17 gen 2020
Leila Codecasa (Corriere della Sera)
Quando è arrivata in ospedale a Vimercate, è entrata nello studio e ha detto al dottore: «Non ne posso più. Per favore faccia qualcosa lei per il mio occhio». Spiega il dottor Natale Di Giacomo, responsabile del settore Oculoplastica: «Aveva un tumore “a cavolfiore” alla palpebra superiore sinistra che la deturpava. Arrivava dal centro Italia, una signora di sessant’anni combattiva ma ormai disperata, mi disse che aveva girato vari ospedali e tutti le avevano risposto che non c’era nulla da fare. O tenere il tumore, con il rischio di metastasi, o provare ad intervenire ma compromettendo l’occhio. Io le ho chiesto carta bianca per operarla». La paziente ha accettato.
Intervento complesso
La paziente aveva un tumore che rischiava di attaccare il cervello, ma l’asportazione poteva comportare la perdita dell’occhio: impiegata una tecnica all’avanguardia
«Abbiamo optato per un tipo di intervento molto complesso ed effettuato rarissimamente in Italia: in parole molto semplici io e la mia equipe – ha spiegato Di Giacomo – abbiamo deciso di asportare completamente la palpebra superiore, di traslare quella inferiore in alto e di utilizzare il tessuto della guancia come palpebra inferiore, salvando almeno una rima palpebrale».
La nuova palpebra
Due gli interventi: nel primo l’occhio è stato completamente chiuso asportando la palpebra malata, nel secondo, a distanza di circa un mese, la palpebra che nel frattempo si era «stabilizzata» nella sua nuova condizione è stata tagliata a metà creando così due palpebre, inferiore e superiore. «Nel giro di ventiquattr’ore la paziente muoveva la palpebra – ha rivelato il medico —. L’ho rivista pochi giorni fa e sta bene». Di Giacomo si è formato in Spagna ed è specializzato in interventi di questo tipo: «Hanno indirizzato qui la paziente perché sanno che ho questa specializzazione, ma si tratta di un caso raro: io stesso ho usato questa tecnica due sole volte nel corso della mia carriera».
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