frontale.
La scoliosi idiopatica è presente in circa l’1 – 3% dei soggetti nella popolazione a rischio, compresa tra i 10 e i 16 anni. Il sesso femminile è maggiormente colpito nel rapporto di circa 5:1 rispetto a quello maschile. La deformità riguarda più frequentemente le fasce di popolazione infantile-adolescenziale (9-11 anni) e si accentua sino al termine della maturazione ossea.
Tra le cause della scoliosi troviamo:
La classificazione della scoliosi viene realizzata in base all’età di insorgenza:
In base all’entità della curva:
In base alla localizzazione della curva:
E’ molto importante identificare precocemente la scoliosi per avere la possibilità di un miglior successo del trattamento conservativo.
La diagnosi avviene durante la visita fisiatrica, dove vengono osservate eventuali asimmetrie sui 3 piani dello spazio:
Al termine della visita verrà fatta diagnosi di scoliosi o di semplice atteggiamento scoliotico. Nel caso di scoliosi viene chiesto un approfondimento radiografico. L’esame radiografico risulta indispensabile per lo specialista, al fine di studiare tutte le componenti della deformità scoliotica.
La radiografia viene effettuata in carico (cioè in piedi) e deve essere della colonna vertebrale in toto (cioè dal tratto cervicale al sacro), sia sul piano postero-anteriore che latero-laterale.
Vengono osservate 3 misure:
La letteratura scientifica è concorde nel dire che gli esercizi devono basarsi sull'autocorrezione tridimensionale della colonna, allenando le attività di vita quotidiana, stabilizzando la postura corretta ed educando il paziente.
In tutti i casi la riprogrammazione posturale tramite confezionamento di plantari propriocettivi può ottimizzare il percorso riabilitativo.
Resta aggiornato sulle ultime notizie del Mondo della Sanità