NEWS da Bianalisi

COMUNICATO STAMPA
Scritto da Redazione Bianalisi 05-07-2024

    Conad si affaccia nel mondo della salute e del benessere, un importante passo in avanti nel percorso di omnicanalità dell’insegna e di ampliamento dell’offerta verso servizi alla persona distintivi e fidelizzanti.   La collaborazione con il gruppo Bianalisi mira a promuovere una corretta cultura della prevenzione, facilitando l’accesso a prestazioni sanitarie e servizi diagnostici di qualità e a speciali percorsi prevenzione.   Il progetto, in fase di test, è in partenza in 5 regioni italiane, da Nord a Sud, coinvolgendo oltre 350 punti vendita, parafarmacie e ottici Conad, insieme a 61 centri Bianalisi tra Punti Prelievo e Poliambulatori.     Luglio 2024 - È attiva da qualche giorno la partnership tra Conad e Bianalisi, il più grande gruppo italiano nel settore della diagnostica integrata, presente con oltre 350 strutture in 11 regioni italiane e nella Repubblica di San Marino. La collaborazione, che intende sensibilizzare sull’importanza di prendersi cura della propria salute e del proprio benessere, permetterà ai clienti titolari di Carta Insieme e Carta Insieme Più Conad Card di accedere a esami di laboratorio, diagnostica per immagini e visite specialistiche a condizioni agevolate.   La partnership con Bianalisi fa parte della strategia omnicanale di Conad, volta alla creazione di un ecosistema di servizi di elevata qualità, che risponda a una vasta gamma di esigenze, arricchendo e diversificando l’offerta in punto vendita.   “Dopo anni di presenza nel segmento Salute e Benessere con più di 180 Parafarmacie e oltre 20 Ottici ad insegna Conad, grazie alla collaborazione con il più grande gruppo italiano di diagnostica integrata, allarghiamo il nostro campo d’azione con un’ampia offerta di prestazioni sanitarie in convenzione, erogate dalle strutture Bianalisi. Ciò rappresenta un ulteriore tassello della nostra strategia omnicanale volta a generare ulteriore valore per i nostri clienti fidelizzati, mettendoli al centro e fornendo loro un ecosistema di servizi a condizioni agevolate”, ha commentato Silvia Bassignani, Direttore Marketing Canali Distributivi e CRM di Conad. “Si tratta di un’operazione che parte da lontano, e che ha già visto affiancare alla spesa, nostro core business, i servizi dedicati al mondo dei viaggi. Un percorso verso l’omnicanalità dell’insegna in continua evoluzione che vedrà nei prossimi mesi l’ampliamento a nuovi ambiti di servizi”.   “In qualità di grande gruppo di diagnostica integrata, abbiamo la responsabilità di condurre iniziative di sensibilizzazione che aiutino i cittadini a essere più consapevoli circa la propria salute e a prendersene cura", spiega Giovanni Gianolli, Amministratore Delegato del Gruppo Bianalisi. “Occorre lavorare per diffondere l’abitudine a una corretta prevenzione e a monitorare il proprio stato di salute, facilitando l’accesso ai controlli di routine e a servizi diagnostici e prestazioni sanitarie specifiche, laddove ve ne sia necessità. Nell’ambito di questa partnership, metteremo a disposizione dei clienti Conad i nostri qualificati specialisti e le nostre strutture dotate di moderne tecnologie, proponendo anche specifici Pacchetti Prevenzione, ad esempio in ambito cardiologico, metabolico, oncologico”.   La fase di test riguarderà 366 punti vendita – tra Conad, Conad Superstore e Spazio Conad – 38 Parafarmacie e 4 Ottici Conad, oltre a 61 centri del gruppo Bianalisi – di cui 13 Poliambulatori – in 5 regioni italiane: Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia e Puglia. Cinque le cooperative associate a Conad coinvolte nella campagna di test: Conad Nord Ovest, Conad Centro Nord, CIA-Commercianti Indipendenti Associati, Conad Adriatico, PAC2000A.

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MEDICAL CENTER ENTRA NEL GRUPPO BIANALISI
Scritto da Redazione Bianalisi 09-05-2024

Il Gruppo Bianalisi è lieto di annunciare l’acquisizione del Medical Center di Sesto Calende in provincia di Varese, struttura privata che eroga una vasta gamma di servizi tra analisi di laboratorio, visite specialistiche, diagnostica per immagini e medicina del lavoro.Questo ingresso “rappresenta un ulteriore consolidamento della nostra presenza a livello nazionale”, dichiara il Presidente del Gruppo Giuliano Caslini, “in particolare, nell’area ovest della Lombardia - dopo la recente acquisizione del Gruppo Meditel di Saronno e l'apertura degli ambulatori negli aeroporti di Malpensa e Milano Linate - i cittadini potranno contare su un potenziamento dei servizi erogati e un team di eccellenti professionisti a cui affidarsi”.“In questi 16 anni, abbiamo lavorato affinché la qualità percepita dai pazienti fosse la più alta possibile”, spiega il Dottor Pietro Blumetti fondatore del Centro, “Oggi siamo orgogliosi di entrare a far parte di Bianalisi, il più grande gruppo di servizi ambulatoriali interamente italiano. Credo che entrambi trarremo significativi vantaggi in termini di prestazioni offerte, qualità e capacità diagnostica, mantenendo inalterata la filosofia vincente che ci ha contraddistinto fino ad ora”.Questa acquisizione è la settima negli ultimi 6 mesi dopo quelle del Centro Medico San Lorenzo di Crema (CR), del Poliambulatorio Città di Fidenza (PR), del Centro Radiologico Madonna della Bruna di Matera (il primo poliambulatorio Bianalisi in Basilicata), del Centro Radiologico Demarzio di Gravina (BA), e di due laboratori di analisi cliniche in Puglia e Veneto.L’obiettivo del Gruppo è continuare a crescere sul territorio rispondendo in modo sostenibile alle esigenze di salute di cittadini e imprese, ampliando l’offerta di servizi sanitari anche grazie alla collaborazione con realtà locali all’avanguardia.Oggi Bianalisi è presente in 11 regioni italiane e nella Repubblica di San Marino con quasi 400 strutture.

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Bianalisi arriva a Milano Linate
Scritto da Redazione Bianalisi 11-04-2024

Abbiamo inaugurato una nuova struttura all’interno dell’aeroporto cittadino al Piano Arrivi.È il secondo poliambulatorio privato, aperto in un aeroporto italiano, dopo quello avviato a luglio 2023 al Terminal 1 dell’aeroporto di Milano Malpensa.L’obiettivo è diventare un punto di riferimento per le esigenze di salute dei passeggeri, della popolazione milanese - ben collegata grazie alla nuova metropolitana M4 - ma soprattutto dei lavoratori che ogni giorno prestano il proprio servizio all’interno dello scalo aeroportuale.Offrire cure di qualità in una struttura moderna, comoda e con accesso rapido a diverse tipologie di prestazioni, erogate da professionisti esperti, è l’obiettivo che ha guidato Bianalisi nella scelta di questa nuova location.

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BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO
Scritto da Redazione Bianalisi 19-12-2023

In questo momento speciale, desideriamo rivolgere un sentito ringraziamento a tutti voi, che ogni giorno accedete alle nostre strutture sanitarie. Consapevoli dell'importanza di essere partner per la vostra salute ed il vostro benessere, lavoriamo costantemente per assicurarci che abbiate risposte puntuali ai vostri bisogni e cure di qualità, garantendo diagnosi accurate e tempestive. Vi auguriamo un sereno Natale e un nuovo anno ricco di soddisfazioni nelle sfide che vorrete intraprendere.

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Benemerenza al Dott. Giuliano Caslini
Scritto da Redazione Bianalisi 08-12-2023

Giovedì mattina, 7 dicembre, giorno della festa patronale di Sant'Ambrogio, l'Amministrazione comunale di Carate Brianza in occasione della cerimonia pubblica delle 11:30 presso la sala consigliare, sono state conferite 4 benemerenze civiche a persone meritevoli. Quest'anno, siamo entusiasti di annunciare che il Dott. Giuliano Caslini, colui che ha creato un vero e proprio impero dei laboratori “BIANALISI”, è stato omaggiato per il suo eccezionale contributo nel campo sanitario.Nel corso degli anni "BIANALISI" ha saputo accogliere e integrare alcune delle migliori realtà mediche presenti sul territorio nazionale, garantendo standard elevati e uniformità nelle discipline sanitarie. Grazie alla sua presenza diffusa e al servizio capillare offerto, "BIANALISI" è riuscita ad assistere un numero sempre crescente di persone.Questo riconoscimento è un tributo al duro lavoro, all'impegno e all'eccellenza dimostrati dal Dott. Caslini e dal Team di "BIANALISI ". Il loro impegno costante nel fornire servizi medici di alta qualità ha migliorato la vita di molte persone e ha contribuito alla promozione della salute nella nostra comunità.Un plauso speciale va al Dott. Caslini, un esempio per tutti coloro che aspirano a fare la differenza nel settore sanitario.

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CHIUSURE STRAORDINARIE DICEMBRE E GENNAIO
Scritto da Redazione Bianalisi 07-12-2023

Durante i mesi di DICEMBRE e GENNAIO, oltre alle Festività Nazionali, alcuni dei nostri Punti Prelievo BIANALISI non saranno operativi. . Vogliamo sempre assicurarvi un servizio di qualità e fornirvi tutte le informazioni necessarie riguardo alle aperture e agli orari dei nostri centri. . Per ottenere tutte le informazioni aggiornate, consigliamo di contattare direttamente il vostro Centro BIANALISI di fiducia. I nostri professionisti saranno lieti di fornirvi tutte le informazioni di cui avete bisogno e di assistervi nel modo migliore possibile. . La vostra salute è la nostra priorità assoluta e facciamo del nostro meglio per garantirvi un servizio affidabile. . Ringraziamo in anticipo e seguiteci per ulteriori aggiornamenti sui nostri canali social.

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GLICOTOSSINE E INVECCHIAMENTO PRECOCE

Le glicotossine, denominate “AGEs” (Advanced Glycation End Products, prodotti terminali della glicazione avanzata), rappresentano uno dei parametri biologici più significativi del processo di invecchiamento cellulare. Gli AGEs si formano dal legame non enzimatico tra molecole di zucchero e proteine presenti nello spazio intracellulare oppure al di fuori della cellula, dando luogo a prodotti alterati, che l’organismo non è in grado di smaltire, e che pertanto possono accumularsi a livello dell’interstizio che circonda tutte le cellule del corpo umano, detto “matrice extracellulare”. Tra le proteine glicate annoveriamo l’albumina, l’emoglobina ed il collagene, le cui alterate funzioni compromettono la salute dell’organismo tramite processi cronici di infiammazione e stress ossidativo, accelerando il processo di invecchiamento. La formazione ed accumulo di AGEs può accompagnare il fenomeno della resistenza all’insulina e della sindrome metabolica, sebbene esistano fonti esterne di AGEs, quali il fumo di sigaretta, i cibi processati e raffinati, oltre ai cibi di origine animale, soprattutto se sottoposti a cotture ad alta temperatura. Tra le patologie correlate all’accumulo degli AGEs vengono annoverate:     Diabete mellito: l’iperglicemia comporta un incremento di glicazione delle proteine, inducendo               importanti complicanze, quali la retinopatia e neuropatia diabetica, l’insufficienza renale ed il piede diabetico.   Patologie cardiovascolari: le LDL glicate aderiscono alle cellule endoteliali inducendo infiammazione alla base della formazione di placche aterosclerotiche.   Declino cognitivo: oltre ai danni da alterata circolazione cerebrale, gli AGEs inducono neuroinfiammazione, legandosi direttamente con alcuni tessuti cerebrali.   Invecchiamento cutaneo: il collagene glicato, essendo rigido, ostacola il turnover cutaneo, alterando l’elasticità cutanea e promuovendo la formazione di rughe.   Patologie del connettivo: la rigidità della matrice extracellulare, indotta dalla degenerazione del collagene, può favorire lesioni delle strutture tendinee e dei legamenti, con ripercussioni sulla globalità delle catene miofasciali.   Patologie oculari: il legame tra AGEs e proteine della retina e del cristallino favorisce la degenerazione delle strutture oculari e lo sviluppo della cataratta.   Alla luce dei danni biologici multisistemici descritti, indotti dalla presenza eccessiva di AGEs, risulta di cruciale importanza l’identificazione precoce degli stessi, al fine di impostare strategie terapeutiche atte a ridurre il processo di glicazione e di accumulo di glicotossine nell’ambiente extracellulare. Oltre al dosaggio ematico dell’emoglobina glicata e della fruttosamina (prodotto della glicazione dell’albumina) esiste un metodo indiretto di misurazione degli AGEs basato sulla fluorescenza cutanea, definito “AGE reader”, la cui esecuzione è molto rapida e non invasiva, da cui scaturisce un referto grafico inerente i livelli di glicotossine in relazione all’età del soggetto, correlato al rischio cardio-metabolico effettivo.   Presso l’ambulatorio di “Medicina Predittiva e Preventiva” istituito presso Bianalisi-Fisiomedical di Roma viene eseguita la lettura AGE reader tramite sistema a fluorescenza, per lo screening precoce del rischio cardio-metabolico correlato all’accumulo delle glicotossine.   Dr. Gianluca Bianco Specialista in Medicina Interna con Master in PNEI e Neuromodulazione Esperto in Agopuntura e Nutrizione Clinica Direttore Sanitario Bianalisi-Fisiomedical

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Prenotare e Pagare Online la tua visita specialistica è ancora più semplice!
Scritto da Redazione Bianalisi 26-10-2023

BIANALISI rende la tua esperienza di prenotazione delle visite specialistiche ancora più semplice!   Prenotare online e pagare online la visita specialistica nel tuo centro di fiducia BIANALISI offre una serie di vantaggi. Ecco alcuni di essi:   Comodità: Prenotando online, puoi evitare la necessità di recarti personalmente presso il centro medico o di effettuare una chiamata telefonica. Puoi comodamente prenotare la tua visita specialistica da casa o da qualsiasi altro luogo, risparmiando tempo e sforzo.   Facilità di accesso: Con la possibilità di prenotare online, hai accesso 24 ore su 24, 7 giorni su 7, alla prenotazione delle visite specialistiche senza limiti agli orari di apertura degli uffici o alle code telefoniche.   Maggiore trasparenza e informazioni dettagliate: Attraverso il sistema di prenotazione online, puoi accedere a informazioni dettagliate sui medici specialisti disponibili, le date e gli orari delle visite, nonché alle specifiche dei servizi offerti nel centro. Ciò ti consente di prendere decisioni più informate sulla tua scelta di prenotazione.   Sicurezza dei pagamenti: Pagare online la visita specialistica tramite un sistema sicuro e affidabile ti offre la tranquillità di effettuare transazioni in modo protetto. I dati finanziari vengono crittografati e le informazioni personali sono trattate in conformità alle normative sulla privacy.   Il servizio di prenotazione online e pagamento online è attivo nei Poliambulatori BIANALISI di LOMBARDIA - VENETO - EMILIA-ROMAGNA - LIGURIA - LAZIO per prestazioni PRIVATE e ASSICURAZIONI SANITARIE.   Cerca qui il tuo Poliambulatorio BIANALISI di fiducia

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La Sciatica

Definizione Il termine sciatica è arcaico ed abbastanza confuso. Esso, infatti, può essere riferito più ad un sintomo che ad una diagnosi specifica. Sciatica è sinonimo di radicolopatia lombare e si riferisce ad una patologia del nervo sciatico che coinvolge le estremità inferiori. Il nervo sciatico è il nervo più voluminoso del corpo umano. Ha origine nel midollo spinale lombare e sacrale (L4 – S3) e fornisce un’innervazione motoria e sensoriale alle estremità inferiori. Si divide in due rami principali: il nervo tibiale ed il nervo peroneale. Eziologia e fattori di rischio La sciatalgia è strettamente correlata all’ernia del disco. La compressione e l’infiammazione del nervo sciatico provocano il sintomo che dalla radice del nervo si può ripercuotere sul suo intero percorso, in base all’entità dello schiacciamento. Le cause che possono determinare sciatalgia comprendono  Conflitto delle radici nervose del disco Stenosi dei canali osteoarticolari o ampio sacco durale Lipomatosi epidurale Aracnoidite segmentaria, meningoradiculite Tumori benigni o maligni in sede Malattie ginecologiche (ad esempio l’endometriosi) Stili di vita che comprendono ripetute attività di sforzo e sollevamento pesi Sindrome del piriforme Sacralizzazione di L5 (malformazione congenita) Fattori più modesti ma che talvolta possono incidere sulla sintomatologia della sciatica sono legati ad ipertrofia del muscolo polpaccio, all’altezza del soggetto, all’obesità, alla guida dei veicoli a motore o, addirittura, la diminuzione del fumo induce ad una riduzione, anche se in parte, del rischio di sciatica.   Sintomatologia e diagnosi clinica La sciatica è diagnosticata principalmente con l’anamnesi e l’esame fisico del soggetto, ad esempio le manovre di Lasegue e di Wasserman sono le più diffuse. E´ fondamentale per il medico distinguere il dolore radicolare dal dolore riferito in quanto da ciò ne deriveranno il decorso clinico e gli interventi terapeutici.  La posizione del dolore, i sintomi sensoriali, i riflessi e i segni motori sono elementi molto affidabili per individuare le radici motorie o nervi periferici interessati. La maggior parte delle volte il dolore viene riferito nella parte bassa della schiena o talvolta all’anca. Il paziente può incorrere in parestesie che dalla coscia laterale e posteriore possono arrivare fino alla pianta del piede omolaterale, tanto da determinare una condizione di claudicatio. Essendo la sciatica, nella maggior parte dei casi, dovuta ad una stenosi da compressione la diagnosi strumentale si basa sulle misurazioni dei diametri piuttosto che delle superfici trasverse.  L’ernia può essere individuata mediante tomografia compiuterizzata lombare o radiografia. Tuttavia, l’ernia discale da sola non tiene pienamente conto del dolore percepito e i processi infiammatori attorno al disco e alla radice del nervo svolgono un ruolo importante.  Talvolta la sciatica deriva da alterazioni posturali protratte nel tempo.   Terapia La sciatica è una patologia abbastanza frequente che facilmente diventa una situazione cronica e recidivante. Il recupero dalla sciatica è meno frequente del previsto. Si deve pertanto prestare molta attenzione ai fattori occupazionali, fisici e psicologici del paziente.  La maggior parte dei pazienti con sciatica, nelle prime 6 – 8 settimane, vengono gestiti in modo conservativo. Inizialmente il medico può prescrivere farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), iniezioni di corticosteroidi (anche se talvolta con un effetto placebo), analgesici, steroidi epidurali.  In ambito medico, la terapia conservativa prevede cicli di 8-10 sedute di  infiltrazioni di ossigeno-ozono abbinate a sedute di elettro-agopuntura. L’ossigeno-ozono terapia è molto utile per ridurre l’edema infiammatorio presente nel 95% dei casi di protrusioni discali e ernie del disco, mentre l’elettro-agopuntura ha un ruolo fondamentale per il suo effetto vaso-motorio, antalgico e decontratturante. Anche alcuni strumenti elettromedicali di tipo fisioterapico possono coadiuvare l’effetto antinfiammatorio e antidolorifico della terapia medica, in particolare la Tecarterapia, il Laser Hilt, l’Enerpulse Papimi e correnti antalgica (TENS).   Presso  Bianalisi Fisiomedical il dott. Bianco esegue sedute di elettro-.agopuntura ed ossigeno-ozono terapia,  e nel reparto di Fisioterapia è possibile eseguire le su menzionate terapie. Ciò è abbinato al riposo a letto per circa due settimane ed eventualmente un tutore lombare da portare alcune ore al giorno. Successivamente alla fase acuta, la fisioterapia ha lo scopo di promuovere la salute fisica e psicologica del paziente mentre avviene il riassorbimento graduale del disco. L’approccio è individuale e comprende, oltre alla parte strumentale, esercizi fisici attivi e passivi per ridurre la sintomatologia ed aumentare la mobilità, la cura della postura dinamica (come nella deambulazione), statica e tecniche di terapia manuale (trazioni, massaggi decontratturanti, stimolazioni dei trigger points miofasciali, manipolazioni vertebrali osteopatiche). Il trattamento, quindi, dovrebbe essere sempre conservativo tranne nel caso in cui il paziente manifesti una marcata debolezza muscolare progressiva, deficit sensoriali o la sindrome della cauda equina. In tal caso, il medico specialista può optare per l’intervento chirurgico ma non prima di almeno 3 mesi di terapia conservativa.  Nella sciatalgia la compressione meccanica delle radici nervose è il fattore predominante e la decompressione è l’obiettivo chirurgico da conseguire. I tipi di interventi chirurgici variano in base alla patogenesi della compressione (ad esempio la microdiscectomia e la laminectomia ). L’intervento chirurgico presenta una buona efficacia nel medio termine, mentre a lungo termine deve essere associato alla cura della postura e dello stile di vita.

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EPA-CARE AUTUNNO IN SALUTE!
Scritto da Redazione Bianalisi 12-10-2023

EPA-CARE  -   AUTUNNO IN SALUTE!  FINO AL 31 DICEMBRE2023 SCOPRI LA SALUTE DEL TUO FEGATO IN QUESTA STAGIONE EPA-CARE è un pacchetto di esami ematici autunnale per la prevenzione epatica. Non richiede la prescrizione medica e può essere eseguito in uno dei Punti Prelievo BIANALISI in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Toscana e Lazio - clicca qui https://bianalisi.it/strutture Questo pacchetto di analisi comprende un insieme di esami accurati e mirati, che consentono di identificare eventuali anomalie epatiche e intervenire prontamente, noi consigliamo sempre di consultare il proprio medico curante prima di sottoporsi ad accertamenti diagnostici e per l’interpretazione del referto. Esami inclusi nel pacchetto: Emocromo Fosfatasi alcalina Bilirubina totale e frazionata GOT (aspartato transaminasi) GPT (alanina transaminasi) Fibrinogeno Anticorpi HCV (virus epatite C) HBsAg | Antigene s HBV HBsAb | Anticorpi anti-antigene s HBV Elettroforesi Sieroproteica Gamma GT Tempo di protrombina La salute epatica è importante e con EPA-CARE fai il primo passo verso una vita sana e attiva, la prevenzione permette di prendere il controllo della propria salute. Non sottovalutare l'importanza di questo check-up, perchè la diagnosi precoce può fare la differenza nella gestione di molte patologie. BIANALISI si prende cura di te in ogni momento dell'anno!

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Esami e visite di prevenzione per un autunno in salute!
Scritto da Redazione Bianalisi 23-09-2023

In autunno  è fondamentale dedicare del tempo alla nostra salute e al nostro benessere. Ecco alcuni esami e visite di prevenzione da tenere in considerazione durante questa stagione: Analisi del sangue e delle urine.Gli esami del sangue offrono preziose informazioni sul nostro stato di salute generale. Misurare i livelli di emoglobina, i lipidi nel sangue, il glucosio e altri parametri può aiutarci a individuare potenziali problemi come anemia, dislipidemia o diabete..Un semplice esame delle urine può rivelare informazioni importanti sulla salute dei reni e del tratto urinario, aiutandoci a individuare segni precoci di infezioni o altre condizioni. Controllo della vista e dell'udito.Non dimentichiamo di prendere cura dei nostri occhi e delle nostre orecchie.Un controllo oculistico può rilevare la presenza di miopia, ipermetropia, presbiopia o assicurandoci di avere una buona salute visiva..Allo stesso modo, un esame audiologico può individuare tempestivamente eventuali perdite dell'udito, permettendoci di adottare le misure necessarie. Screening specifici. L'autunno è il momento ideale per valutare la necessità di screening specifici, in base all'età, al sesso e alla storia familiare..Le mammografie sono raccomandate alle donne per la prevenzione del tumore al seno, mentre una visita ginecologica e un Pap test sono importanti per la prevenzione del tumore cervicale..Sia gli uomini che le donne dovrebbero prendere in considerazione la colonscopia per la prevenzione del tumore al colon-retto. Queste sono solo alcune delle opzioni disponibili per la prevenzione. Ogni individuo è unico e potrebbe richiedere esami o visite aggiuntive in base alle proprie esigenze.  La prevenzione è la chiave per una vita sana!  Non esitare a contattare il tuo medico di fiducia per informazioni sugli esami e le visite di prevenzione più adatte a te. Clicca qui per trovare la struttura più vicina https://bianalisi.it/strutture Noi di BIANALISI ti auguriamo un autunno pieno di salute e benessere!  

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Giornata Mondiale della Sicurezza del Paziente
Scritto da Redazione Bianalisi 17-09-2023

Giornata Mondiale della Sicurezza del Paziente un'iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per sensibilizzare l'importanza della sicurezza e della qualità nell'assistenza sanitaria..In occasione di questa giornata speciale, desideriamo condividere con voi l'impegno di BIANALISI nel garantire la massima sicurezza per tutti i nostri pazienti..Dal momento in cui entrate nelle nostre strutture, ci prendiamo cura della vostra salute e sicurezza in ogni fase del percorso diagnosticocon personale altamente qualificato e tecnologie all'avanguardia. .La vostra salute è la nostra priorità assoluta e facciamo ogni sforzo per fornirvi un ambiente sicuro e accogliente..Forniamo informazioni chiare e comprensibili sulle procedure diagnostiche e sull'importanza delle misure di sicurezza. Siamo sempre a disposizione per rispondere alle vostre domande e preoccupazioni..Ringraziamo tutti i nostri pazienti per la fiducia  e rinnoviamo il nostro impegno a garantire la massima sicurezza durante il vostro percorso diagnostico

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Primo giorno di scuola
Scritto da Redazione Bianalisi 12-09-2023

In occasione dell'inizio del nuovo anno scolastico, desideriamo dedicare particolare attenzione alla prevenzione e alla salute.BIANALISI con le sue 370 strutture sanitarie al servizio della comunità, si impegna costantemente per erogare servizi di elevata qualità.Vi invitiamo a prendervi cura di voi stessi e delle persone che vi circondano. Nel caso in cui ne abbiate bisogno, potete rivolgervi alle strutture sanitarie di BIANALISI più vicine a voi tramite il seguente link: https://bianalisi.it/struttureAuguriamo a tutti gli studenti e agli insegnanti un meraviglioso inizio di scuola!Buon anno scolastico!

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L'Osteopatia

Perché fare una visita Osteopatica? Nel caso in cui si presentino - Problemi articolari - Problemi posturali - Scoliosi - Cervicalgia / Lombalgia - Disturbi digestivi (reflusso, gonfiore addominale) - Ottimizzazione performance sportive - Esiti chirurgici e Cicatrici - Disturbi del ciclo - Dolori cronici - Dolori viscerali - Disturbi del sonno - Stress cronico Osteopatia in GRAVIDANZA SALUTE IN GRAVIDANZATratta con un approccio manuale delicato disturbi più frequenti in gravidanza come cefalea, emicrania, problemi digestivi, gonfiori, ritenzione idrica e nausee. POSTURA PRE-PARTOOttimizza i rapporti articolari in modo da alleviare varie sintomatologie dell'apparato muscolo-scheletrico come sciatalgia, cervicalgia e lombalgia TRATTAMENTO OSTEOPATICOArmonizza il corpo nelle varie fasi della gravidanza per favorire un parto ottimale. Si eseguono tecniche per facilitare il corretto posizionamento cefalico. Osteopatia POST PARTO RIEQUILIBRIO PAVIMENTO PELVICOTratta con un approccio manuale delicato disturbi più frequenti in gravidanza come cefalea, emicrania, problemi digestivi, gonfiori, ritenzione idrica e nausee. TRATTAMENTI POST PARTO> Recupero postura> Trattamento non invasivo di eventuali cicatrici> Riequilibrio ottimale della forma fisica OSTEOPATA FISIOTERAPISTA Dott. Ft. Gabriele BELLONI Info e prenotazioni  06/5940940 info.fisiomedical@bianalisi.it

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RIENTRO DALLE VACANZE
Scritto da Redazione Bianalisi 05-09-2023

  Ecco 7 facilissimi consigli per tornare in forma e mantenere uno stile di vita sano dopo le vacanze:   1 Torna gradualmente alla routine: Dopo un periodo di relax, è importante introdurre gradualmente una routine alimentare equilibrata. Inizia con pasti semplici e leggeri e pianifica i pasti in anticipo per evitare scelte alimentari sbagliate.   2 Riprendi l'idratazione: Dopo lunghe giornate al mare o in montagna, potresti aver trascurato l'importanza di bere a sufficienza. Ricorda di reintegrare l'idratazione bevendo acqua regolarmente durante il giorno.   3 Concentrati sui cibi freschi: Frutta e verdura fresca nella tua alimentazione. Sono ricchi di vitamine, minerali e antiossidanti che aiutano a rafforzare il sistema immunitario e migliorare il benessere generale.   4 Riduci gli zuccheri aggiunti: Cerca di ridurre l'assunzione di zuccheri aggiunti, come dolci, bibite gassate e snack confezionati. 5 Favorisci cibi proteici magri: Incorpora fonti di proteine magre come pesce, pollo, latticini a basso contenuto di grassi, legumi e uova nella tua dieta. Le proteine aiutano a mantenere la sazietà e supportano la riparazione e la crescita muscolare.   6 Scegli cereali integrali: Opta per il riso integrale, la quinoa e i cereali integrali per il loro contenuto di fibre e nutrienti essenziali. Le fibre aiutano a mantenere la sensazione di sazietà e favoriscono la salute digestiva.   7 Fai attenzione alle porzioni: Dopo le abbuffate delle vacanze, ricomincia a porre attenzione alle dimensioni delle porzioni evitando il sovraccarico.   Se hai bisogno di uno Specialista per raggiungere i tuoi obiettivi nutrizionali, non esitare a prenotare una visita presso il Centro Medico BIANALISI più vicino a te https://bianalisi.it/strutture   Siamo qui per aiutarti!  

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DISORDINI TEMPORO-MANDIBOLARI

  Sei consapevole dell'importanza dell'articolazione temporo-mandibolare (ATM)? Questa articolazione è la più sollecitata nel nostro corpo, aprendosi e chiudendosi fino a 2000 volte al giorno per svolgere funzioni vitali come la respirazione, la fonazione, la masticazione e la deglutizione. Dietro a queste semplici azioni quotidiane si cela una complessità straordinaria. Per comprendere appieno le problematiche legate all'articolazione temporo-mandibolare, è fondamentale considerare la sua correlazione con la postura della testa, del collo e, in definitiva, con l'intero corpo. Non si tratta solo di una questione di mandibola, ma di un sistema interconnesso che richiede attenzione. Quando si parla di disordini temporo-mandibolari, quali sono i segni e i sintomi più comuni da monitorare? Presta attenzione a questi campanelli d'allarme: Dolore all'articolazione Deviazione della mandibola durante l'apertura della bocca Limitazione dell'apertura della bocca Crepitii e click Ronzii Vertigini Emicranie È interessante notare che i disturbi dell'articolazione temporo-mandibolare rappresentano le cause più comuni di dolore facciale, secondi solo al dolore dentale. Tuttavia, non tutti i segni e le limitazioni funzionali si manifestano necessariamente contemporaneamente al dolore, e spesso non vengono considerati così gravi da spingere le persone a rivolgersi a uno specialista. Ecco dove entra in gioco il ruolo del fisioterapista/osteopata che è quello di concentrarsi sulle componenti disfunzionali più rilevanti e di individuare e correggere, quando possibile, ogni elemento che contribuisce alla persistenza del disturbo e alle sue recidive. Se desideri maggiori dettagli sulle attività, gli orari o le modalità di prenotazione, puoi recarti direttamente a BIANALISI SAN CRISTOFORO – BRESCIA o contattare il Dott. Gabriele Bianchetti al numero 335.6830037. Non sottovalutare l'importanza di un'ATM in salute per il tuo benessere generale. Diffondi questa informazione a chiunque potrebbe trarne beneficio!

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Rientro dalle vacanze: Controlla la tua salute con gli esami ematici!
Scritto da Redazione Bianalisi 25-08-2023

Il rientro dalle vacanze è un momento ideale per prendersi cura della propria salute e fare una valutazione completa. Gli esami ematici possono fornire importanti informazioni sul tuo stato di salute generale e rilevare eventuali anomalie precoci. Spiegato in modo molto semplice, ecco i principali esami da considerare: Emocromo completo: misura il numero e la qualità delle cellule del sangue, fornendo informazioni su anemia, infezioni, problemi di coagulazione e altre condizioni. Profilo lipidico: misura i livelli di colesterolo totale, HDL, LDL e trigliceridi nel sangue, aiutando a valutare il rischio di malattie cardiovascolari. Glicemia a digiuno: misura i livelli di zucchero nel sangue, utile per la diagnosi precoce del diabete o la valutazione del controllo glicemico. Funzionalità epatica: AST, ALT, bilirubina e fosfatasi alcalina, valutano la salute del fegato e possono rilevare eventuali danni o malattie epatiche. Funzionalità renale: creatinina, azotemia ed elettroliti valutano la funzionalità dei reni. Esame delle urine: analizza l'urina per rilevare eventuali segni di infezioni del tratto urinario, disfunzioni renali o altre condizioni mediche. Ricorda che la scelta degli esami da effettuare dipende dalle tue condizioni di salute personali e da eventuali fattori di rischio. È sempre consigliabile consultare il proprio Medico di fiducia per una valutazione personalizzata. In tutti i Punti Prelievo BIANALISI eseguiamo diversi tipi di pacchetti check-up oltre ai consueti servizi di laboratorio di alta qualità. Per trovare la struttura BIANALISI più vicina a te clicca qui https://bianalisi.it/strutture Fai un passo avanti verso una vita sana. La tua salute è importante, quindi non trascurarla!

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CHIUSURE ESTIVE - MODIFICA ORARI AGOSTO
Scritto da Redazione Bianalisi 02-08-2023

Tutti i Centri BIANALISI della LOMBARDIA saranno CHIUSI nei giorni 14, 15 e 16 agosto. Attraverso la nostra rete di 370 strutture BIANALISI presenti nelle bellissime località italiane, potrai sempre accedere ai nostri servizi per la salute, tra cui esami di laboratorio, check-up, visite specialistiche, esami strumentali e prestazioni ostetriche. Tieni presente che durante tutto il mese di agosto, alcuni centri subiranno delle variazioni di orari, pertanto ti invitiamo a contattare direttamente il tuo centro BIANALISI di fiducia per avere tutte le informazioni necessarie per poter accedere ai nostri servizi.La TUA salute è la nostra priorità, e per questo ci prendiamo cura di te in ogni momento dell'anno!Non esitare a contattarci per qualsiasi necessità.

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PILLOLE DI MEDICINA PREVENTIVA ED HEALTHY AGING

  Il Dottor Gianluca Bianco - Direttore Sanitario di BIANALISI FISIOMEDICAL ha rilasciato una serie di interviste sulla salute e il benessere su SPORT & MEDICINA TV. . In particolare, il Dottor Bianco ha parlato di argomenti molto importanti come il dolore cronico, la performance, l'invecchiamento sano e la medicina preventiva. . VIDEO 1 https://www.youtube.com/watch?v=QRJ6s49iS6M&t=14s Il dolore cronico affligge gran parte della popolazione e si presenta, frequentemente, sotto forma di cefalea, cervicalgia, lombalgia o dolore diffuso a tutta la colonna. In questo video il Dr. Bianco spiega i circuiti cerebrali che stanno alla base del dolore cronico e le tecniche per interrompere il circolo vizioso "dolore-stress-infiammazione". La terapia integrata di agopuntura, auricoloterapia, biofeedback e neurofeedback, associata ad un regime alimentare anti-infiammatorio ed altre indicazioni relative allo stile di vita, rappresenta la nuova frontiera nella cura del dolore cronico e nella prevenzione delle recidive. . VIDEO 2 https://www.youtube.com/watch?v=u5gr5Un4rnU&t=17s La performance, oltre che in ambito sportivo, è riferita all'efficienza imprenditoriale, professionale, artistica e intellettuale e, in ultima analisi, umana! Nella presente intervista il Dr. Gianluca Bianco spiega i meccanismi fisiologici che sottendono la performance ottimale, la cui perdita segna l'inizio del passaggio dallo stato di salute allo sviluppo delle malattie a carattere cronico. . VIDEO 3 https://www.youtube.com/watch?v=Oh0GScUlHC4 Qual è la differenza tra invecchiamento sano e disfunzionale? Quali sono le caratteristiche corporee alla base dello sviluppo di patologie legate al processo di invecchiamento? In questa intervista il Dr. Gianluca Bianco risponde agli stessi quesiti, anticipando le linee guida scientifiche per fare medicina predittiva e preventiva. . VIDEO 4 https://www.youtube.com/watch?v=VkR8K0kt-Aw Nella presente intervista il Dr Gianluca Bianco spiega l'importanza di impostare un lifestyle salutistico adattato alle indagini mediche sul sistema nervoso e sulla composizione corporea. Il rispetto dei ritmi circadiani, la respirazione e l'alimentazione consapevole, oltre all'attività motoria specifica, rappresentano i capisaldi della medicina preventiva, consentendo di abbassare notevolmente il rischio di sviluppo delle malattie a carattere cronico e recuperare lo stato di flow, performance e benessere! Vi invitiamo a guardare i video per approfondire questi argomenti e a contattare BIANALISI – FISIOMEDICAL https://bianalisi.it/struttura/bianalisi-fisiomedical per maggiori informazioni sui servizi di medicina preventiva, HEALTHY AGING e terapia integrata.  

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NUOVO ORTOPEDICO - Presso Bianalisi Fisiomedical

Le patologie che interessano la colonna vertebrale rappresentano una delle cause di disabilità temporanea o permanente che si ripercuote sulla salute generale della popolazione. I disturbi che affliggono la colonna, infatti, si riflettono sulla vita del paziente, costringendolo all'assenza lavorativa, nonchè all’inattività fisica e all'astensione dall'attività sportiva. La visita ortopedica specialistica permette di valutare le principali patologie della colonna vertebrale ed i connessi disturbi agli arti inferiori e superiori. Tale visita è indicata per chi soffre di:- mal di schiena- scoliosi- lordosi e cifosi- ernie discali- fratture vertebrali- sciatalgia, lombalgia e dorsalgia- disturbi del movimento e della postura- patologie degenerative della colonna Il dott. Santagada esegue visite ortopediche specializzate per la colonna vertebrale presso Bianalisi Fisiomedical  Per fissare un'appuntamento. Tel. 06.5940940mail   info.fisiomedical@bianalisi.itVia dell'Accademia Peloritana, 4300147 Roma"

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PREVENZIONE CARDIOLOGICA
Scritto da Redazione Bianalisi 20-07-2023

La prevenzione cardiologica è un aspetto fondamentale per mantenere il nostro cuore in salute e prevenire patologie che potrebbero avere conseguenze gravi sulla nostra vita. La visita cardiologica è il primo passo per una corretta prevenzione. In genere, si consiglia di effettuare una visita specialistica almeno una volta all'anno, soprattutto se si hanno fattori di rischio come familiarità per patologie cardiache, età superiore ai 45 anni, obesità o sedentarietà. Durante la visita viene eseguita un'attenta valutazione clinica, con particolare attenzione ai sintomi e alla storia familiare del paziente. In base ai risultati, il Cardiologo potrebbe consigliare ulteriori esami, come l'ECG, l'ecocardiogramma o il test da sforzo. L'ECG (elettrocardiogramma) è un test non invasivo che permette di registrare l'attività elettrica del cuore. Questo esame è utile per valutare la funzionalità del cuore e individuare eventuali anomalie. L'ecocardiogramma, invece, è un esame strumentale che utilizza ultrasuoni per produrre immagini del cuore. Grazie a questo esame, è possibile valutare la struttura e la funzionalità del cuore, individuando eventuali problemi come difetti cardiaci, insufficienza cardiaca o malformazioni. Il test da sforzo, o prova da sforzo, consiste nell'eseguire un esercizio fisico monitorato, come camminare su un tapis roulant o pedalare su una cyclette, mentre il medico registra l'attività del cuore. Questo test è utile per valutare la risposta del cuore allo sforzo e individuare eventuali problemi come l'angina pectoris. Inoltre, gli esami ematici possono fornire importanti informazioni sulla salute del cuore. In particolare, il dosaggio del colesterolo, degli zuccheri e della pressione arteriosa possono rivelare la presenza di fattori di rischio per il cuore, come l'ipercolesterolemia, il diabete e l'ipertensione. Prendersi cura del proprio cuore è importante per vivere meglio e più a lungo! Per trovare la struttura BIANALISI più vicina a te clicca qui https://bianalisi.it/strutture

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PREVENZIONE GINECOLOGICA
Scritto da Redazione Bianalisi 18-07-2023

La prevenzione ginecologica è un aspetto della salute femminile di fondamentale importanza, poiché consente di individuare precocemente eventuali patologie e di adottare le misure necessarie per prevenirle o curarle efficacemente. In questo contesto, la visita specialistica e gli esami diagnostici rappresentano strumenti fondamentali per la prevenzione e la diagnosi precoce di molte patologie. La visita ginecologica di controllo è l'occasione per un colloquio con il medico e per un esame obiettivo del tratto genitale femminile. Durante la visita, il ginecologo può accertarsi della normalità dell'apparato genitale, valutare lo stato di salute dell'utero, delle ovaie e delle tube di Falloppio, nonché individuare eventuali anomalie o lesioni precancerose. Inoltre, la visita ginecologica rappresenta anche un'opportunità per discutere di questioni importanti relative alla salute sessuale e riproduttiva, come la contraccezione, la fertilità, la menopausa e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Grazie a questa occasione, la donna può ricevere informazioni utili e consigli pratici per preservare la propria salute e il proprio benessere. Allo stesso modo, gli esami diagnostici, come la citologia cervicale e l'ecografia pelvica sono strumenti fondamentali per la prevenzione ginecologica. Questi esami consentono di individuare precocemente patologie come il cancro del collo dell'utero e altre patologie ginecologiche. Il pap test, ad esempio, è un esame semplice e non invasivo che consente di individuare eventuali lesioni precancerose del collo dell'utero, che possono essere trattate prima che diventino maligne. L'ecografia pelvica, invece, consente di valutare la morfologia e la funzionalità degli organi riproduttivi e di individuare eventuali anomalie, come cisti ovariche o fibromi uterini. In conclusione, la visita specialistica e gli esami diagnostici rappresentano strumenti fondamentali per la prevenzione ginecologica e per la preservazione della salute femminile. È importante che ogni donna si sottoponga regolarmente a controlli ginecologici e a esami diagnostici, al fine di individuare precocemente eventuali patologie e di adottare le misure necessarie per prevenirle o curarle efficacemente. Per trovare la struttura BIANALISI più vicina a te clicca qui: https://bianalisi.it/strutture

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Prevenzione Estate in Salute!
Scritto da Redazione Bianalisi 03-07-2023

Con l'arrivo dell'estate, il caldo, l'aumento dell'attività fisica e il cambiamento delle abitudini alimentari possono determinare variazioni nel nostro organismo. Inoltre, molte persone trascorrono le vacanze in luoghi diversi dal solito, dove potrebbero essere esposte a rischi per la salute a cui non sono abituate. Per questo motivo, è importante sottoporsi ad un check-up completo in modo da prevenire eventuali problemi e affrontare al meglio la stagione estiva. Il pacchetto "PREVENZIONE - ESTATE IN SALUTE" di Bianalisi offre una serie di esami che permettono di valutare diversi parametri importanti per la salute, come il livello di glicemia, colesterolo, trigliceridi e vitamina D, ma anche la funzionalità dei reni e del fegato. Inoltre, l'esame delle urine e dell'elettroforesi delle proteine completano il quadro clinico individuale. Effettuare questo check-up estivo è semplice, in quanto non richiede la prescrizione medica e può essere eseguito in uno dei Punti Prelievo di Bianalisi in Lombardia, Liguria, Veneto ed Emilia Romagna. In questo modo, potrai avere un quadro completo della tua salute e adottare eventuali accorgimenti per godere al meglio della stagione estiva. Ricorda che prendersi cura della propria salute è importante tutto l'anno, non solo in estate. Consigliamo di mantenere uno stile di vita sano ed equilibrato, con una dieta bilanciata, attività fisica regolare e un'adeguata idratazione. IL PACCHETTO COMPRENDE - Emocromo - Glicemia - Uricemia - Trigliceridi - Colesterolo totale, LDL, HDL - Creatinina - Sideremia - Gamma GT - Transaminasi GPT e GOT - Fosforo - Magnesio - Potassio - Sodio - Calcio - Vitamina D - Esame urine - Proteine totali - Elettroforesi delle proteine €38 Validità dal 01/07 al 31/08/2023 Valido in tutti i punti prelievo presenti in Emilia Romagna, Liguria, Lombardia e Veneto. Cerca il centro più vicino a te!

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Allergy Explorer 2 (ALEX2)
Scritto da Redazione scientifica Bianalisi 13-06-2023

IDENTIFICARE LE ALLERGIE ALEX2: Scopri la tua allergia con un solo test Allergy Explorer 2 (ALEX2) è il primo test allergologico in vitro multiplex che consente la misurazione simultanea delle IgE totali (tIgE) e delle IgE specifiche (sIgE) rivolte verso 300 estratti allergenici. Il test fornisce un quadro completo della sensibilizzazione di ogni paziente. TIPICHE FONTI ALLERGICHE: COME SI ESEGUE ALEX2: Scopri la tua Allergia con un solo prelievo di sangue Con un unico esame del sangue è oggi possibile verificare se si è affetti da una o più tra quasi 300 allergie respiratorie e alimentari. A CHI PROPORLO Pazienti con sintomi riferibili ad una allergia come rinite, congiuntivite, asma, orticaria, eczema, reazioni ad alimenti, ad insetti o al latex. Pazienti con familiari che soffrono di allergia. In caso di IgE totali o eosinofili elevati. Per fare uno screening periodico per la diagnosi precoce. UTILITÀ CLINICA > ALEX2 supporta la diagnosi di malattie allergiche in associazione ad altri riscontri diagnostici quali anamnesi, storia clinica o esame obiettivo. > ALEX2 fornisce un profilo molecolare completo ad alta risoluzione delle IgE. Questo sistema aggiunge info diagnostiche importanti: Indicazioni per terapia specifica Valutazione di rischio per evitare severe reazioni allergiche alimentari Informazioni molecolari sulla reattività crociata ELENCO ALLERGENI REFERTO

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Dottoressa Martina Gavazzi
Scritto da Redazione Bianalisi 17-05-2023

Se stai vivendo con uno o più dei sintomi elencati di seguito, potresti soffrire di una qualche forma di allergia o intolleranza. I sintomi includono: • rinite e raffreddore • dolori e gonfiori addominali • diarrea cronica• dermatite• congiuntivite allergica   Per diagnosticare l'allergia o l'intolleranza, è importante consultare un allergologo esperto come la Dottoressa Martina Gavazzi. La Dottoressa Gavazzi esegue visite specializzate per l'allergia respiratoria, le allergie e le intolleranze alimentari, BREATH TEST AL LATTOSIO con referto immediato e può anche eseguire test cutanei come il prick test e il patch test per determinare le cause dei sintomi. Se vuoi prenotare una visita allergologica, puoi contattare Bianalisi San Cristoforo - Brescia per fissare un'appuntamento. Non trascurare i tuoi sintomi: una diagnosi tempestiva può aiutarti a trovare sollievo e migliorare la tua qualità di vita.   BIANALISI SAN CRISTOFORO Borgo Pietro Wuhrer, 129 25123 Brescia Tel. 030.3367974 mail info.sancristoforo@bianalisi.it

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RINNOVO PATENTI - BRESCIA

Presso Bianalisi San Cristoforo di Brescia sono attivi i seguenti servizi: RILASCIO/RINNOVO PATENTE GUIDA RILASCIO/RINNOVO PATENTE NAUTICA RILASCIO/RINNOVO PORTO D'ARMI (CACCIA, TIRO AL VOLO O DIFESA PERSONALE) INFORMAZIONI PER L’UTENZA CERTIFICATO PER PATENTE DI GUIDA DA PAGARE IN STRUTTURA VISITA BASE patente A B C D E  €50 RINNOVO PATENTE GUIDA DOCUMENTI NECESSARI DA CONSEGNARE IN STRUTTURA: > Fototessera recente (non antecedente i 3 mesi) > Ricevuta pagamento pagoPA €10,20 + €16 (codice N004) > Patente in uso > Codice Fiscale > Carta d’identità in corso di validità > Eventuale documentazione sanitaria per patologie RILASCIO PATENTE GUIDA   DOCUMENTI NECESSARI DA CONSEGNARE IN STRUTTURA: > Certificato anamnestico per la guida rilasciato dal Medico di base + 1 copia   (OBBLIGATORIO)  > Fototessera recente (non antecedente i 3 mesi) > Ricevuta pagamento pagoPA €16 (codice N019) > Patente in uso se già in possesso > Codice Fiscale > Carta d’identità in corso di validità > Eventuale documentazione sanitaria per patologie DOCUMENTI SANITARI DA PORTARE SE AFFETTI DALLE SEGUENTI PATOLOGIE: > Certificato DIABETOLOGICO obbligatorio > Documentazione cardiologica > Documentazione psichiatrica > Documentazione neurologica > Documentazione pneumologica se in trattamento per OSAS o ossigenoterapia > Documentazione oculistica – grado lenti se occhiali in uso > Per età = o >85anni valutazione neuropsicologica > Certificazione di funzionamento APPARECCHI ACUSTICI in uso > Se MONOCOLO: campo visivo in possesso Durante la visita il MEDICO CERTIFICATORE ha facoltà di chiedere ulteriori accertamenti sospendendo temporaneamente il giudizio.   PAGAMENTO ONLINE pagoPA – PORTALE DELL’AUTOMOBILISTA Nel caso di RINNOVO/RILASCIO PATENTE GUIDA autoveicoli il pagamento dei bollettini avviene nel seguente modo: > Collegarsi online “portale dell’automobilista” > Registrarsi con SPID o CIE o CREDENZIALI > Selezionare dal menù a sinistra: PAGAMENTO ONLINE pagoPA     Selezionare:     • RINNOVO: codice N004 (RINNOVO PATENTE)     • RILASCIO: codice N019 (ESAME DI PRATICA CONSEGUIMENTO PATENTE DI GUIDA)     • Effettuare il pagamento e stampare la ricevuta da consegnare al Medico in struttura   CERTIFICATO PER PATENTE NAUTICA  DA PAGARE IN STRUTTURA VISITA BASE  €60 RILASCIO / RINNOVO PATENTE NAUTICA   DOCUMENTI NECESSARI DA CONSEGNARE IN STRUTTURA: > Fototessera recente (non antecedente i 3 mesi) > Marca da bollo €16 >Patente in uso se già in possesso > Eventuale documentazione sanitaria per patologie DOCUMENTI SANITARI DA PORTARE SE AFFETTI DALLE SEGUENTI PATOLOGIE: > Certificato DIABETOLOGICO > Documentazione cardiologica > Documentazione psichiatrica > Documentazione neurologica > Documentazione pneumologica se in trattamento per OSAS o ossigenoterapia > Documentazione oculistica – grado lenti se occhiali in uso > Certificazione di funzionamento APPARECCHI ACUSTICI in uso   Il MEDICO CERTIFICATORE può riservarsi ulteriori accertamenti se ritenuti necessari.   CERTIFICATO DI DETENZIONE/CACCIA/TIRO A VOLO O DIFESA PERSONALE  DA PAGARE IN STRUTTURA VISITA BASE  €60 RILASCIO / RINNOVO  DOCUMENTI NECESSARI DA CONSEGNARE IN STRUTTURA: > Certificato anamnestico specifico per le armi rilasciato dal Medico di base + 1 copia    (OBBLIGATORIO)  > Fototessera recente (non antecedente i 3 mesi) > Marca da bollo €16 > Precedente licenza se già in possesso >Eventuale documentazione sanitaria per patologie DOCUMENTI SANITARI DA PORTARE SE AFFETTI DALLE SEGUENTI PATOLOGIE: > Documentazione cardiologica > Documentazione psichiatrica > Documentazione neurologica > Documentazione oculistica – grado lenti se occhiali in uso > Certificazione di funzionamento APPARECCHI ACUSTICI in uso Il MEDICO CERTIFICATORE può riservarsi ulteriori accertamenti se ritenuti necessari. SCADENZA PATENTE GUIDA: coinciderà con il giorno del proprio compleanno, Articolo 7 del Decreto Legge 9 febbraio 2012. È possibile rinnovare la patente guida 4 mesi prima della scadenza.   Per appuntamenti: BIANALISI SAN CRISTOFORO Borgo Pietro Wuhrer, 129 – Brescia Tel. 030.3367974

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Ematoencefalografia

La corteccia prefrontale è una vasta regione dell’encefalo specificamente sviluppata nella specie umana e caratterizzante funzioni di ordine superiore tipiche dell’essere umano. La ricca rete di connessioni con tutte le altre aree cerebrali, in particolare con regioni percettive, motorie ed emozionali, consente alla corteccia prefrontale di processare ed integrare le informazioni provenienti dal mondo esterno con il vissuto interiore e con il proprio bagaglio esperenziale. Le funzioni operate dalla corteccia prefrontale vengono dette “funzioni esecutive”, ossia la pianificazione e regolazione del comportamento nel tempo, la memoria operativa e la valutazione delle conseguenze delle azioni future per la programmazione ed organizzazione delle attività motorie più opportune, affinché il comportamento sia orientato ad uno scopo. Nel dettaglio le nove funzioni della corteccia prefrontale sono classificate come segue:   Empatia: la capacità di cogliere i sentimenti e le emozioni altrui Insight: la capacità di creare il proprio senso di sé connettendo le esperienze passate con il presente e con la pianificazione delle azioni future Flessibilità nelle risposte: capacità di reagire agli stimoli dopo valutazione delle diverse opzioni Regolazione delle emozioni: capacità di dominare gli eccessi di paura, rabbia e infelicità modificandone la valenza e l’impatto psicologico Regolazione del corpo: la corteccia prefrontale governa le funzioni automatiche del corpo attraverso il sistema nervoso autonomo Giudizio morale Intuizione e interocezione: capacità di mappare il mondo interno grazie alle informazioni provenienti da organi e apparati Comunicazione armonica: capacità di modulare la comunicazione in base al contesto relazionale Modulazione della paura: capacità di inibire ansia ed eccessi di paura rispetto al contesto    La gestione del comportamento emotivo, finalizzato a risposte socialmente appropriate, avviene in virtù dell’inibizione operata sulle strutture del sistema limbico, in particolare dell’amigdala, che è deputata alla memoria emozionale e traumatica e alla risposta condizionata di paura e rabbia. Tale controllo inibitorio consente alla corteccia prefrontale anche di filtrare le informazioni irrilevanti allo scopo e selezionare quelle utili al compito da svolgere (attenzione selettiva). Il controllo inibitorio di attenzione, emozione e azione viene definito “funzione top-down” della corteccia prefrontale e risulta particolarmente compromessa quando si passa da una sana attivazione acuta dei meccanismi di risposta allo stress ad uno stato di perpetua attivazione dello stress system, che in prima battuta può manifestarsi con stanchezza cronica. L’esposizione cronica allo stress, infatti, indebolisce i circuiti e le connessioni della corteccia prefrontale a causa di un’eccessiva e continuativa azione dell’adrenalina a livello centrale, fino a causare una vera e propria atrofia della corteccia stessa. La perdita della funzione top-down della corteccia prefrontale comporta la scarica delle risposte emozionali condizionate memorizzate nell’amigdala attraverso riflessi a partenza da circuiti cerebrali più “primitivi”, con effetti anche somatici per via del sistema nervoso autonomo. I sintomi correlati più frequenti sono: affaticamento mentale, vertigini, perdita di memoria, cefalea cronica, vigilanza continua, difficoltà a mantenere l’attenzione, confusione mentale, tendenza a procrastinare gli impegni, stanchezza cronica, impulsività ed incapacità a gestire le emozioni negative.   La perdita del controllo inibitorio comporta, infatti, sia una mancata inibizione delle informazioni irrilevanti, con distraibilità e tendenza a perdersi nei dettagli, e sia una difficoltà ad inibire comportamenti socialmente inappropriati, come gli impulsi aggressivi. Tra le patologie correlate alla disfunzione della corteccia prefrontale sono state descritte la depressione, l’invecchiamento precoce, il deficit di attenzione, il disturbo post-traumatico da stress, l’abuso di sostanze o di cibi “confort”, con difficoltà ad aderire a programmi nutrizionali, oltre a patologie neurologiche quali i deficit cognitivi, la schizofrenia e i disturbi bipolari. La corteccia prefrontale perennemente “allarmata” inibisce, inoltre, il riflesso anti-infiammatorio del nervo vago, la nostra naturale prima difesa immunitaria dagli agenti esterni, ed è pertanto un indice di neuroinfiammazione. La corteccia prefrontale è infatti primariamente coinvolta nei circuiti di regolazione dell’infiammazione e del dolore: quando si perde efficacia nelle sue funzioni si perde la capacità di modulazione e di gestione del dolore, che assume valenza di patologia cronica, generalmente associata a ansia e insonnia, oppure a sintomi depressivi.   In termini di valutazione funzionale la diagnostica per immagini di riferimento è rappresentata dalla Risonanza Magnetica Funzionale e dalla PET cerebrale: in entrambi i casi viene analizzato il metabolismo della corteccia ed il flusso sanguigno cerebrale, che è correlato con il consumo di glucosio e quindi indice di attività locale dei neuroni. Grazie a recenti progressi nel campo delle neuroscienze e dell’ingegneria biomedica esiste ad oggi una misurazione molto meno invasiva e costosa di misurazione del metabolismo della corteccia prefrontale, detta ematoencefalografia (HEG PFC). Tramite il posizionamento di due sensori spettroscopici a livello della fronte HEG PFC misura i cambiamenti della concentrazione di emoglobina, che è proporzionale al flusso ematico cerebrale. Tale misurazione viene eseguita in condizioni di riposo e dopo vari stimoli di tipo cognitivo e/o emotivo, al fine di analizzare l’attivazione del lobo frontale in risposta ai detti stimoli. HEG PFC Biotekna è anche un sistema terapeutico di neurofeedback che migliora le funzioni cerebrali tramite specifici training atti ad incrementare l’ossigenazione della corteccia prefrontale. Tra i campi di applicazione del neurofeedback sono stati validati: la gestione dello stress, il trattamento dei disturbi dell’attenzione, il trattamento di ansia, insonnia e depressione, la terapia dell’emicrania e del dolore cronico, il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare ed il miglioramento della performance.   Una ridotta efficienza prefrontale è anche associata all’obesità: tramite lo speciale sistema di Neurofood è possibile identificare le famiglie di alimenti che possono indurre reazioni avverse ed incapacità a dominare la compulsione verso i cibi, con la possibilità di sviluppare piani nutrizionali altamente personalizzati.   Presso l’ambulatorio “Dolore cronico, stress e infiammazione” di Bianalisi Fisiomedical di Roma viene eseguita la misurazione HEG basale e dopo stimoli, unitamente alla misurazione del funzionamento del sistema nervoso autonomo e della composizione corporea, al fine di individuare strategie di recupero per il benessere globale, che comprendono anche terapie integrate di biofeedback, neurofeedback e agopuntura.   Gianluca Bianco Specialista in Medicina Interna con Master in PNEI e Neuromodulazione Perfezionato in Medicina Riabilitativa Esperto in Agopuntura e Nutrizione Clinica RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI   Kandell. Principi di Neuroscienze_Casa Editrice Ambrosiana. Terza Edizione   Boschiero D. Corso avanzato Open Academy of Medicine 2022   Arnsten A. Nature Neuroscience 18,10: 2015.

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Dott. Francesco Fumagalli Maldini
Scritto da Redazione Bianalisi 16-02-2023

Il medico internista si occupa di inquadramento diagnostico (spesso di prima linea) a partire da sintomi, segni, esami ematici e strumentali e successivamente della terapia; valuta e gestisce i pazienti affetti da pluripatologie e che assumono politerapie complesse.Il Dottor Fumagalli Maldini presso il Polidiagnostico Cusani di Carate Brianza, esegue Visite Mediche Specialistiche (internistiche, ematologiche, epatologiche) e i seguenti  esami diagnostici: VISITA SPECIALISTICA INTERNISTICA VISITA SPECIALISTICA EMATOLOGICA VISITA SPECIALISTICA EPATOLOGICA DOPPLER ARTERIE RENALI ECOCOLORDOPPLER TRONCHI SOVRAAORTICI A RIPOSO ECOGRAFIA SCROTALE ECOGRAFIA ADDOME COMPLETO ECOGRAFIA ADDOME INFERIORE ECOGRAFIA ADDOME SUPERIORE ECOGRAFIA APPARATO URINARIO ECOGRAFIA COLLO ECOGRAFIA STAZIONI LINFONODALI (collo-ascelle-inguine) ECOGRAFIA TIROIDE E PARATIROIDE ECOGRAFIA DELLA CUTE E DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO (PARTI MOLLI)   Bianalisi Polidiagnostico Cusani Via Don Costante Mattavelli, 3 20841 Carate Brianza (MB) Tel 0362.912100 - 0362.805790

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ESAME TOSSICOLOGICO DEL CAPELLO
Scritto da Redazione scientifica Bianalisi 13-02-2023

L’ESAMEIl test tossicologico del capello rileva la presenza di droghe e di altre sostanze psicotrope (alcol) nella matrice cheratinica. L’esecuzione del test tossicologico sul capello offre numerosi vantaggi rispetto alle altre matrici biologiche (sangue, urine) tra cui una maggior finestra temporale e quindi la possibilità di delineare l’andamento del consumo nel tempo o di verificare un periodo di astinenza. È un test con valenza Medico-legale: può essere richiesto in ambito forense, nei giudizi di idoneità alla guida da parte delle Commissioni Patenti e negli accertamenti previsti per la medicina del lavoro, soprattutto per alcune categorie di lavoratori con mansioni particolari. Può inoltre essere richiesto dai SerT (NOA) e dalle comunità di recupero per monitorare l’uso di sostanze psicotrope e l’uso improprio di farmaci da prescrizione. LA RACCOLTA DEL CAMPIONE:Il prelievo consiste nel tagliare una ciocca di capelli dello spessore di una matita il più vicino possibile al cuoio capelluto, preferibilmente dall’area corrispondente alla parte posteriore della testa. Solitamente la lunghezza dei capelli richiesta è di 3 cm. Se la persona che si sottopone al test è calva, oppure se la lunghezza dei capelli è minore di quella prescritta, è possibile raccogliere i peli da altre aree del corpo come il torace e il pube. A garanzia dell’autenticità e dell’idoneità del campione, la raccolta sarà effettuata da operatori addestrati e qualificati. È richiesta la compilazione del consenso informato e l’attivazione di una catena di custodia che permette la tracciabilità del campione prelevato. Come Prepararsi:Al momento del prelievo è fondamentale che sui capelli non ci siano lacche o gel ed è importante dichiarare l’utilizzo di particolari prodotti cosmetici che possono interferire con l’esito dell’analisi È demandato al prelevatore e al laboratorio il giudizio di idoneità per capelli con particolari trattamenti estetici (decolorazione) L’ANALISIL’analisi è effettuata con la tecnica all’avanguardia della spettrometria di massa (LC-MS/MS) che grazie ad un’elevata sensibilità e specificità permette di ottenere risultati estremamente precisi anche per piccole quantità di sostanza.  QUALI INFORMAZIONI È POSSIBILE OTTENERE/COME INTERPRETARE IL RISULTATOIn seguito all’assunzione di droga o alcol, attraverso il flusso sanguigno la sostanza raggiunge diversi distretti dell’organismo tra cui i follicoli piliferi e si deposita nella matrice cheratinica, rimanendone intrappolata. Le sostanze permangono nei capelli durante la loro crescita che, di media, corrisponde a circa 1cm al mese. Pertanto il periodo di tempo entro il quale è possibile rilevare il consumo di alcol o droga dipende, oltre che dalla quantità e frequenza di assunzione, dalla lunghezza del capello prelevato: più lungo è il capello, maggiore è la finestra temporale di rilevamento. La lunghezza solitamente prescritta in ambito medico/legale è di 3 cm, che consente un’indagine retrospettiva di 90 giorni. Il prelievo di peli toracici o pubici, che crescono più lentamente, permette di aumentare la finestra temporale fino a 12 mesi. Le sostanze che possono essere rilevate sono (tra le altre): ETANOLO (ETILGLUCURONIDE-ETG)CANNABINOIDI (HASHISH, MARIJUANA)COCAINA MORFINA/EROINA E ALTRI OPPIACEIAMFETAMINA/METAMFETAMIN METOSSIAMFETAMINE (ECSTASY)METADONEBUPRENORFINA Il test fornisce un risultato quantitativo: oltre all’indicazione POSITIVO o NEGATIVO, viene riportata la quantità rilevata. Questa è indicativa per discriminare l’uso dall’abuso attraverso valori soglia definiti dalla normativa vigente in relazione alla finalità del test.    

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Vogliamo che questo Natale sia speciale.
Scritto da Redazione Bianalisi 22-12-2022

Il Natale è il momento più speciale dell’anno e come Gruppo, abbiamo deciso di celebrarlo dando voce ai valori che da sempre ci guidano: garantire a tutti i migliori servizi per la salute e favorire la prevenzione e la cura. Per questo abbiamo aderito alla campagna “A Natale, solo cose buone”, di Komen Italia, un’organizzazione basata sul volontariato, in prima linea nella lotta ai tumori del seno, su tutto il territorio nazionale. Un piccolo gesto che potrà fare la differenza per tantissime donne in Italia.   Vogliamo, in questa occasione e con un messaggio di speranza, ringraziare tutti coloro che, scegliendoci ogni giorno, ci permettono di essere sempre più un punto di riferimento per la salute e la prevenzione su tutto il territorio Italiano.   Felice Natale a tutti voi! Il Gruppo Bianalisi

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HEALTHCARE
Scritto da Redazione Bianalisi 20-12-2022

Con l’acquisizione di Meditel, il Gruppo Bianalisi si conferma polo di aggregazione delle migliori eccellenze attive in Italia in un settore strategico e ad altissimo tasso di crescita come quello della diagnostica di laboratorio, per immagini e dei servizi poliambulatoriali;Con €13 milioni di fatturato e ben 200 medici specialisti, il Gruppo Meditel rappresenta la più importante acquisizione nella storia di Bianalisi che, solo nel 2022 ha finalizzato ben 20 operazioni, e prevede un fatturato di €190 milioni. Bianalisi e il suo Presidente Giuliano Caslini annunciano di aver sottoscritto il contratto per l’acquisizione del Centro Medico Polispecialistico Meditel, il quale entrerà a far parte del Gruppo Bianalisi, il più importante operatore indipendente di diagnostica in Italia, posizionatosi come vera e propria piattaforma attiva nel settore dei servizi di diagnostica di laboratorio e per immagini, e dei servizi poliambulatoriali. Con un fatturato previsto di €190 milioni per l’esercizio in corso, dalla sua nascita il Gruppo Bianalisi ha registrato una crescita costante sia organica che per linee esterne. L’acquisizione del Gruppo Meditel rappresenta la più significativa per rilevanza e dimensioni nella storia di Bianalisi che, solo nel 2022, ha finalizzato 20 operazioni confermando il proprio ruolo di polo di aggregazione delle eccellenze diagnostiche in un settore ad altissimo tasso di crescita, nonché strategico per assicurare nei territori servizi di diagnostica sanitaria avanzata e prevenzione per i pazienti.  Il Gruppo Meditel, centro polispecialistico di eccellenza sito in Lombardia, opera con un portafoglio di servizi rivolto alla specialistica ambulatoriale, diagnostica di laboratorio e diagnostica per immagini, medicina dello sport, odontoiatria, fisioterapia e assistenza domiciliare integrata. In particolare, il Gruppo Meditel conta oltre 200 medici specialisti attivi in più di 40 specialità cliniche e più di 60 operatori che lavorano in stretta sinergia per offrire le migliori soluzioni diagnostiche e le cure più appropriate ai circa 66.000 pazienti che ogni anno si rivolgono a Meditel. Numeri quelli di Meditel che andranno a sommarsi a quelli del Gruppo Bianalisi che, con una rete di oltre 250 laboratori, oltre 60 poliambulatori e centri di diagnostica per immagini e un network di più di 900 medici, accoglie ogni anno oltre 2,5 milioni di pazienti all’interno delle proprie strutture, distribuite in 10 regioni Italiane. La capillarità territoriale, unita alla qualità dei servizi offerti nel rispetto dei più alti standard del settore, rendono Bianalisi un punto di riferimento per i propri pazienti. Con oltre 100 acquisizioni realizzate dal 2000 ad oggi e un portafoglio di servizi in continua crescita, Bianalisi rappresenta infatti il più importante operatore privato indipendente in Italia nel settore della diagnostica ed è il punto di riferimento a 360 gradi per i propri pazienti, offrendo loro un’esperienza di diagnostica su tutto il territorio nazionale fortemente integrata, dalla diagnostica di laboratorio alla diagnostica genetica (medicina predittiva) e diagnostica per immagini, fino all’attività poliambulatoriale specialistica, presso le proprie sedi o in telemedicina.Giuliano Caslini, Fondatore, Presidente e Amministratore Delegato di Bianalisi, ha così commentato: “Uno dei pilastri fondamentali della strategia di crescita di Bianalisi consiste nel potenziamento del proprio network attraverso una sempre più stretta cooperazione con realtà sanitarie locali di eccellenza, punti di riferimento sul territorio, con un’equipe di professionisti qualificati e macchinari e tecnologie all’avanguardia. In Meditel abbiamo trovato queste caratteristiche e siamo lieti di accogliere la struttura nel nostro Gruppo. Riteniamo che Meditel, in continuità con quanto svolto finora, possa ulteriormente consolidare il proprio impegno nei confronti dei suoi pazienti, beneficiando dall’appartenenza a un operatore leader come Bianalisi e ampliando ancor più l’offerta di prestazioni sanitarie. Meditel rappresenta un centro di eccellenza riconosciuto in tutta la Lombardia per gli altissimi standard qualitativi, e sono convinto che il suo grande capitale umano possa esprimere al meglio le proprie potenzialità ridefinendo best practices su tutto il territorio nazionale facendo leva sulle oltre 60 strutture poliambulatoriali di Bianalisi.” Ugo Zaffaroni, Fondatore e Presidente di Meditel, ha così commentato: “Dopo diversi anni dedicati a sviluppare un servizio di altissima qualità al paziente, siamo lieti di entrare a far parte di un Gruppo interamente di proprietà italiana che sposa i nostri stessi valori e guidato da una persona di grande esperienza nel settore come Giuliano Caslini. Ritengo che la forte cultura imprenditoriale di Bianalisi, unita alle competenze di un Gruppo con un network di scala nazionale, siano estremamente sinergici con Meditel che potrà trarne grande giovamento sia in termini di ampiezza dell’offerta di prestazioni sanitarie che di opportunità di crescita. Ed è anche per questo motivo che sono lieto di poter continuare a portare il mio contributo al Gruppo Meditel anche per i prossimi anni, garantendo la piena continuità con la filosofia che ha guidato l’azienda sino ad oggi”.   Nell’operazione hanno agito al fianco del Gruppo Bianalisi in qualità di advisor lo studio legale Orrick con il team guidato dall’avv. Guido Testa e dall’avv. Filippo Cristaldi con gli associati avv. Pietro Parrocchetti e avv. Gianluca Schiavone, lo studio tributario Advant-NCTM con il socio Manfredi Luongo e l’associato Irene Aquili e Deloitte con il socio Luca Zesi ed il director Ettore De Lucchi; mentre il Gruppo Meditel è stato affiancato dallo studio legale Bonelli Erede con il team guidato dall’avv. Gianfranco Veneziano e l’avv. Giulia Romagnoni.

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Il Gruppo Bianalisi fa il suo ingresso in Friuli - Venezia Giulia .
Scritto da Redazione Bianalisi 09-12-2022

  L’eccellenza della diagnostica poliambulatoriale fa il suo ingresso in Friuli - Venezia Giulia grazie a Radiologia Cervignanese.   Il Gruppo Bianalisi, eccellenza italiana nella diagnostica ambulatoriale ha acquisito il 100% della società Radiologia Cervignanese, riconosciuta struttura sanitaria privata, accreditata con il sistema sanitario regionale e operativa a Cervignano del Friuli (Udine) dove rappresenta un punto di riferimento per i servizi di diagnostica per immagine e poliambulatorio di medicina specialistica di alto livello. Radiologia Cervignanese  è stata selezionata da Bianalisi grazie anche alla sua anima, la dottoressa Monica Maestrutti, Paolo Toniutti e Paolo Perna,  che in 25 anni, assieme a tutto il personale, hanno saputo costruire con costanza e dedizione una struttura che è diventata un punto di riferimento sanitario regionale. Il Gruppo Bianalisi è leader nei servizi di laboratorio di analisi, poliambulatoriali e di diagnostica per immagini con una rete di oltre 250 laboratori e punti prelievo, più di 60 poliambulatori e centri di diagnostica per immagini e un network di più di 900 medici che accolgono ogni anno oltre 2,5 milioni di pazienti all’interno delle proprie strutture, distribuite in 9 regioni Italiane. Il Presidente di Bianalisi dott. Caslini Giuliano commenta l’operazione in questi termini “Con l’acquisizione di Radiologia Cervignanese il Gruppo Bianalisi fa il suo ingresso in Friuli – Venezia Giulia con l’obiettivo strategico di consolidare la propria quota di mercato a livello nazionale, in particolare nel nord est del paese contribuendo in modo significativo alla crescita dimensionale di Radiologia Cervignanese anche tramite lo sviluppo delle più ampie sinergie operative con il resto delle strutture del gruppo già presenti in Veneto“ La dottoressa Monica Maestrutti e Paolo Perna continueranno nella guida della struttura con lo stesso entusiasmo che ha sempre contraddistinto il loro lavoro, assieme a tutto il team, motore e cuore della struttura. Bianalisi è stata assistita dal team Advant Nctm di Milano per gli aspetti fiscali della DD coordinato dal socio Manfredi Luongo e dalla dott.ssa Irene Aquili mentre la proprietà di Radiologia Cervignanese è stata assistita da un Team dello “Studio Finpro” di Udine coordinato dall’avvocato Enrico Guglielmucci e dal dottor Luca Tirelli. Lì, 7 dicembre 2022

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SPERONE CALCANEARE: Cos’è e come gestirlo.
Scritto da Bianalisi Fisomedical 07-11-2022

Lo Sperone Calcaneare è una crescita ossea, definita esostosi, più o meno appuntita, del tallone, l’osso più grande del piede. È quella parte del piede in cui si intersecano numerosi legamenti e tendini tra cui, il più importante è il tendine d’Achille. SPERONE CALCANERARE: fattori di rischio. Il calcagno è ben progettato per sostenere forze di trazione, flessione e compressione elevate ma, costanti sovraccarichi, possono causare infiammazione e degenerazione del tallone.  È proprio in questi casi che il nostro organismo reagisce producendo depositi di calcio localizzati nei punti di maggiore sovraccarico che, a lungo termine, determinano la formazione dello sperone osseo. Lo sperone calcaneare è uno dei disturbi più comuni associati ai dolori dei piedi. L’incidenza aumenta con l’età e si presenta più frequentemente nelle donne. Altri fattori che possono incidere sono il sovrappeso, alcuni tipi di attività lavorative che prevedono lunghi tempi in piedi o deambulando, calzature non adatte, postura forzata, rigidità del piede, deformità del piede (piede cavo, piede valgo, etc.), fascite plantare ed artrosi. SPERONE CALCANEARE: diagnosi. Uno sperone calcaneare non è responsabile dei sintomi che, invece, sono causati dall’infiammazione dei tessuti connettivi circostanti. La diagnosi si basa principalmente sull’esame clinico: posizione del dolore e l’assenza di sintomi associati che indicano altri tipi di malattie, facilitano notevolmente la diagnosi. Il dolore al tallone può essere “pungente” ad ogni passo, portando il soggetto alla sensazione di camminare sui chiodi. Il dolore inizialmente è mattutino, ai primi passi. Successivamente, con il cronicizzarsi della patologia, la sintomatologia tende a presentarsi anche durante la giornata, con una diminuzione quando il tallone è a riposo.  Il medico può confermare la diagnosi clinica con un esame strumentale come la radiografia che identifica bene la zona calcifica. Più rara, ma talvolta prescritta, è la risonanza magnetica o l’ecografia dei tessuti molli adiacenti. SPERONE CALCANEARE: terapie.  Il trattamento dei pazienti con sperone calcaneare è un processo lungo che richiede pazienza ed applicazione da parte del terapista e del paziente. In base alle caratteristiche del dolore e alla fase degenerativa ed infiammatoria in corso è importante optare per il metodo di trattamento più efficace. Nella fase iniziale, allo scopo di ridurre l’infiammazione, il fisioterapista può avvalersi di terapie strumentali quali la ionoforesi, gli ultrasuoni (in particolare il crio-ultrasuoni) combinato alla laserterapia Hilt, Tecarterapia, Papimi. Contemporaneamente al paziente è consigliato il riposo, cambi di calzature ed eventuali utilizzo di ortesi o talloniere di silicone. Nella fase più avanzata, nella quale lo sperone calcaneare consolida la sua struttura, le onde d’urto radiali possono migliorare notevolmente il benessere dei pazienti e talvolta risolvere il problema definitivamente. Il medico, in caso in cui il dolore dovesse persistere, può prescrivere la terapia farmacologica con antidolorifici ed antinfiammatori orali o, talvolta, con infiltrazioni locali. Qualsiasi approccio voglia essere utilizzato, il fisioterapista consiglia sempre al paziente un’indagine posturale tesa ad evidenziare eventuali squilibri e/o sovraccarichi che sono alla base del problema. A tal proposito, sono indicati esercizi di ginnastica posturale individuale e di stretching, in particolare del comparto muscolare posteriore, dalla pianta del piede alla colonna vertebrale. Ad essi seguono un’indagine baropodometrica ed eventualmente la prescrizione di plantari, consentendo al soggetto di allievare la pressione nella regione interessata al sovraccarico. Quasi tutti i pazienti rispondono positivamente alla terapia conservativa. Tuttavia, quando tutti gli altri trattamenti falliscono, la chirurgia diventa l’unica soluzione praticabile per risolvere definitivamente il problema. Essa prevede la rimozione dello sperone calcaneare ed è una procedura sicura con complicazioni minime.   Per maggiori informazioni, per prenotare una visita con i nostri specialisti, trova la struttura Bianalisi più vicina a te: CLICCA QUI

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Holter Cardiaco di nuova generazione
Scritto da Redazione scientifica Bianalisi 28-07-2022

Presso Bianalisi Imperia Medica  sono in uso Holter cardiaci di nuova generazione.Holter cardiaco è un esame non invasivo eseguito impiegando un piccolo registratore che, grazie a elettrodi applicati sul torace del paziente, monitora in maniera continuativa l’attività elettrica del cuore e consente di valutare la regolarità del ritmo e la presenza di aritmie cardiache, alterazioni della frequenza cardiaca, per escludere o confermare patologie coronariche.In particolare, questo esame è indicato per:• il rilevamento di aritmie cardiache (da quelle ipocinetiche, in cui la frequenza del battito è inferiore alla media, alle tachiaritmie, in cui è superiore alla media che, generalmente, è compresa tra i 60 e 100 battiti al minuto);• lo studio di alterazioni discontinue del ritmo cardiaco;• la diagnosi di cardiopatie ischemiche (specialmente nei casi in cui si manifestano in maniera silente, cioè non accompagnate da una sintomatologia importante come il classico dolore anginoso);• l’approfondimento di disturbi come cardiopalmo, dolore al torace, vertigini;• il controllo del funzionamento di dispositivi impiantati come il pacemaker;• il monitoraggio di parametri cardiaci che possono essere alterati dall’utilizzo di antibiotici o farmaci neurologici. Per informazioni e appuntamenti: Bianalisi - Centro Medico Polispecialistico Imperia Medica Galleria Isnardi, 1B/1C, 18100 Imperia IM Tel. : 0183 720007

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La Scoliosi

DEFINIZIONELa scoliosi è una deformazione antero-posteriore in lordosi, generata da un movimento di torsione (Perdriolle 1988). In radiografia si evidenzia sul piano frontale. CAUSE malattie del sistema nervoso (cerebropatie perinatali, poliomelite, etc) malattie neuromuscolari (distrofia di Duchenne, Atrofia Muscolare Spianale, etc) alterazioni congenite vertebrali (anomalie nella formazione e/o differenziazione vertebrale) alterazioni congenite del tessuto connettivo (Malattia di Ehlers Danlos,etc) idiopatiche (la maggior parte 75%-85%) da causa non nota EPIDEMIOLOGIA La scoliosi idiopatica è presente in circa l’1 – 3% dei soggetti nella popolazione a rischio, compresa tra i 10 e i 16 anni. Il sesso femminile è maggiormente colpito nel rapporto di circa 5:1 rispetto a quello maschile. La deformità riguarda più frequentemente le fasce di popolazione infantile-adolescenziale (9-11 anni) e si accentua sino al termine della maturazione ossea.  CLASSIFICAZIONE In base all’età di insorgenza: infantile (fino a 3 anni)  giovanile (fino alla pubertà)  adolescenziale (fino alla completa maturità ossea)  dell’adulto.  Prima è riscontrabile tale patologia, tanto peggiore è la prognosi di aggravamento. In base all’entità della curva: scoliosi lievi (<30°) moderate (30°-50°)  gravi (>50°). In base alla localizzazione della curva: cervico-dorsale con la vertebra apicale a livello D2 o superiore curva dorsale con vertebra apicale D6  curva dorso-lombare con vertebra apicale D12-L1   curva lombare” con vertebra apicale L2  doppia curva, dorsale e lombare DIAGNOSI E’ molto importante identificare precocemente la scoliosi per avere la possibilità di un miglior successo del trattamento conservativo. La diagnosi avviene durante la visita fisiatrica, dove vengono osservate eventuali asimmetrie sui 3 piani dello spazio: triangolo della taglia, linea biacromiale e bicristale test di Adams (bending test) misura del gibbo se presente (gibbometro)  strapiombo (filo a piombo) Al termine della visita verrà fatta diagnosi di scoliosi o di semplice atteggiamento scoliotico. Nel caso di scoliosi viene chiesto un approfondimento radiografico. L’esame radiografico risulta indispensabile per lo specialista, al fine di studiare tutte le componenti della deformità scoliotica. La radiografia viene effettuata in carico (cioè in piedi) e deve essere della colonna vertebrale in toto (cioè dal tratto cervicale al sacro), sia sul piano postero-anteriore che latero-laterale.  Vengono osservate 3 misure: la misura dell'angolo di Cobb, in cui occorre individuare le vertebre limitanti superiori e inferiori che sono le vertebre con maggiore inclinazione sul piano frontale, poi viene misurato l’angolo tracciato tra le due rette tangenti alle limitanti superiore e inferiore. il segno di Risser è un ulteriore parametro radiografico di valutazione, utile a dare un'indicazione sullo stato di crescita del paziente. Esso si basa sulla valutazione della comparsa e dello sviluppo del nucleo di ossificazione della cresta iliaca. La “copertura” delle creste iliache si può distinguere in fase 0 = non è presente il nucleo di ossificazione, 1 = copertura da 0 al 25% della cresta iliaca solitamente in senso latero-mediale, 2= copertura dal 25 al 50% della cresta iliaca, 3= copertura dal 50 al 75% della cresta iliaca, 3/4= copertura dal 75 al 100% della cresta iliaca, 4= iniziale fusione del nucleo di ossificazione, solitamente in senso medio-laterale e 5= fusione completa. rotazione vertebrale, allontanamento dei complessi peduncolo-spinosi dalla linea mediana (tenendo conto del fatto che essa è sempre diretta nel senso della concavità della curva) TRATTAMENTO < 15° Cobb ± 5 scoliosi lieve: attività fisica riabilitativo  La letteratura scientifica è concorde nel dire che gli esercizi devono basarsi sull'autocorrezione tridimensionale della colonna, allenando le attività di vita quotidiana, stabilizzando la postura corretta ed educando il paziente. Tra 20 e 35° Cobb  ± 5°scoliosi medio-grave: esercizi riabilitativi specifici, coadiuvati da un corsetto, secondo l’evolutività della scoliosi chirurgico 40° Cobb ± 5° scoliosi grave: intervento chirurgico, secondo l’evolutività della scoliosi plantari propriocettivi Presso il centro Bianalisi Fisiomedical è operativo il Centro Scoliosi, a cura della dott.ssa Sabina Pellanera.

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Presso il Bianalisi Medical Center, il Dott. Matteo Zanelli
Scritto da Redazione Bianalisi 15-06-2022

Il Dott. Zanelli, Medico Ortopedico specializzato in Chirurgia Protesica di Ginocchio e Anca, visita a Reggio Emilia presso il Bianalisi - Medical center, struttura emiliana di eccellenza nel mondo della fisioterapia e della riabilitazione. DI COSA SI OCCUPA Il Dott. Zanelli si occupa della patologia traumatologica di tutto lo scheletro appendicolare, in particolar modo di Chirurgia Protesica di Ginocchio e di Anca. La sua formazione come Fisioterapista prima e come Chirurgo successivamente lo ha portato ad una maggiore consapevolezza che per la buona riuscita di un intervento sia fondamentale, oltre ad un gesto operatorio che rispecchi tutti i crismi delle più moderne tecniche chirurgiche, un’educazione pre-operatoria del paziente e una precoce e personalizzata rieducazione funzionale post-operatoria. LE PRINCIPALI AREE DI INTERVENTO: GINOCCHIOL’articolazione del ginocchio è l’articolazione tra il femore e la tibia, è un'articolazione che deve conciliare due imperativi contradditori, una grande STABILITA’ in estensione completa e una mobilità che permette una flessione completa. Quando l’artrosi (gonartrosi) è avanzata e quando la cartilagine è completamente scomparsa tale da determinare un contatto diretto di osso su osso, la scelta terapeutica diventa CHIRURGICA con la SOSTITUZIONE ARTICOLARE (PROTESI). ANCAL’articolazione dell’anca è l’articolazione tra il bacino ed il femore, è un’unica articolazione sottoposta a GRANDI CARICHI e dotata di un AMPIO MOVIMENTO su tre gradi di libertà.Solo quando l’artrosi (COXARTROSI) è avanzata e cioè quando la cartilagine è completamente scomparsa tale da determinare un contatto diretto di osso su osso allora la scelta terapeutica diventa CHIRURGICA con la SOSTITUZIONE ARTICOLARE (PROTESI).  Tale modalità viene effettuata con un accesso tradizionale posterolaterale e un accesso anteriore mininvasivo (a risparmio tessutale). IL PERCORSO FAST TRACK consiste in un approccio multimodale del paziente (gestione del dolore, del sanguinamento e della ferita) tale da ridurre al minimo lo stress operatorio e di permettere quindi recuri  più veloci e meno debilitanti. I pazienti operati deambulano il giorno stesso dell’intervento a poche ore dall’atto chirurgico.Il Dott. Zanelli visita a Reggio Emilia presso il Medical Center di Bianalisi venerdì 29 luglio dalle 16:30 alle 19:30. Scegli se prenotare la tua visita online oppure chiamando al numero di telefono dedicato +39 3892497660

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NUTRIZIONE FUNZIONALE: ALIMENTAZIONE ANTI-INFIAMMATORIA E ASSI ORMONALI

Le evidenze scientifiche scaturite dagli ultimi vent’anni di studi sul metabolismo hanno generato importanti mutamenti nell’approccio alla nutrizione clinica, spostando l’attenzione dal conteggio calorico alla definizione di strategie nutrizionali atte a contrastare i processi infiammatori cronici, che stanno alla base dello sviluppo delle patologie croniche di tipo internistico. Il modello “termodinamico” basato sul conteggio delle calorie in entrata e in uscita risulta ancora valido, ma solo nel 15% della popolazione che non ha un problema di infiammazione cronica di basso grado: la restante parte della popolazione è destinata a vivere la perenne frustrazione indotta dal fallimento delle diete a restrizione calorica e di tutti i tentativi incentrati su teorie seducenti ma fantasiose ed improvvisate. Il grasso, infatti, non è tutto uguale: il grasso sensibile alle restrizioni caloriche è caratterizzato da cellule di piccole dimensioni localizzate a livello sottocutaneo, in assenza di processi infiammatori. Viceversa nei casi di adiposità profonda, viscerale e intra-muscolare, le cellule adipose sono caratterizzate da dimensioni maggiori e possono essere infarcite da cellule immunitarie dette “macrofagi”, che inducono infiammazione cronica. Il grasso viscerale e intra-muscolare è quindi fortemente infiammatorio e rappresenta un importante fattore di rischio per lo sviluppo delle patologie cardio-vascolari e metaboliche (alti livelli di colesterolo LDL, trigliceridi e diabete): le cellule adipose in questo caso sono infatti caratterizzate dal fenomeno dell’insulino-resistenza, che induce un circolo vizioso caratterizzato dalla difficoltà di metabolizzare gli zuccheri, con incremento continuo nel tempo del numero e delle dimensioni degli adipociti. Chi regola i trasferimenti energetici e decide tipologia e localizzazione del grasso, in ogni individuo, è il sistema nervoso autonomo, con il suo braccio ormonale: il cortisolo secreto dal surrene.In condizioni fisiologiche l’attività del sistema nervoso autonomo e del cortisolo al mattino si eleva per fronteggiare le richieste energetiche del corpo: il cortisolo infatti agisce sui muscoli e sul fegato liberando glucosio dalle riserve di glicogeno; durante la giornata il glucosio viene utilizzato dal cervello e dai muscoli, in proporzioni variabili a seconda dello stile di vita individuale. Viceversa la sera i livelli di adrenalina e cortisolo diminuiscono per dar luogo alla fase anabolica, in cui il sistema parasimpatico, tramite acetil-colina e gli ormoni anabolici (ormone della crescita, GH) riparano il corpo durante il riposo notturno. I ritmi biologici descritti possono venire alterati da varie condizioni, accomunate dal fatto che una richiesta di energia extra da parte del cervello, in caso di stress persistente, o da parte del sistema immunitario, in caso di infiammazione cronica, induce una secrezione continua di cortisolo atta a fronteggiare l’incremento di richieste di glucosio. La stessa condizione può innescarsi in caso di scarso apporto energetico al mattino, insufficiente a soddisfare le richieste metaboliche della giornata. Il cortisolo è l’unico ormone catabolico di cui disponiamo, però mentre in presenza di luce “scompone” unicamente muscoli e fegato per ricavare zuccheri, durante la notte anche i recettori presenti sugli organi diventano sensibili alla sua azione, impedendo la fase anabolica e inducendo una progressiva destrutturazione di tutta la massa magra, con importanti conseguenze sul metabolismo e sulla salute. L’eccesso di zucchero prodotto di notte, indipendente dall’introduzione di cibo, viene infatti stoccato dall’insulina in grasso viscerale e intramuscolare, inducendo resistenza all’insulina stessa ed un circolo vizioso caratterizzato dall’impossibilità di perdere il grasso in eccesso, nonostante i vari tentativi incentrati sulla restrizione calorica, che paradossalmente inducono ulteriormente la liberazione costante di cortisolo, con evidenti conseguenze sulla massa muscolare e su tutta la massa magra. Da quanto detto si evince che una adeguata idratazione e ossigenazione, un sonno ristoratore ed il contenimento di stress serali sono indispensabili per “bruciare” il grasso infiammatorio accumulato, ma esistono varie tecniche per ristabilire il ritmo del cortisolo, tra cui lo stimolo indotto dal cibo. L’alimentazione funge da stimolatore dei ritmi biologici tramite due meccanismi: l’effetto PRAL negativo ed il Carico Glicemico. Il PRAL degli alimenti (Potential Renal Acid Load, potenziale di carico acido renale) è un metodo scientificamente validato di calcolo degli affetti acidificanti di un determinato alimento: cibi a PRAL negativo, soprattutto di origine vegetale e non processati industrialmente, hanno un potere alcalinizzante ed anti-infiammatorio, devono pertanto prevalere rispetto ai cibi a PRAL positivo nella stesura di un piano alimentare giornaliero e settimanale. Il Carico Glicemico è un indice relativo all’impatto sulla glicemia indotto da un alimento in base al suo indice glicemico e alla quantità di carboidrati presenti al suo interno.Per ripristinare il fisiologico ritmo ormonale è opportuno stimolare e sostenere l’attività catabolica del cortisolo al mattino tramite cibi ad alto Carico Glicemico, in modo da non indurre deficit di energia; viceversa la sera occorre puntare sul massimo risparmio possibile di insulina, prediligendo cibi a basso Carico Glicemico ed alto impatto funzionale con PRAL negativo. Presso il Centro Bianalisi Fisiomedical, Ambulatorio per il Benessere Cardio-metabolico, viene eseguita l’analisi pletismografica del sistema nervoso autonomo e l’analisi bioimpedenziometrica dell’asse del cortisolo tramite strumenti validati scientificamente e garantiti Biotekna®.Sulla base dei dati acquisiti viene pertanto impostata una strategia di recupero dei ritmi ormonali incentrata sullo stile di vita e sull’alimentazione circadiana, indispensabile alla prevenzione e al trattamento delle patologie croniche degenerative caratteristiche dell’invecchiamento. Dr Gianluca BiancoSpecialista in Medicina Interna con Master in PNEI e Neuromodulazione Perfezionato in Medicina RiabilitativaEsperto in Agopuntura e Nutrizione Clinica

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RINNOVO PATENTI GUIDA - NAUTICHE - PORTO D'ARMI IMPERIA

BIANALISI LIGURIA   Presso il nostro centro BIANALISI CENTRO MEDICO POLISPECIALISTICO IMPERIA - Galleria Isnardi, 1/B 1/C Imperia  sono attivi i seguenti servizi:   - Rinnovo patenti di guida - Rinnovo patenti nautiche - Rinnovo porto d'armi   COSA PORTARE: - Documento d'identità in corso di validità - 1 foto tessera   PAGAMENTO CERTIFICATO € 100,00   Per tutte le informazioni chiamare 0183/720007  

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EPICONDILITE

Definizione: L’epicondilite è stata rinominata ultimamente “Epicondilalgia” poiché si tratta di un disturbo degenerativo muscolo-tendineo dell’ apparato estensore del gomito più che di un processo infiammatorio.   Anatomia essenziale: Il gomito è la regione articolare che unisce l’ omero alle due ossa dell’ avambraccio, radio ed ulna. L’ articolazione del gomito è suddivisa in 3 articolazioni che cooperano nei movimenti: omero-ulnare, radio-ulnare prossimale e omero-radiale che è appunto un condilo. Qui si inseriscono i tendini interessati, estensore radiale breve del polso ed estensore comune delle dita della mano.   Eziologia e fattori di rischio: L’epicondilite è detta anche “gomito del tennista” in quanto è comunemente riscontrata in persone che praticano sport, in particolare tennis e golf ma in genere in tutte quelle attività che provocano ripetuti sovraccarichi dei tendini prima citati. Le continue sollecitazioni traumatiche  ed il sovraccarico determinano la distruzione progressiva della struttura interna del tendine e la degenerazione di cellule e matrice. Alla scarsa microcircolazione locale consegue un’aumento della sintesi immatura di collagene di tipo III facendo degenerare il tendine ed impedendone la guarigione. L’età comune di insorgenza dell’ epicondilite è tra i 40 e 60 anni. Più frequentemente sembrano colpite le donne degli uomini.     Quadro clinico: La sintomatologia si sviluppa gradualmente, da un lieve dolore si può passare ad un dolore più importante localizzato in corrispondenza dell’epicondilo laterale o irradiato lungo l’avambraccio verso il polso. Lo stimolo doloroso man mano scompare a riposo in condizioni di completa distensione e rilassamento muscolo-tendineo.  Si associa perdita di forza e dolore durante la presa o i movimenti di torsione. Con il tempo si può verificare rigidità mattutina e calcificazioni . Il braccio dominante è colpito con maggiore frequenza. Un episodio di epicondilite ha una durata media tra i 6 mesi e i 2 anni, periodo dopo il quale la maggior parte dei pazienti recupera mentre altri possono essere refrattari ai trattamenti.   Diagnosi Clinica: dal punto di vista clinico il sintomo più comune è il dolore locale, talvolta accompagnato da tumefazione, che compare sull’epicondilo nell’esecuzione di movimenti di estensione del polso o prono-supinazione dell’avambraccio. Ciò può essere confermato da alcuni test specifici:  Test di Mills: flessione passiva del polso: Test di Cotzen: estensione attiva contro resistenza del polso: Test di Palpazione dell’epicondilo: pressione applicata nel punto di inserzione dei muscoli epicondiloidei durante movimenti attivi di gomito polso e dita ad opera del paziente.   Diagnosi Strumentale e Differenziale: utili per confermare ed approfondire la Diagnosi Clinica. I più comuni tipi di indagine strumentale utilizzati nello studio dei sintomi dell’epicondilite sono: Ecografia Tendinea (con Color o Power Doppler): per valutare   lo stato di degenerazione endo e peritendinea Radiografia: per evidenziare eventuali calcificazioni o presenza di artrite Risonanza Magnetica: nei casi di sospetto coinvolgimento cervicale Elettromiografia: per escludere compressione nervosa del plesso brachiale   Terapia : Il trattamento dell’ epicondilite è quasi sempre di tipo conservativo. In fase acuta prevede il riposo, l’utilizzo di FANS e Terapie Fisiche a scopo antinfiammatorio, antidolorifico e antiedemigeno (crioterapia, ultrasuoni, ionoforesi, Laser Hilt, Tecarterapia). Le iniezioni di corticosteroidi, l’Agopuntura e la Mesoterapia forniscono effetti benefici a breve termine.  In fase post-acuta viene impostato un programma specifico di rieducazione funzionale, spesso abbinato all’ applicazione di un bendaggio funzionale, Kinesiotaping  o all’ausilio di Ortesi controrotanti.  Tutte terapie indicate vengono eseguite presso Bianalisi Fisiomedical da medici e fisioterapisti dalla comprovata esperienza pluriennale. Gli obiettivi della rieducazione funzionale sono quelli di aumentare l’elasticità e la flessibilità della muscolatura, ridurre gli effetti dannosi dovuti ad allungamenti improvvisi ed eccesivi e favorire la coordinazione dei movimenti.  Spesso viene associata la Terapia Manuale (massaggi trasversi profondi, connettivali o trattamenti di eventuali Trigger Points Miofasciali).   Fin da subito è necessario prendere in considerazione la modifica della postura e del carico di lavoro (lavori faticosi manuali)  mantenendo l’arto interessato a riposo durante la fare acuta. Negli ultimi anni sono stati dimostrati i vantaggi dati dalla Terapia con Onde d’Urto che, talvolta, può scongiurare l’intervento chirurgico. Nel circa 5% dei casi, la sintomatologia può non risolversi in un periodo compreso tra i sei mesi ed un anno ed essere resistente ai trattamenti prima elencati. In tal caso il medico può ricorrere alla Terapia Chirurgica (percutanea, artroscopica o incisionale).  Essa deve basarsi su alcuni obiettivi primari: indentificare il danno, asportare il tessuto danneggiato salvaguardando le parti sane e l’esecuzione di un’accurata Riabilitazione Post-Operatoria. Quest’ultima ha una durata di circa tre mesi ed il ritorno all’attività sportiva può avvenire tra il quarto e il sesto mese, non prima comunque che sia stata ripristinata una buona forza muscolare.

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RINNOVO PATENTI GUIDA - NAUTICHE - PORTO D'ARMI

BIANALISI LIGURIA   Presso il nostro centro BIANALISI OMNIA MEDICA - Via Pirandello 1 - Savona  sono attivi i seguenti servizi:   - Rinnovo patenti di guida - Rinnovo patenti nautiche - Rinnovo porto d'armi   COSA PORTARE: - Documento d'identità in corso di validità - 1 foto tessera   PAGAMENTO CERTIFICATO € 90,00   Per tutti i dettagli chiama 019.827231 dalle ore 8.30 alle ore 19.00

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L’ANALISI DELLA MATRICE EXTRACELLULARE IN RIABILITAZIONE

La matrice extracellulare è una sostanza gelatinosa che contiene tutte le differenti cellule del tessuto connettivo. Distribuita ubiquitariamente in tutti i tessuti corporei, è composta da una porzione fibrosa di proteine e da una porzione liquida di zuccheri e proteine (glicosaminoglicani, glicoproteine e proteoglicani). Lungi dall’essere meramente una struttura di sostegno, all’interno della matrice extracellulare avvengono tutti i processi di scambio metabolico, comunicazione e regolazione delle funzioni cellulari, anche di tipo immunitario. Dal punto di vista fisiologico la matrice extracellulare è caratterizzata da un continuo processo di rimodellamento che segue i ritmi circadiani, in particolare il ritmo del cortisolo, passando da una fase di degradazione durante le prime fasi della giornata, ad una fase di ricostruzione serale e notturna. Quando si verifica la perdita della ritmicità del cortisolo per stress cronico e infiammazione, si perde il bilanciamento tra fase catabolica e fase anabolica e la matrice extracellulare subisce dei processi di espansione, in seguito all’accumulo di prodotti di scarto del metabolismo. Il processo descritto induce una progressiva fibrosi e degenerazione della matrice stessa, che è alla base di dolori cronici e disfunzioni dell’apparato locomotore, in virtù del ruolo del collagene nell’integrità dei legamenti, dei tendini e delle articolazioni. Per quanto espresso precedentemente, le conseguenze della rigidità della matrice non inducono alterazioni unicamente a carico dell’apparato locomotore, essendo viceversa compromessi tutti i processi di scambio tra le cellule, vitale per ogni tipo di funzione. Tra i prodotti di scarto presenti nella matrice gioca un ruolo fondamentale il potassio, la cui fuoriuscita dalle cellule induce alterazioni del potenziale di membrana di tutte le cellule, inficiando la trasmissione nervosa: questo aspetto riveste un’importanza particolare durante i processi riabilitativi e di recupero motorio. Normalmente la percentuale di matrice extracellulare non deve superare il 20% del peso corporeo, rappresentando una consistente porzione della massa magra: tramite l’analisi avanzata della composizione corporea BIA-ACC il medico è in grado di diagnosticare la perdita del ritmo del cortisolo, analizzare i processi di espansione della matrice e quantificare il potassio extracellulare. Durante i moderni percorsi riabilitativi è pertanto fondamentale affiancare all’intervento neuromotorio e biomeccanico sull’apparato locomotore, un percorso atto ad indurre il drenaggio della matrice extracellulare dai cataboliti ed il ripristino dei fisiologici scambi metabolici, oltre che della conduzione nervosa, al fine di favorire il recupero motorio e prevenire l’insorgenza di recidive. Oltre alle indicazioni inerenti il corretto stile di vita, funzionale a stimolare la ritmicità del cortisolo (alimentazione bilanciata di tipo circadiano, supplementazione funzionale, biofeedback respiratorio, stimolazione del sistema nervoso autonomo al mattino) la terapia di regolazione della matrice extracellulare tramite strumento validato Regmatex consente, in virtù di un meccanismo denominato biofeedback elettrodermico, di analizzare e correggere le alterazioni del potenziale di membrana di tutte le cellule corporee, favorendo i processi di scambio ed il ripristino delle funzioni dinamiche della matrice stessa, coinvolta nei processi di neuro-immuno-modulazione. I dispositivi menzionati sono in uso presso l’ambulatorio di dolore cronico, stress e infiammazione del Poliambulatorio Fisiomedical-Bianalisi di Roma. Dr Gianluca BiancoSpecialista in Medicina Interna con Master in PNEI e NeuromodulazionePerfezionato in Medicina Riabilitativa e Ossigeno-Ozono TerapiaEsperto in Agopuntura e Nutrizione Clinica

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Ozonoterapia - Vincere il Covid e il long Covid

Ozonoterapia per tornare ad una nuova normalità e vincere il Covid e il long Covid Per il Dott. Antonio Galoforo, attivo da più di trent’anni nella ricerca e applicazione dell’ossigeno ozono terapia, docente del Master di II^ livello in ossigeno ozonoterapia presso l’Università di Pavia, membro del Consiglio Direttivo della SIOOT, Società Scientifica Ossigeno Ozonoterapia, primo medico a proporre questa cura per trattare i pazienti Covid-19 in Cina a gennaio 2020 con un protocollo pubblicato su riviste scientifiche internazionali, per superare i problemi di salute del Long Covid e tornare alla normalità, è essenziale l’ozonoterapia. Nessuno di noi vuole che a ricordarci gli ultimi due anni siano virus, pandemia, lockdown, mascherine, tamponi, restrizioni, distanziamento sociale, ma anche tante vittime e innumerevoli disagi fisici e psicologici. Come nel dopo guerra dobbiamo fare i conti con gli strascichi della pandemia. Oggi tante persone hanno vinto la malattia, tante sono vaccinate ma troppe presentano sintomi che rendono complicato il ritorno alla normalità. Un aspetto emergente dell’infezione, che colpisce secondo statistiche dal 30 al 50% di chi ha avuto il Covid, è l’effetto nel lungo periodo, il Long Covid, ovvero la sindrome “Covid a lungo termine” o PASC (Post Acute Sequelae of SARS-CoV-2 Infection). Una sindrome che presenta molteplici sintomi diversi, da persona a persona, tra i quali problematiche respiratorie, stanchezza severa, cefalea, dolore toracico, difficoltà di concentrazione e memoria, disturbi del sonno, dolori articolari, sintomi che possono durare in alcuni casi anche oltre 3 mesi. Incontriamo il Dott. Antonio Galoforo, attivo nel combattere questo virus fin da quando lo stesso era contenuto a Wuhan che ci racconta la storia dell’ozono e i meccanismi biologici che stanno alla base di questo gas, tra i quali l’attività antimicrobica, di regolazione del sistema immunitario, nonché le attività antinfiammatorie e antiossidanti, considerando anche i processi di rigenerazione e di ossigenazione dei tessuti; inoltre ha descritto il protocollo e i test clinici che sono già stati effettuati nel curare il Covid-19, come esposto al 94^ Congresso della Sibs, così come altri virus quali Ebola e Sars. “Il Long Covid è una sindrome che può colpire i pazienti per settimane o mesi post infezione. Sta nella capacità del medico interrompere questa catena virale e comprendere che si tratta di ‘Long Covid’, in quanto il virus attacca il sistema immunitario portando sintomi simili alla sindrome da stanchezza cronica o a forme depressive. Dobbiamo ricordare che purtroppo molte persone hanno vissuto dei lutti o hanno perso il lavoro e in tanti sono comunque incapaci di riprendere una vita normale. Quindi a sostegno del paziente è necessaria una formazione multidisciplinare del medico che attraverso una visita, l’anamnesi ed eventuali esami strumentali potrà avere una visione precisa su come intervenire”, spiega il Dott. Antonio Galoforo. “Il sistema sanitario sarà impegnato nel prossimo futuro a gestire tutte le problematiche post Covid: immunitarie, polmonari, cardiovascolari, neurologiche, come ad esempio il cosiddetto “brain fog” e neuropatiche, come ad esempio le neuropatie delle piccole fibre spesso non rilevabili strumentalmente ma percepite dal paziente. Come sostiene l’OMS la variante Omicron sembra darci segno di un rallentamento della pandemia ed è quindi importante, in questo momento, dare respiro e aiutare i pazienti di qualunque età a superare le difficoltà post infezione”, continua il Dott. Galoforo. L’ozonoterapia sistemica è un ottimo alleato in questa fase in quanto sfrutta le capacità dell’ossigeno e dell’ozono sul corpo umano a livello metabolico, immunitario, vascolare e rigenerativo. Pertanto, combinando ozono e ossigeno e nutrendo così le nostre cellule con ossigeno triatomico, possiamo creare un ambiente alcalino nel nostro corpo che stimola le difese immunitarie, parliamo quindi anche di prevenzione con l’ossigeno ozonoterapia per stare bene e per stare meglio. Non dimentichiamo che l’ozono è il più potente antivirale, antibatterico e antimicotico esistente in natura, con la capacità di agire su vari metabolismi ed è privo di effetti collaterali. “Tutto questo – continua Galoforo – permette una migliore ossigenazione dei tessuti e un’attivazione del metabolismo cellulare; dobbiamo ricordare che l’ozono terapia ha proprietà antinfiammatorie, favorisce il microcircolo, l’immuno modulazione, la rigenerazione cellulare, la riparazione dei tessuti. Abbiamo osservato che i pazienti che praticano abitualmente ozonoterapia sistemica hanno avuto un decorso dell’infezione più lieve e rapido e un recupero veloce e stabile.” Parliamo quindi di medicina rigenerativa nella quale il Dott. Galoforo e il suo team sono attivi a livello internazionale: l’ozono stimola i fattori di riparazione e rigenerazione cellulare, favorendo così il recupero delle normali funzioni e la risoluzione dei danni provocati non solo dal virus, come già esposto dallo stesso al 13^ Congresso mondiale di Medicina Rigenerativa e Cellule Staminali svoltosi a Dalian in Cina e al World Intelligent Medicine Congress di Pechino. Quindi ozonoterapia per aiutare tutte le persone che hanno vissuto e superato questa malattia ma che hanno subito danni polmonari, vascolari, immunitari e neuronali per poter ritornare ad una vita normale, perché l’ozono è un rimedio antico e oggi è una risorsa che trova sempre più consenso e che potrà essere la medicina del futuro. Per prenotare una visita col dott. Galoforo Contattare Bianalisi San Cristoforo –Brescia al tel. 030.3367974

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SINDRONE DEL TUNNEL CARPALE
Scritto da Bianalisi - Fisiomedical 04-03-2022

DefinizioneLa sindrome del Tunnel Carpale è una neuropatia da intrappolamento progressivo del nervo mediano.  Anatomia essenzialeIl polso è la regione anatomica che unisce l’avambraccio alla mano. E’ costituito da tre articolazioni: articolazione radio-carpica, articolazione medio-carpica ed articolazione radio-ulnare distale. Tra i nervi presenti in questa zona anatomica, il nervo mediano è quello implicato in questo tipo di disturbo. Il nervo mediano passa, insieme ai nove tendini flessori delle dita, attraverso il tunnel carpale. Rappresenta un passaggio stretto e rigido costituito dal legamento trasverso del carpo e dalle ossa della base della mano. FisiopatogenesiLa compressione del nervo mediano nel tunnel carpale interrompe la barriera nervosa del sangue causando edema, infiammazione e fibrosi dei tessuti connettivali circostanti. Successivamente può venire a mancare la copertura mielinica del nervo con danno conseguente agli assoni. Ciò può determinarsi per vari motivi: inspessimento del legamento trasverso del carpo, infiammazione con edema dei tendini o in risposta a ripetute sollecitazioni meccaniche. Eziologia e fattori di rischioLa sindrome del tunnel carpale è la più comune delle neuropatie da compressione cronica. Circa il 3% della popolazione ne soffre e maggiore incidenza è stata riscontrata nelle donne rispetto agli uomini.  L’eziologia della sindrome del tunnel carpale, non ancora molto chiara, è multifattoriale. Possono essere rilevati:  fattori anatomici: deformità dovute ad esiti di fratture o lussazioni del polso,  presenza di formazioni nel tunnel carpale come cisti, lipomi o fibrolipomi; fattori sistemici: ipotiroidismo, insufficienza renale, diabete melito, fibromialgia o ereditarietà. E’ stato riscontrato, inoltre, un rischio anche per le donne in gravidanza o in fase perimenopausale, sempre correlato a scompensi ormonali e di ritenzione idrica; fattori occupazionali: lavori manuali ripetuti, soprattutto dall’avvento del computer sul posto di lavoro. Quadro clinicoIl quadro clinico è composto da formicolio intermittente, dolore o sensazione alterata che colpiscono le dita nella distribuzione del nervo mediano e cioè pollice, indice, medio e metà radiale dell’anulare. Il dolore si accentua di notte e nel tempo, gradualmente può peggiorare. Il paziente avrà difficoltà ad eseguire lavori con le dita come stappare una bottiglia o lavorare a maglia. Successivamente si possono notare anche atrofia e conseguente debolezza dei muscoli posteriori e laterali in particolare. I test clinici più usati comprendono i segni di Tinel, di Phalen o l’applicazione della pressione sul nervo mediano gonfiando uno sfigmomanometro sul polso. Solitamente la diagnosi clinica è sufficiente ma, qualora si ritenesse necessaria una ulteriore conferma si ricorre a metodi di osservazione strumentale come radiografie, elettromiografie, risonanza magnetica o l’ecografia. TerapiaIl trattamento deve fornire un notevole sollievo dal dolore e, possibilmente, una protezione del nervo mediano da un ulteriore deterioramento. Il tipo di terapia dipende dalla gravità dei sintomi e dal grado di limitazione funzionale. Nelle fasi iniziali si consiglia un approccio conservativo a scopo di migliorare la condizione del paziente e di conservarla nel tempo. Esso comprende: riposo (riduzione per un paio di settimane delle attività attive della mano), modifiche ergonomiche, farmaci antinfiammatori orali o iniezioni di steroidi, vitamina B6 (200 mg al giorno), splint in posizione neutra del polso e fisioterapia. La fisioterapia comprende metodiche manuali praticate dal fisioterapista come la chinesi passiva, stretching e poi rinforzo dei muscoli ed esercizi attivi assistiti che mirano al recupero dell’articolarità e della funzionalità sensitiva, motoria e propriocettiva dell’arto colpito.  I fisioterapisti di Bianalisi Fisiomedical per il trattamento della sindrome del tunnel carpale possono avvalersi di terapia strumentale a scopo antinfiammatorio come le correnti Tens, Ultrasuoni, Laser Hilt, Tecarterapia, nonché della Enerpulse Papimi, il Centro infatti è uno dei pochi in Italia a possederlo. Compresa nella fisioterapia importantissima è la prevenzione e la cura della postura, in particolare sul posto di lavoro. Nel caso in cui le strategie conservative falliscano, è consigliata la decompressione del tunnel carpale per via chirurgica. Ciò è raccomandato in pazienti con test elettrofisiologico positivo e con cronicità alla sindrome. La sintomatologia dopo l’intervento chirurgico inizia a regredire ma la totale ripresa e la scomparsa delle parestesie necessita di  circa tre mesi.  Tra i vantaggi della procedura chirurgica si ha la diminuzione delle recidive, condizione più facilmente verificabile nelle sindromi del tunnel carpale già trattate con intervento conservativo e fisioterapia..

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STANCHEZZA CRONICA E INSONNIA: DUE SINTOMI DA NON SOTTOVALUTARE

In medicina generale è molto frequente la frustrazione di pazienti e medici nell’affrontare sintomi non direttamente riconducibili a danni d’organo identificabili mediante procedure diagnostiche classiche.  Tra questi, il disturbo del sonno e la sindrome da stanchezza cronica diurna ricorrono frequentemente, e molto spesso sono sintomi associati a disturbi della sfera emotiva, sia nello spettro ansioso che depressivo, ma anche a disturbi funzionali respiratori, gastrointestinali e al dolore cronico muscolo-scheletrico. L’insonnia viene definita come una condizione di insoddisfazione relativa alla quantità e/o qualità del sonno ed in Italia circa il 10% della popolazione è affetto da disturbi del sonno secondo i criteri del Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali ( DSM-5). Nonostante l’insonnia sia classificata tra i disturbi del sonno, le ripercussioni impattano notevolmente il periodo di veglia, con manifestazioni di sonnolenza diurna e stanchezza cronica, sovente accompagnate da cefalea di tipo tensivo, provocando disagi sulla sfera sociale e lavorativa. In termini diagnostici l’analisi funzionale del sistema nervoso autonomo è un esame imprescindibile per impostare una terapia che abbia efficacia nel lungo termine senza ricorrere cronicamente a farmaci induttori del sonno. I ritmi biologici, infatti, vengono scanditi da un orologio centrale, situato in una regione dell’ipotalamo sensibile ai cambiamenti della luce (nucleo soprachiasmatico), che modula i ritmi periferici dei singoli organi (cuore, fegato, reni ecc.): in ogni singolo organo e tessuto è presente un orologio molecolare a base di proteine che controlla una importante variabile di geni denominati “geni controllati da clock”, che si attivano e disattivano in base al passaggio quotidiano dalla fase di attivazione energetica della giornata (fase catabolica) a quella di recupero e ricostruzione corporea (fase anabolica). Il sistema nervoso autonomo consta di due assi: l’asse “simpatico” che, tramite l’adrenalina, governa la fase catabolica della giornata, con modificazioni ormonali caratterizzate dalla secrezione di cortisolo, e l’asse “parasimpatico” che, tramite l’acetilcolina, regola il rilassamento, il sonno e la ricomposizione corporea notturna. Un soggetto che fatica a prendere sonno, oppure ha frequenti risvegli notturni, ed al mattino si sveglia stanco e privo di energie è un soggetto che ha perso il ritmo circadiano scandito dal sistema nervoso autonomo: ha una dominanza del sistema “simpatico” di notte ed una prevalenza del “parasimpatico” di giorno. Le cause della perdita dei ritmi circadiani sono innumerevoli e vanno rintracciate nello stile di vita del singolo paziente, dalle scelte alimentari a quelle inerenti le attività motorie e lavorative, le abitudini individuali, familiari e sociali associate allo stress cronico e l’uso cronico di svariati farmaci che alterano gli orologi molecolari tessutali menzionati. La perdita dei ritmi circadiani induce, nel tempo, croniche modificazioni della composizione corporea, per effetto dell’esposizione continuativa di organi e tessuti bersaglio al cortisolo: catabolismo notturno di muscoli e ossa con perdita della massa magra, incremento di grasso infiammatorio con sviluppo di resistenza all’insulina e sindrome metabolica, che a sua volta aumenta la probabilità di sviluppare patologie cardiologiche e cerebrovascolari. Presso gli ambulatori Bianalisi-Fisiomedical e Bianalisi Lazio viene eseguita l’analisi del sistema nervoso autonomo tramite pletismografia PPG Stress Flow, affiancata dall’analisi della composizione corporea (muscolo, osso, grasso, acqua totale ed extracellulare, livello dei minerali stato dei visceri) tramite BIA-ACC, che consente anche di monitorare il ritmo del cortisolo. Sulla base dei suddetti esami viene impostato un piano terapeutico e modificazioni dello stile di vita atti a ripristinare l’equilibrio del sistema nervoso autonomo, al fine di migliorare i disturbi associati all’insonnia ma, contemporaneamente, di prevenire lo sviluppo delle patologie metaboliche ed internistiche associate. Gianluca Bianco

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SERVIZIO DI PRENOTAZIONE ONLINE ATTIVO
Scritto da Redazione Bianalisi 17-02-2022

Da oggi il servizio di prenotazione online è attivo per diversi centri Bianalisi. Nota bene: per le strutture convenzionate SSN non è possibile prenotare online Prenota la tua visita in pochi clic!Scopri i centri in cui è possibile prenotare una visita online. Bianalisi - Caravaggio Bianalisi - Torri Bianche Bianalisi - San Cristoforo Bianalisi - Medica Trezzano Bianalisi - Diagnosix Bianalisi - Therapolis Bianalisi - Radiologia Medica Bianalisi - Centro Medico San Donato Bianalisi - Cusani Bianalisi Lazio Bianalisi - Omnia Medica Pirandello Bianalisi - Omnia Medica Paleocapa Bianalisi - Liguria Radiologia Bianalisi - Fisiomedical Bianalisi - Biolab Bianalisi - Emolab Bianalisi - Artemedica Torvergata Bianalisi - Geslan Bianalisi - Medical Center Bianalisi - ACTF Cavriago Bianalisi - ACTF Sant'Ilario Bianalisi - Sanità Amica Bianalisi - Centro Medico Polispecialistico Imperia

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L'Osteopata
Scritto da Redazione Bianalisi 14-02-2022

L’osteopata ricerca principalmente le cause che hanno generato il disturbo. Non si sofferma esclusivamente sulla zona che presenta la sintomatologia, ma considera il corpo nella sua globalità. Attraverso l’approccio osteopatico, si favoriscono i processi di autoguarigione e autoregolazione che sono presenti nel nostro organismo. Oltre ad essere un valido contributo e supporto nella cura di varie patologie, l’osteopatia si dimostra efficace anche nella prevenzione e nel mantenimento dello stato di salute. COSA TRATTA L’OSTEOPATA? CERVICALGIA, LOMBALGIA, SCIATALGIA, ERNIE DISCALI, COLPI DI FRUSTA, ARTROSI DOLORI MESTRUALI, CISTITI RICORRENTI, PESANTEZZA PELVICA DOLORI MUSCOLARI E ARTICOLARI (spalla, gomito, polso, anca, ginocchio, piede) CEFALEA MUSCOLO TENSIVA, SINUSITI, ACUFENI, VERTIGINI, DISTURBI MANDIBOLARI, BRUXISMO DOLORI E SINTOMI IN GRAVIDANZA, PREPARAZIONE PELVICA AL PARTO DISTURBI PEDIATRICI NEONATALI (asimmetria posturali e craniche, torcicollo, coliche gassose, rigurgiti e reflusso, stitichezza, otiti, sinusiti e riniti) RICORRENTI, DIFFICOLTÀ DI SUZIONE REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO, GASTRITE, ERNIA IATALE, STITICHEZZA, PROBLEMI DIGESTIVI, PROBLEMI INTESTINALI PER APPUNTAMENTI 0362912100 PER INFORMAZIONISARA CRISTOFALO346.0906734osteopatasaracristofalo@gmail.com ALESSANDRO FELICE338.9896560alessandrofelice.osteopata@gmail.com

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TRATTAMENTO OSTEOPATICO PER L'ACUFENE

L'acufene è un disturbo a carico dell'orecchio che si manifesta con una percezione sonora per lo più a tonalità acuta (simile ad un fischio, ad un rozio o uno scampanellio) seppur in assenza di rumori esterni.Può essere costante o intermittente, situato in una o entrambe le orecchie. La sua causa spesso ha un'origine mutifattoriale: –  perdita dell'udito; –  traumi da rumore; –  disfunzioni a carico dell'articolazione temporo-mandibolare; –  disfuzioni a carico del rachide cervicale; –  malformazioni vascolari; –  fattori psicologici come ansia, depressione, stress, insonnia. L'eterogeneità dell'acufene e la sua natura soggettiva ne rendono difficile la valutazione e la sua risoluzione. Il trattamento osteopatico consiste in una serie di manipolazioni specifiche a livello del tratto cervicale, dell'articolazione temporo-mandibolare (ATM) e dell'orecchio esterno. Secondo i dati finora ottenuti, è necessario effettuare un minimo di 3 sedute per ottenere un miglioramento oggettivo (valutato attraverso test audiometrico) e soggettivo dell'acufene. Per Info e Prenotazioni: BIANALISI SAN CRISTOFORO - BRESCIA CENTRALINO: 0303367064  NUMERO DIRETTO: 335.6830037 → dr Bianchetti Gabriele 

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Nuovo Ecografo 3D/4D Voluson

NUOVO ECOGRAFO 3D/4D VOLUSON presso il Centro Bianalisi di Savona, Via Pirandello 1R. Nell’ecografia 3D le immagini sono statiche e vengono analizzate in tre dimensioni,  mentre nell’ecografia 4D, le immagini tridimensionali sono in movimento e in tempo reale. Per le donne in gravidanza è l’ultima novità in termini di indagini ecografiche, offre la possibilità di vedere le prime immagini sorprendentemente realistiche del proprio bambino. MAGGIORE NITIDEZZASpettacolari immagini 2D, 3D e 4D quasi realistiche MAGGIORE VELOCITÀAlta risoluzione ed elevatissime velocità di fotogrammi MAGGIORE FLESSIBILITÀ Potenza di elaborazione associata ad un flusso di lavoro efficiente tempi brevissimi di prenotazione refertazione immediata professionalità del personale medico  Per prenotazioni contattare il nostro Call Center 019.827231 dal Luned' al Venerdì dalle ore 8.30 alle ore 19.00.

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L’Osteopatia applicata alla Lombalgia

Hai mai pensato che la lombalgia, comunemente definita come “mal di schiena”, potrebbe essere trattata dall’Osteopata?  Presso il poliambulatorio Bianalisi Fisiomedical abbiamo i professionisti competenti per trattare ed inquadrare correttamente questo tipo di problematica. A tal proposito, infatti, l'80% della popolazione soffre o ha sofferto di Lombalgia anche in modo abbastanza continuativo o frequente e tale quadro sintomatologico viene anche definito in inglese "low back pain", ossia dolore alla parte bassa della colonna. È stato dimostrato che le persone comprese tra i 30 ei 50 anni sono le più colpite dal dolore lombalgico. Non sempre la causa del dolore risiede nel luogo in cui questo si manifesta, infatti, come spesso accade per la lombalgia, l'origine della sintomatologia può essere ricondotta a disfunzioni viscerali, fasciali , emotive e neurovegetative .  Grazie all’equipe di Bianalisi Fisiomedical sarà possibile per il paziente orientarsi verso il giusto percorso e la corretta riabilitazione. In pazienti affetti da lombalgia si possono riscontrare fenomeni di degenerazione discale . Questa rappresenta una perdita del contenuto idrico dei dischi intervertebrali con diverse conseguenze quali: compressione delle strutture nervose, riduzione della capacità di ammortizzazione dei dischi, livello dei corpi vertebrali, fuoriuscita del nucleo polposo " ernia del disco ", generando in dolore.  A volte al "mal di schiena" si associa l'invalidante sciatalgia quando il dolore si propaga sul gluteo, lungo la coscia, la gamba e il più delle volte nella parte interna del piede fino ad arrivare all'alluce. Ricerca della causa della Lombalgia Presso Bianalisi Fisiomedical anni di studi e di esperienze sul campo hanno portato ad affermare che il più delle volte la causa del " mal di schiena " non è a carico della colonna vertebrale e per questo motivo spesso il paziente non è consapevole della vera origine del dolore.  Ad esempio si può risalire a: una distorsione avvenuta tanti anni prima rispetto alla comparsa del dolore e mai risolta veramente un limite articolare di un'anca di cui, a meno che non vengono svolti determinati movimenti, il paziente da solo non può valutare spasmi viscerali del colon, di un rene, una congestione pelvica o qualsiasi altro quadro clinico viscerale senza avvertire alcun sintomo a carico dell'organo  esiti cicatriziali (da taglio cesareo o appendicectomia) anche molto vecchie che possono creare aderenze e interferenze con il sistema miofasciale del corpo sbagliata postura assunta durante l'attività lavorativa o un’alimentazione alterata  Come si evince da questi pochi esempi le cause possibili sono molteplici e di diversa natura, ciò non permette di stilare un elenco preciso e accurato delle origini che conducono ad una lombalgia. Intervento Osteopatico nella Lombalgia In un quadro simile diventa fondamentale importanza l'intervento osteopatico che, basandosi su abilità palpatorie integrate alla conoscenza olistica, favorisce l'individuazione delle cause che concorrono all'instaurarsi della sintomatologia. Presso Bianalisi Fisiomedical la valutazione osteopatica potrà aiutare il paziente ad inquadrare il dolore e a perfezionare un percorso riabilitativo. Soltanto dopo una accurata prima fase, che si basa su anamnesi e valutazione, l' osteopata è in grado di decidere quale è il percorso terapeutico migliore da intraprendere con il paziente. Ove necessario l'osteopata si avvale di più approfondite valutazioni, tipo RMN, TAC, e tende a promuovere una collaborazione e un lavoro in equipe con altri specialisti di diversi settori (Neurologi, Ortopedici, etc). Ormai diversi articoli scientifici dimostrano come l' approccio osteopatico sia di completa risoluzione o di grande aiuto alla gestione del dolore lombare .

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Psicologo Oncologico - Luca Buffa
Scritto da Redazione Bianalisi 06-12-2021

Luca Buffa, psicologo libero professionista dal 1996, esercita in ambito oncologico e cure palliative dal 2009, sia in area clinica sia nella formazione di operatori sanitari specializzati. Colloqui di sostegno psicologico al paziente oncologico in diverse fasi: comunicazione della diagnosi, cambiamento delle aspettative della qualità di vita, adesione al trattamento farmacologico, supporto durante chemioterapia, riabilitazione emotiva e psicosociale.  Colloqui di sostegno psicologico al familiare/caregiver del paziente oncologico: facilitazione della comunicazione con il personale sanitario e con il paziente stesso, prevenzione del “burn-out” emotivo, elaborazione del lutto.

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Addio claustrofobia, ecco la nuova risonanza magnetica aperta a Lesmo.
Scritto da Redazione Bianalisi 17-11-2021

Al Poliambulatorio Bianalisi-Diagnosix di Lesmo è stata avviata la macchina di Risonanza Magnetica di ultimissima generazione (ArtoScan), completamente aperta con un magnete a basso campo. La risonanza magnetica con l’apparecchiatura ArtoScan, oltre a non comportare alcun rischio per la salute, consente un’indagine diagnostica delle articolazioni dell’apparato locomotore e permette al paziente di inserire all’interno del magnete solo l’arto sul quale si eseguirà l’esame. La nostra apparecchiatura è nata per l’imaging muscolo-scheletrico delle articolazioni distali come: ginocchio, polpaccio, caviglia, piede, avampiede, gomito, avambraccio, polso e mano. La richiesta di esami RM relativa a distretti osteoarticolari è in costante crescita, in particolare nei settori della Traumatologia, Medicina dello sport e Reumatologia e risulta indispensabile per svariate patologie. L’esame di risonanza Magnetica Articolare con questa macchina garantisce l’elevata qualità diagnostica, fornendo immagini dettagliate delle articolazioni. Inoltre l’utilizzo di onde radio e campi magnetici, esclude i rischi legati alle tecniche più tradizionali delle radiazioni ionizzanti (raggi X). Per eseguire la Risonanza Magnetica Articolare è sufficiente avere una prescrizione medica del proprio Medico di Base o di un Medico Specialista (se è verificata l’idoneità mediante un questionario clinico dedicato). Non è un esame doloroso né è richiesta alcuna preparazione.  La diagnostica presente in struttura consente di effettuare: Risonanza Magnetica Gomito Risonanza Magnetica Caviglia Risonanza Magnetica Ginocchio Risonanza Magnetica Polso Risonanza Magnetica Mano Risonanza Magnetica Piede

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Apertura nuovo punto prelievi a Cantù (CO)
Scritto da Redazione Bianalisi 17-11-2021

Bianalisi informa tutti gli utenti della provincia di Como che ha aperto a Cantù un nuovo punto prelievi. Il punto prelievi è situato a Cantù in Corso unità d'Italia 4. Convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, gli utenti potranno eseguire presso il punto prelievi esami del sangue, esami citologici ed esami colturali per le seguenti sezioni specialistiche di Medicina di Laboratorio: Anatomia Patologica, Citogenetica e Genetica medica, Ematologia e Coagulazione, Microbiologia e Virologia, Biochimica Clinica, Tossicologia e Immunoematologia. Presso il punto prelievi di Cantù sarà inoltre possibile effettuare tutti gli esami ed i test attualmente disponibili per diagnosticare e contrastare la pandemia da Covid-19, quali Test sierologici qualitativi e quantitativi per rilevare la presenza di anticorpi IgG, Tamponi molecolari e Test antigenici rapidi. I prelievi e i test Covid-19 potranno essere effettuati dal Lunedì al Sabato dalle 07.30 alle 09.30, senza prenotazione. Per maggiori informazioni chiamare il punto prelievi di Cantù dal lunedì al venerdi dalle ore 07.30 alle ore 12.00 al 031.269001 oppure scrivere a segreteria@bianalisi.it

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Artrosi del Ginocchio

Definizione: La gonartrosi è una malattia degenerativa progressiva dell’articolazione del ginocchio. Anatomia essenziale:Il ginocchio rappresenta la regione di unione fra la coscia e la gamba. Comprende l’articolazione femoro-tibiale e la tibio-fibulare (che non fa propriamente parte del ginocchio). Nella parte anteriore del ginocchio è situata la rotula e il tendine del quadricipite, nella parte posteriore un robusto gruppo di muscoli delimita la regione del poplite dove decorrono vasi e nervi molto importanti. Internamente sono presenti due menischi, uno mediale e l’altro laterale e numerosi legamenti che provvedono alla stabilità e al contenimento dei movimenti tra cui il legamento collaterale mediale e laterale ed i legamenti crociati anteriore e posteriore. Le superfici articolari femorale e tibiale del ginocchio sono rivestite di cartilagine fibrosa che favorisce lo scivolamento osseo dei condili femorali e tibiali. Eziologia e fattori di rischio:La gonartrosi è la principale causa di disabilità muscoloscheletrica per la medicina moderna e la sua rilevanza sociale ed economica e la sua alta incidenza nella popolazione hanno fatto si che  l'Organizzazione Mondiale della Sanità gli desse lo status di "malattia della civiltà". Nonostante ciò è ancora difficile ottenere oggi una definizione precisa di cosa sia effettivamente la gonartrosi. Il sito del danno iniziale rimane sconosciuto. Il risultato finale del processo patologico nella gonartrosi è lo squilibrio tra la sintesi della cartilagine articolare e il processo patogeno che progressivamente porta alla sua perdita. Ogni causa o evento che induce la degradazione cartilaginea comporta effetti peggiorativi sulla progressione della gonartrosi. Il processo degenerativo riguarda la cartilagine e i tessuti circostanti intra e peri-articolari con conseguente iperattività dell’osso sub-condrale e produzione di osteofiti. Cambiamenti reattivi si verificano anche nella membrana sinoviale e nel liquido sinoviale patologico. I fattori di rischio dell’artrosi del ginocchio sono molteplici. Secondo studi recenti, gli sport ad alto impatto e una ridotta forza muscolare dell’apparato estensore del ginocchio aumentano il rischio di gonartrosi. Possiamo distinguere i fattori di rischio in endogeni ed esogeni. I primi includono l’età avanzata (sopra i 50 anni), il sesso (prevalenza nelle donne), la razza, la predisposizione genetica (familiarità, sindrome metabolica, periodo post-menopausa, secondaria a malattie reumatiche infiammatorie come artrite reumatoide ed artrite psoriasica), eventuali esiti di fratture intra-articolari dei condili femorali e tibiali o deviazioni assiali della gamba (ginocchio varo, valgo, flesso e recurvato). I fattori esogeni comprendono i traumi diretti o indiretti e l’obesità che ha un ruolo principale sul sovraccarico degli arti inferiori.  Sintomatologia e diagnosi clinica:La gestione dei pazienti con gonartrosi comporta l’analisi completa dell’anamnesi, un esame fisico approfondito e un’indagine radiologica appropriata che confermi la diagnosi clinica. Inizialmente l’artrosi del ginocchio può comportare disturbi intermittenti con fasi asintomatiche, dolori e rigidità prevalentemente al mattino, durante i primi passi della deambulazione o nella salita delle scale. Nella fase avanzata della gonartrosi i disturbi iniziano ad essere costanti durante la giornata con comparsa, a livello del ginocchio di gonfiore, calore ed eventualmente di un versamento.  In questa fase il medico specialista può rilevare una zoppia antalgica del paziente, testare una ridotta massa muscolare (del quadricipite principalmente), sensibilità alla pressione sull’articolazione, rumori articolari e limitazione dei movimenti. La gonartrosi si diffonde generalmente a partire dal comparto interno del ginocchio per poi potenzialmente andare a coinvolgere in toto l’articolazione.  L’artrosi del ginocchio viene diagnosticata anche sulla base di esami clinici e radiologici. Le radiografie evidenziano le alterazioni del profilo scheletrico, la sclerosi sub-condrale ed osteofiti. Anche la risonanza magnetica e la TAC sono utilizzati per identificare irregolarità delle cartilagini e dei tessuti molli, versamenti e sinovite. Terapia:La gestione ottimale della gonartrosi è basata su una combinazione di trattamenti farmacologici e non farmacologici e su un programma personalizzato per il paziente in base ai fattori di rischio, condizioni generali, livello di dolore e disabilità, presenza di infiammazione locale ed eventuale danno strutturale. Nella fase acuta della gonartrosi il medico consiglia al paziente riposo, applicazione di ghiaccio sull’articolazione più volte al giorno, eventualmente tutori o ginocchiere contenitive dei movimenti. In questa fase viene prescritta la terapia farmacologica che comprende farmaci antiinfiammatori di tipo FANS, antidolorifici omeopatici (ad esempio pomate a base di arnica), vitamina D se il paziente è carente di calcio o farmaci antireumatici per rallentare la progressione della malattia. Quando il grado di erosione articolare è importante il medico può avvalersi anche di infiltrazioni articolari a base di cortisone, acido ialuronico, idrosolfuro di sodio (NaSH), plasma arricchito di piastrine (PRP) o ossigenoterapia.  Il lento evolversi della patologia consente un approccio graduale nel trattamento. Esso sarà inizialmente di tipo conservativo con lo scopo di migliorare le condizioni del paziente e preservarle nel tempo al fine di scongiurare un successivo approccio chirurgico. Nel trattamento conservativo la Fisioterapia ha un ruolo primario. Essa, al fine di raggiungere gli obiettivi di miglioramento e conservazione dell’articolazione del ginocchio, provvederà all’educazione del paziente, alla modifica del suo stile di vita (ad esempio perdere peso riduce il carico sulle gambe) e all’integrazione di terapie fisiche e strumentali.  Un’attività fisica moderata è consigliata per le persone che soffrono di gonartrosi al fine di aumentare la forza muscolare, ridurre il dolore e aumentare la gamma di movimento articolare. Essa comprende esercizi attivi di rinforzo muscolare, principalmente del muscolo quadricipite e, in un secondo momento, esercizi propriocettivi e di riequilibrio posturale. Mobilizzazioni passive e massaggi decontratturanti vengono utilizzati per il recupero dei movimenti, soprattutto della flessione del ginocchio.  Il fisioterapista, per ridurre il grado di infiammazione articolare ricorre alla terapia strumentale utilizzando macchinari antiinfiammatori tra cui i più efficaci sono la laserterapia Hilt, la Tecarterapia, la Enerpulse Papimi e le elettrostimolazioni muscolari Compex o con EVM per aumentare il tono muscolare. Anche l’applicazione di Taping non elastico riduce il dolore e aumenta le prestazioni.  Con l’insorgere della gonartrosi il paziente va più facilmente incontro a cadute per cui, talvolta, vengono consigliati ausili tecnici come bastone o stampella.  Nello stadio finale della malattia, quando il paziente non riesce più a sopportare il dolore e la limitazione funzionale è compromessa, il trattamento chirurgico di sostituzione del ginocchio è quello più efficace per ridurre il dolore e migliorare la funzionalità. L’ ortopedico potrà optare anche per trattamenti artroscopici o osteotomia della tibia alta (HTO) nei pazienti giovani ed attivi. Le procedure di sostituzione dell’articolazione possono comprendere un singolo compartimento come l’artroplastica femoro-rotulea, la sostituzione del ginocchio unicompartimentale o l’artroplastica totale (PTG) che prevede la sostituzione della parte danneggiata con una protesi in titanio che lavorerà al posto della cartilagine usurata per il resto della vita. La durata media della protesi è di circa 30 anni e per questo, in genere, si consiglia l’esecuzione dell’intervento di protesi di ginocchio ai pazienti di oltre i 60 anni. 

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Visita allergologica con consulenza, e prick test

L’allergologia è la branca medica che si occupa della prevenzione, della diagnosi e del trattamento delle allergie, ovvero le reazioni allergiche a vari fattori, presenti nell’aria che respiriamo (pollini, polvere, ecc.), negli alimenti che ingeriamo e negli oggetti con cui veniamo in contatto. Quando andare da un allergologo? Una visita allergologica è consigliata quando si ha a che fare con sintomi, ad esempio sfoghi cutanei, oppure problemi respiratori, tipici di una possibile allergia. È inoltre bene rivolgersi all'allergologo quando: l'allergia è associata a sinusiti, congestioni nasali o difficoltà respiratorie croniche.  

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Green Pass? No problem
Scritto da Redazione Bianalisi 15-10-2021

I Tamponi Rapidi di Bianalisi sono validi per il rilascio del Green Pass.Con il Pacchetto da 10 tamponi rapidi eviti lo stress per l'ottenimento del Green Pass. Richiedi subito la tua tessera, ti presenti in struttura senza prenotazione alle date che hai scelto e gestisci tranquillamente la trafila per l'ottenimento del Green Pass. Scopri subito qual è la struttura più vicina a casa tua o al tuo luogo di lavoro, abbiamo più di 300 centri in tutta Italia! Accesso libero negli orari previsti dal centro Per informazioni: segreteria@bianalisi.it 0362 903099 

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Oculistica - OCT ed Angio OCT

L’OCT (tomografia ottica a radiazione coerente) è una tecnica diagnostica che permette un’analisi della retina in maniera non invasiva. E’ diventato l’esame principale per seguire i pazienti affetti da alterazioni della retina, come le maculopatie, ed è indicata nei pazienti nei quali si sospetta una malattia della cornea, della retina o del nervo ottico. L’OCT fornisce informazioni sulle alterazioni strutturali della retina, identificandone con precisione la sede. Tra le malattie della retina più importanti troviamo: Degenerazione maculare senile e giovanileDistacco sieroso ed emorragico del neuroepitelio retinico e dell’epitelio pigmentatoNeovascolarizzazione intraretinica e preretinicaRetinopatia diabeticaOcclusione venosa retinicaCorioretinopatie acute e cronicheEdema maculareAtrofia retinicaForo e pseudoforo macularePatologie dell’interfaccia vitreo-retinica, quali trazioni vitreo retiniche, membrane epiretiniche (pucker maculare)Retinoschisi fovealeGlaucoma  L'OCT è insostituibile per la diagnosi, il monitoraggio, la decisione clinica riguardo il trattamento di queste malattie. "

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Prevenzione oncologica Uomo: il controllo della prostata
Scritto da Redazione scientifica Bianalisi 01-10-2021

È iniziato il mese della prevenzione oncologica per l'Uomo. Bianalisi propone a tutti gli uomini un pacchetto di esami e visite volte a monitorare lo stato di salute della prostata per prevenire l'insorgere di eventuali tumori. Pacchetto di prevenzione oncologica, perché farlo? La prevenzione e la diagnosi precoce sono gli strumenti più potenti contro l'insorgere dei diversi tumori. Attraverso il pacchetto di prevenzione oncologica è possibile effettuare una diagnosi precoce di eventuali patologie oncologiche. La diagnosi precoce permette di ricorrere a terapie chirurgiche poco invasive e spesso risolutive, senza necessità di effettuare ulteriori trattamenti quali radioterapie o chemioterapie. La diagnosi anticipata garantisce maggiori probabilità di successo contro il tumore, minore invasività delle terapie e riduce complicanze, tempi di degenza, rischi e costi. Cosa è incluso nel pacchetto di prevenzione oncologica? A) Ecografia prostatica sovrapubica o Ecografia prostatica transrettale (su consiglio del medico)B) Visita specialistica urologicaC) Analisi cliniche (Azotemia/Urea, Colesterolo HDL, Colesterolo LDL, Colesterolo TOT, Creatininemia, Emocromo con Formula, Gamma GT/GGT, Glicemia, Sideremia, Transaminasi GOT E GPT, Trigliceridi, Urine Es. chimico fisico e micros., PSA Totale + PSA FREE solo se PSA Totale risulta compreso tra 2 e 10 ng/ml. Visita urologica, perché farla? La visita urologica serve per raccogliere dati anamnestici relativi ad un'eventuale familiarità per patologie tumorali. La visita urologica permette di rilevare eventuali sintomi minzionali o segni, come il sangue nelle urine, che possono indirizzare verso alcuni sospetti clinici. La visita clinica permette di esaminare la prostata ed escludere la presenza di noduli tumorali. La visita clinica permette inoltre di esaminare lo stato dei genitali maschili. Analisi cliniche, perché farle? Per una valutazione urologica più completa e precisa è fondamentale che il medico urologo possa valutare i risultati di: - un esame recente del PSA (fondamentale per lo screening del tumore della prostata)- un esame delle urine per escludere la presenza di sangue (segno importante di certe patologie dell'apparato urinario), segni di infezione urinaria e l'eventuale presenza di cristalli calcolotici.- esami del sangue con informazioni relative allo stato di salute globale o alla presenza di condizioni predisponenti a patologia Ecografia prostatica transrettale, perché farla? L'ecografia prostatica transrettale è un esame non particolarmente invasivo (se effettuato in ambito specialisitico da mani esperte) che serve a valutare le dimensioni precise della prostata e ad escludere eventuali lesioni nodulari sospette. L'ecografia prostatica transrettale permette inoltre di studiare una patologia frequentissima nell'uomo, l'ipertrofia benigna della prostata.  Ecografia prostatica sovrapubica, perché farla? L'Ecografia prostatica sovrapubica è un esame non invasivo che consente di avere un'idea sulle dimensioni della prostata. È particolarmente utile in caso di ipertrofia benigna dell prostata. Permette anche di valutare dimensioni e morfologia della vescica e il residuo di urina in seguito alla minzione.

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Prevenzione oncologica per la Donna
Scritto da Redazione scientifica Bianalisi 01-10-2021

Ottobre è il mese della prevenzione oncologica per la Donna. Bianalisi propone a tutte le donne un pacchetto di esami e visite volte a monitorare lo stato di salute del seno e dell'apparato genitale per prevenire l'insorgere di eventuali tumori. Pacchetto di prevenzione oncologica, perché farlo? La prevenzione e la diagnosi precoce sono gli strumenti più potenti contro l'insorgere dei diversi tumori che colpiscono le donne. Attraverso il pacchetto di prevenzione oncologica è possibile effettuare una diagnosi precoce di eventuali patologie oncologiche. La diagnosi precoce permette di ricorrere a terapie chirurgiche poco invasive e spesso risolutive, senza necessità di effettuare ulteriori trattamenti quali radioterapie o chemioterapie. La diagnosi anticipata garantisce maggiori probabilità di successo contro il tumore, minore invasività delle terapie e riduce complicanze, tempi di degenza, rischi e costi. Cosa è incluso nel pacchetto di prevenzione oncologica? A) Ecografia transvaginale o Ecografia pelvica (su consiglio del centro medico)B)Visita specialistica ginecologicaC) HPV Test + Pap Test (solo se HPV risulta positivo)D) Ecografia mammaria bilaterale (fino a 39 anni) o Mammografia bilaterale (da 40 anni)E) Analisi cliniche (Azotemia/Urea, Colesterolo HDL, Colesterolo LDL, Colesterolo TOT, Creatininemia, Emocromo con Formula, Gamma GT/GGT, Glicemia, Sideremia, Transaminasi GOT E GPT, Trigliceridi, Urine Es. chimico fisico e micros., TSH) HPV e PAP Test, perché farli? È scientificamente provato che il Papilloma virus è la causa del tumore della cervice uterina. L'HPV Test e il PAP Test permettono di rilevare la presenza del Papilloma virus e le eventuali lesioni ad esso correlate. L'identificazione rapida della presenza del Papilloma virus consente di effettuare le ulteriori indagini mediche, utili al rilevamento delle lesioni pre-tumorali el trattamento delle stesse con terapia medica o chirurgica mini-invasiva (conizzazione). Visita ginecologica, perché farla? La visita ginecologica serve innanzitutto per valutare l'aspetto della cute e dei genitali esterni della donna e permette di individuare eventuali lesioni pigmentate, ulcerate e distrofiche. La visita ginecologica permette inoltre di determinare dimensioni e consistenza dell'utero e delle ovaie, utile ad una prima diagnosi di eventuali patologie (benigne o maligne). La valutazione della benignità o malignità di queste patologie viene poi effettuata mediante l'esecuzione dell'esame ecografico transvaginale e/o pelvico.  Ecografia transvaginale, perché farla? L'ecografica transvaginale è l'esame più importante per individuare le patologie tumorali a carico dell'endometrio (mucosa che riveste la cavità uterina) e delle ovaie. L'ecografia transvaginale è particolarmente indicata per le donne in menopausa al fine di misurare lo spessore dell'endometrio che, in condizioni di normalità, non deve superare i 3 mm. Ecografia pelvica, perché farla? L'ecografia pelvica transaddominale viene effettuata in donne che non hanno mai avuto rapporti sessuali oppure come completamento dell'indagine transvaginale in caso di sospetto tumore dell'ovaio. Ecografia mammaria bilaterale, perché farla? L'ecografia mammaria bilaterale è un esame diagnostico non invasivo che permette di individuare eventuali formazioni all'interno del seno. L’ecografia della mammella può rilevare cisti, fibroadenomi (tumori benigni del seno), la mastopatia fibrocistica (patologia benigna del tessuto mammario) e patologie maligne come i tumori (carcinoma della mammella). L'ecografia mammaria è l'esame del seno principale per le le donnne fino a 39 anni. Mammografia, perchè farla? La Mammografia è un esame radiologico che consente di rilevare precocemente alterazioni o modificazioni nei tessuti che compongono il seno. Attraverso la mammografia è possibile visualizzare eventuali noduli non palpabili (e non visbili con un'ecografia) che possono essere correlati alla presenza di un tumore al seno. La Mammografia è l'esame del seno principale per le donne a partire dai 40 anni. Analisi cliniche, perche farle? Le analisi cliniche presenti nel pacchetto permettono di ottenere, tramite specifici test effettuati su sangue, urine o altri materiali biologici, informazioni relative allo stato di salute o alla presenza di condizioni predisponenti a patologia.

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L'Osteopatia in gravidanza ed in età pediatrica
Scritto da Redazione Bianalisi 07-09-2021

La figura dell’osteopata si può inserire in una collaborazione con professionisti come ginecologo, ostetrica, fisioterapista e pediatra per la gestione delle problematiche legate a gravidanza e post-partum e delle fasi di sviluppo del neonato. Per quanto riguarda la parte ostetrica, compito dell’osteopata in un contesto di equipe composta da questi professionisti, sarà quello di migliorare, durante l’epoca gestazionale delle pazienti, la mobilità e lo stato generale di salute della futura mamma.                                                                Scopo principale, in assenza di problematiche specifiche che potranno comunque essere valutate ed eventualmente trattate, sarà quello di creare uno stato di equilibrio fisico così da poter accompagnare la gestante ad affrontare un parto che segua il più possibile la fisiologia (per esempio un lavoro di riequilibrio di bacino e zona pelvica in relazione alle articolazioni coxo femorali, importantissimo per le fasi di travaglio ed espulsiva). Nella fase post-partum si potrà poi pensare, in collaborazione con il fisioterapista, ad un lavoro mirato al ripristino della funzionalità pelvica (per problemi d’incontinenza) e al riassetto posturale dopo nove mesi di importanti cambiamenti fisici.  Per quanto riguarda più specificatamente la parte pediatrica, l’osteopata collabora con diverse figure professionali al fine di migliorare l’inquadramento diagnostico e l’iter terapeutico a favore dei piccoli pazienti.  Le sedute osteopatiche sui neonati, dopo una prima valutazione, seguiranno il neonato dalla nascita nelle varie tappe di sviluppo motorio fino al raggiungimento della deambulazione autonoma. Durante la prima valutazione verranno raccolte informazioni sull’andamento della gravidanza e sulla dinamica del parto. Nella stessa seduta il neonato verrà osservato, valutato e trattato. Compito dell’osteopata nel trattamento dei più piccoli sarà, quindi, quello di correggere e prevenire atteggiamenti viziati, così da poter mettere l’organismo in grado di ricercare in modo autonomo lo stato di salute. Intervista DOTT.SSA SIMONA LIMONTA - OSTEOPATA Chi sono Limonta Simona, nata a Lecco nel 1979. Dopo la formazione linguistica ho frequentato l’Istituto Biennale di Massofisioterapia a Bergamo e conseguito diploma di Massaggiatore-Massofisioterapista.  Ho in seguito intrapreso il percorso, della durata di sei anni, presso l’Istituto Italiano di Osteopatia a Milano e conseguito titolo di Osteopata.  Ho sviluppato, negli anni, interesse verso l’approccio osteopatico sulla donna nel pre e post partum e nell’ambito pediatrico e ho pertanto approfondito le mie conoscenze in materia, attraverso corsi specifici, volti alla gestione della donna in gravidanza,  e master biennale di Osteopatia Pediatrica.  Cos’è l’OSTEOPATIA?  L'Osteopatia si basa sul principio che l'essere umano è un’unità di corpo, mente e spirito e ha la capacità di autoregolarsi, di auto-guarire e di mantenere il proprio stato di salute. Struttura e funzioni corporee sono reciprocamente correlate, per tale motivo il trattamento osteopatico è basato sulla comprensione dei principi fondamentali di unità del corpo, autoregolazione e interrelazione tra struttura e funzione. E’ una medicina non convenzionale e non invasiva di sostegno alla salute che non si avvale dell’utilizzo di farmaci, rimedi naturali e strumenti elettromedicali, bensì di un approccio esclusivamente manuale sui tessuti, tramite il quale è in grado di innescare i processi di autoguarigione di cui è naturalmente dotato l'organismo. Si occupa principalmente dei problemi strutturali e meccanici di tipo muscolo-scheletrico a cui, però, possono associarsi delle alterazioni funzionali degli organi viscerali e del sistema cranio-sacrale.  Il trattamento osteopatico può ridurre il dolore, migliorare l’abilità della persona nello svolgimento delle attività abituali e incrementare lo stato di salute. E’ indicata in condizioni quali: lombalgia, cervicalgia, dolori vertebrali, problemi posturali derivanti da scorrette posizioni lavorative o dalla gravidanza, traumi da sport, cefalea ed emicrania, otiti, vertigini, sinusiti, stipsi, asma e altre problematiche ancora. Possono beneficiare del trattamento osteopatico adulti, neonati, bambini, giovani e anziani, donne in gravidanza ovvero persone di qualsiasi età e impegnate in ogni tipo di professione. E’ complementare ad altre professioni sanitarie, come la fisioterapia e la medicina convenzionale.  Osteopatia e Pediatria L’osteopatia è particolarmente utile per i più piccoli poiché, utilizzando tecniche manipolative delicate non invasive né dolorose, riesce a risolvere alcune problematiche diffuse tra i bambini. Il trattamento osteopatico permette di individuare celermente e prontamente le cause dei disturbi di cui soffrono ad esempio bambini nati in seguito a travagli e parti difficili e da cesareo, evitando la cronicizzazione di tali disturbi e migliorando, dunque, il loro naturale sviluppo di crescita. L’osteopatia permette di riequilibrare le tensioni superficiali e profonde, ripristinando il normale funzionamento dell’organismo del bambino, grazie a manipolazioni leggere e delicate che avvengono solo e soltanto dopo una corretta e profonda anamnesi, dopo aver raccolto tutti i dati della storia clinica del bambino dal decorso della gravidanza alla sua nascita. L’osteopatia pediatrica segue, dunque, il neonato di poche settimane di vita sino all’adolescenza. Tra i più comuni traumi da parto e che si verificano nelle prime settimane di vita vi sono: • plagiocefalia • rigurgiti e reflusso gastroesofageo • stitichezza • coliche gassose • disturbi del sonno • otiti o sinusiti ricorrenti Osteopatia in gravidanza L’Osteopatia è una terapia dolce che consente un migliore adattamento dell’organismo materno ai cambiamenti dei tessuti del corpo e alle pressioni addominali associate alla gravidanza.  Compito dell’osteopata è aiutare ad alleviare le più svariate problematiche che si presentano durante la gravidanza, donando alla futura mamma un benessere ed un equilibrio che le permetteranno di vivere questo periodo in maniera più serena, anche accompagnandola ad un parto il più possibile naturale e privo di complicazioni.  Oltre a prevenire dolori e contratture nei nove mesi, le manipolazioni osteopatiche consentono di arrivare al parto in condizioni fisiche ottimali. Durante la seduta l’operatore lavora soprattutto sul bacino e zona pelvica, che al momento del parto subiscono forte stress per permettere il passaggio del feto. Per far sì che questo succeda, occorre che tutte le articolazioni del bacino siano mobili, libere e non bloccate da restrizioni di movimento, e a questo scopo le manipolazioni dell’osteopata creano una condizione ottimale che, da un lato riduce le tensioni dolorose provate dalla donna, dall’altro facilita le “fatiche” del bebè, che subirà meno traumi durante la nascita. L’Osteopatia non costituisce nessun pericolo né per la mamma né per il feto, ma è un valido aiuto per le sofferenze che si possono incontrare: il trattamento osteopatico non deve essere interpretato come un eccesso di medicalizzazione, ma come prevenzione soprattutto se si interviene fin dai primi mesi. Limonta Simona – Osteopata                                                                                                                                           Cell. 338.8005034                                                                                                                                                                E-mail osteopatia.sl@gmail.com

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Risonanza Magnetica con un magnete a basso campo
Scritto da Redazione Bianalisi 07-09-2021

Apre ad Imperia, in Galleria Isnardi presso il poliambulatorio Bianalisi-Centro Medico Polispecialistico, la sezione di Risonanza Magnetica con un magnete a basso campo, completamente aperta, di ultimissima generazione (ArtoScan). Le più moderne tecnologie permettono di eseguire una risonanza magnetica “aperta” direttamente sull’arto interessato, evitando al paziente quella fastidiosa sensazione di essere rinchiusi nei macchinari per la risonanza magnetica (claustrofobia). La risonanza magnetica con l’apparecchiatura ArtoScan, oltre a non comportare alcun rischio per la salute ed a evitare, come detto, ansia e claustrofobia, consente un’indagine diagnostica delle articolazioni dell’apparato locomotore e permette al paziente di inserire all’interno del magnete solo l’arto sul quale si eseguirà l’esame. La nostra apparecchiatura è nata per l’imaging muscolo-scheletrico delle articolazioni distali come: ginocchio, polpaccio, caviglia, piede, avampiede, gomito, avambraccio, polso e mano.  La richiesta di esami RM relativa a distretti osteoarticolari è in costante crescita, in particolare nei settori della Traumatologia, Medicina dello sport e Reumatologia e risulta indispensabile per alcune patologie.  L’esame di risonanza Magnetica Articolare con questa macchina garantisce l’elevata qualità diagnostica, fornendo immagini dettagliate delle articolazioni, utilizzando onde radio e campi magnetici, così escludendo i rischi legati alle tecniche più tradizionali delle radiazioni ionizzanti (raggi X).

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Mediazione Familiare
Scritto da Redazione Bianalisi 04-08-2021

La mediazione familiare, rivolta ad entrambi i membri della coppia, ha come obiettivo la risoluzione della conflittualità in separazione o il divorzio (Intervento a medio- breve termine) e favorisce la comunicazione alla ricerca di un accordo. Bianalisi si avvale della competenza della dott.ssa MORENA LANDINI, Specializzanda in psicoterapia sistemico-famigliare e sessuologa clinica, mediatrice famigliare AIMS.  PERCHE’ NASCE QUESTO SERVIZIO? Da tempo ormai si è capito e, purtroppo sperimentato, quanto faccia male un’unione ostile e conflittuale, sia per la coppia che per i figli. Tuttavia separarsi rimane ancora uno dei passaggi più difficili e dolorosi per ogni membro del sistema familiare, specialmente se le divergenze e i “rancori” agiscono in modo acuto e, talvolta, incontrollato, investendo la sfera della convivenza civile. Da diversi anni ha preso vita una branca della terapia della famiglia che si è specializzata nell'intervento all'interno di sistemi-familiari grazie al quale è possibile arrivare alla risoluzione dei conflitti pre o post separazione, cioè la mediazione familiare. Nei secoli la fotografia della famiglia è mutata notevolmente, non è più possibile pensare esclusivamente alla famiglia degli anni '60 caratterizzata spesso da una netta distinzione di ruoli, questo modello sta lasciando spazio alle famiglie ricostruite a seguito di separazioni e divorzi e queste nuove strutture modificano la continuità della coppia e gli intrecci intergenerazionali (nonni -nipoti, generi e nuore e suoceri) producendo nuovi complessi reticoli. Andiamo quindi verso un modello in cui le persone danno vita, plasmando e dissolvendo più strutture familiari ed anche in queste nuove configurazioni sono possibili i conflitti... pertanto, sebbene la mediazione nasca come intervento diretto alle famiglie in separazione, la ricerca ha sperimentato quanto l'intervento di un mediatore possa essere funzionale nella risoluzione di conflitti in diversi tipi di sistemi, come la scuola, l'azienda e le famiglie ricomposte. Il primo centro di mediazione familiare nasce nel 1974 ad Atlanta per opera dello psicologo e avvocato statunitense James Coogler il quale fonda la Family Mediation Association che offre un servizio di mediazione alle coppie in via di separazione o divorzio. Nel 1978 Howard Irving attiva a Toronto il Toronto Conciliation Project e John Haynes, nel 1982, fonda l'Academy of Family Mediators negli USA e dagli Stati Uniti la pratica della mediazione familiare si diffonde fin dai primi anni ottanta anche in Europa. DECIDERE INSIEME Nel 1987 si costituisce a Milano l'associazione GeA (Genitori Ancora) con l'intento di divulgare la pratica della mediazione familiare, su iniziativa di Fulvio Scaparro e Irene Bernardini, i quali avvertirono l'esigenza di introdurre, nel campo della separazione e del divorzio, i principi della mediazione, ovvero la necessità di fare in modo che i coniugi configgenti potessero, grazie all'aiuto di un terzo neutrale, decidere insieme  in modo costruttivo e non conflittuale come organizzare la propria vita dopo la separazione. L'intento della mediazione è quindi quello di restituire ai genitori in via di separazione il riconoscimento delle proprie responsabilità, affinché i figli possano continuare a contare sul sostegno, la cura e l'affetto di entrambi. “La mediazione familiare è un percorso che aiuta i partners con figli a fronteggiare in modo adulto la rottura del legame di coppia al fine di riorganizzare le relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione, si tratta di uno cammino in cui un terzo imparziale è sollecitato dai genitori ad aiutarli a gestire le difficoltà emotive ed organizzative e si presenta quindi come uno spazio di incontro in un ambiente neutrale, nel quale la coppia ha la possibilità di negoziare le questioni relative alla propria separazione, sia negli aspetti relazionali, sia in quelli economici, è’ la coppia in ogni caso che sceglie le problematiche da negoziare” (Daniela Narciso Mediatore Aemef)  L'obiettivo è di rendere la coppia protagonista e responsabile nella gestione del conflitto in un'ottica di continuità genitoriale e quindi: Aiutare le coppie con figli ad affrontare il difficile momento della separazione e i conflitti che porta con sé. Accompagnare i genitori in conflitto nella ricerca di soluzioni reciprocamente soddisfacenti per sé e per i figli; Trovare o ritrovare una comunicazione il più possibile funzionale LA BIGENITORIALITA’E' implicito dunque il presupposto di una  bigenitorialità, cioè (come spiega l'articolo uno della legge 54/2006) realizzare il diritto del minore a "mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, (ndr i genitori) di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale." . Lo scopo è far giungere una coppia con figli che si sta separando ad un accordo sulla responsabilità e l'esercizio condiviso delle funzioni genitoriali. In questo modo si vuole dare la possibilità ai bambini di avere due genitori anche una volta che il rapporto di coppia si conclude. Il lavoro della mediazione si inserisce nello spazio creato dal conflitto familiare.Alcuni esempi di conflitto li possiamo trovare nella teoria della triade rigida di Minuchin: Triangolazione: è intesa come una coalizione instabile in cui ciascun genitore desidera che il figlio parteggi per lui contro l'altro e quando il figlio si schiera con uno, l'altro definisce la sua posizione come un tradimento. Gli effetti della triangolazione sui figli sono l'espressione di comportamenti incongrui o una paralisi comportamentale che vengono interpretate come un tentativo del bambino di dare ragione e affetto ad entrambi. Coalizione: due persone creano un rapporto di solidarietà per andare contro una terza: uno dei genitori si allea con un figlio in una coalizione, rigidamente definita e di tipo transgenerazionale, contro l'altro genitore. Nella coalizione i confini intergenerazionli sono confusi e poiché il prevalente interesse comune tra i due membri coalizzati è il tentativo di produrre un danno ad un terzo, ne consegue che all'interno della coalizione non esiste un rapporto autentico tra coloro che la hanno formata. Deviazione: due persone in conflitto tra loro, spostano il conflitto su un terzo che può giungere a essere visto come capro espiatorio. Le tensioni coniugali possono essere deviate sempre sul figlio e servono a mantenere il sottosistema dei coniugi in un apparente stato di calma. Il figlio coinvolto in coalizioni o triangolazioni in alcuni casi sperimenta intensi conflitti di lealtà, sensi di colpa per la perdita del genitore “rifiutato”, adultizzazione precoce, vissuti depressivi e difficoltà di svincolo durante l'adolescenza; alcuni figli posso arrivare a strategie di deviazione su di sé della rabbia dei genitori, in quanto ritengono meno pericoloso il conflitto genitore-figlio che genitore-genitore. La mediazione familiare tuttavia non deve essere confusa con la terapia di coppia, con la terapia familiare o con la consulenza legale (cui può tuttavia essere integrata). Confronto con altri interventi Mediazione familiare Psicoterapia familiare Consulenza legale È rivolta obbligatoriamente ad entrambi i membri della coppia Può essere rivolta sia alla coppia che ai figli Può essere rivolta sia ad entrambi che al singolo   I figli possono partecipare I figli solitamente non partecipano Ha come obiettivo la risoluzione della conflittualità in separazione o il divorzio Ha come obiettivo il miglioramento della dinamiche relazionali Ha come obiettivo quello di rispondere agli interessi del cliente Intervento a medio-breve termine Intervento a medio e/o lungo termine Intervento non definibile temporalmente Favorisce la comunicazione alla ricerca di un accordo Cura, aiuta Offre un parere legale e rappresenta il cliente presso gli organi competenti  

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Sicurezza per le Aziende
Scritto da Redazione Bianalisi 04-08-2021

La Sicurezza sui luoghi di lavoro è un obbligo sancito dalla legge europea ma, al tempo stesso, può rappresentare un’opportunità di crescita per le Aziende. Con Bianalisi - Igea professionisti esperti nel settore lavorano per abbattere i rischi aziendali relativi agli infortuni e alle malattie professionali; questo impegno garantisce alle Aziende sgravi INAIL e incrementi delle performance lavorative. Bianalisi - Igea può offrirvi una consulenza a 360° per la Sicurezza della tua Azienda: ingegneri, medici, biologi, infermieri professionali compongono la nostra equipe a supporto della tua attività! Nomina e Sorveglianza DVR Corsi di Formazione Consulenza HACCP

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Come scoprire se si è celiaci?
Scritto da Redazione scientifica Bianalisi 02-08-2021

Come scoprire se si è celiaci? I sintomi della celiachia sono così vari e difficili a volte da rilevare che non si può basare una diagnosi semplicemente sul manifestarsi della sintomatologia. Infatti alcune manifestazioni sono riconducibli anche ad altri tipi di malattie intestinali, sindrome da stanchezza cronica (CFS – Chronic Fatigue Syndrome) e depressione; se si aggiunge anche che in una rilevante percentuale di casi la malattia non presenta sintomi (celiachia asintomatica) di alcun genere pur danneggiando comunque i tessuti intestinali, si capisce la difficoltà della diagnosi. Qual’è quindi il primo passo da effettuare per accertarsi o meno della presenza in un malato dell’intolleranza al glutine? E come confermare la diagnosi in modo inequivocabile? In fase preliminare si possono eseguire degli esami del sangue specifici, un metodo a bassa invasività che può segnalare la necessità di proseguire gli accertamenti. Gli esami del sangue da effettuare devono essere concentrati su una coppia di anticorpi specifici: gli AGA (anticorpi antigliadina di classe IgA e IgG) e gli EMA (anticorpi antiendomisio di classe IgA). Questi anticorpi offrono delle informazioni riguardanti la predisposizione dell’organismo ad attaccare la gladina (gli AGA), una delle proteine componenti del glutine, e l’endomisio (gli EMA), ovvero l’attivazione dell’organismo a danneggiare la mucosa intestinale. Se i risultati dei due test, che vanno quindi necessariamente eseguiti assieme, concordano nell’esito siamo difronte ad una risposta certa. In caso di doppia positività possiamo confermare la diagnosi di celiachia, in caso di doppia negatività la si può escludere. Il test Anti-transglutaminasi è legato invece alla rilevazione degli anticorpi di classe IgA ed è altrettanto preciso e affidabile. Presso il Laboratorio Bianalisi - Igea è possibile dosare gli AGA (anticorpi antigliadina di classe IgA e IgG), gli EMA (anticorpi antiendomisio di classe IgA) e gli Anti-transglutaminasi attraverso un semplice prelievo ematico e conoscere in poche ore se si ha un’intolleranza o una vera Celiachia.    

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Cytotoxic-Test
Scritto da Redazione scientifica Bianalisi 02-08-2021

STORIA Per diagnosticare le Allergie Alimentari Croniche esistono diverse metodiche ma spesso con attendibilità esigue, questo perchè le reazioni si manifestano con modificazioni cellulari e di solito non è presente il fenomeno IgE. Il metodo più efficace adottato dall’Ecologia Clinica è il CITOTOXIC – TEST® PROVE TOSSICHE ALIMENTARI SUL SANGUE. Il fenomeno della modificazione dei leucociti attraverso reazione antigene-anticorpi è stato oggetto di numerosi studi ed è stato osservato sotto diversi aspetti. Già nel 1947 alcuni immunologi anglossassoni, tra i quali Squier e Lee, osservarono in vitro una diminuzione del numero dei leucociti (fino ad un massimo del 33%) in pazienti allergici dopo che essi erano stati a contatto con reagenti alimentari. Il lavoro di Arthur Black nel 1956 suggerì in modo determinante che le modificazioni dei leucociti indicavano reazioni allergiche. Le sue osservazioni riguardavano il comportamento dei leucociti in vitro in presenza sia del plasma che dell’allergene di individui sensibilizzati. Se vi era la presenza di anticorpi specifici verso l’allergene, i leucociti polimorfonucleati presentavano reazioni tossiche con morte cellulare che sopraggiungeva nell’arco di un periodo compreso tra i 15 minuti e qualche ora. Se la reazioni erano forti e immediate, si sospettava la sensibilità clinica dell’allergene. Sempre nel 1959 uno tra i più noti immunologi, il Prof. Byron Waksman, pubblicò diversi studi sugli effetti tossici delle reazioni antigene-anticorpi sulle cellule ed in particolare il testo “Aspetti cellulari e umorali in condizioni di ipersensibilità”. Ulteriori progressi nello studio e nella determinazione di un metodo di indagine furono conseguiti da vari studiosi, in particolare da Bryan e Bryan, agli inizi degli anni’60. Essi codificarono la metodica rendendola semplice, affidabile e ripetibile. PRINCIPIO DEL METODO Il metodo utilizzato per diagnosticare le intolleranze alimentari, si basa sull’alterazione dei leucociti a contatto con gli allergeni liofilizzati essiccati presenti su ogni vetrino. Ai pazienti risultati positivi ad una o più sostanze si suggerisce di eliminarle completamente dall’alimentazione per un periodo che dipende dal grado di reazione riscontrato. L’eliminazione ha come obiettivo quello della disintossicazione dell’organismo ed in particolare permette di ottenere la perdita di memoria da parte dei globuli bianchi che quel particolare alimento è tossico per l’individuo. Le intolleranze alimentari non sono perenni. Normalmente, dopo un periodo di astinenza gli alimenti risultati positivi possono essere reintrodotti nella dieta evitando assunzioni quotidiane che potrebbero facilitare un nuovo accumulo di tossine nell’organismo. Riassumiamo di seguito alcune considerazioni fondamentali sulle intolleranze alimentari: sono una reazione cronica ad alimenti assunti frequentemente (grano, latte, pomodoro, olivo, caffè e così via); il disturbo che provocano non segue immediatamente l’assunzione ma può avvenire a distanza di tempo, anche fino a 72 ore dopo; si possono manifestare con sintomi e malattie a carico di qualsiasi organo-apparato-sistema; il fenomeno si può accompagnare a disturbi di assuefazione, dipendenza e relativa astinenza in caso di sospensione; i sintomi non sono proporzionali alla quantità dell’alimento intollerato introdotto, quindi non sono dose-dipendente, anche piccole quantità possono mantenere l’intolleranza; sono frequenti reazioni trasversali tra alimenti della stessa famiglia biologica o gruppo, quindi assumere alimenti collaterali vuol dire non disintossicare l’organismo e mantenere l’intolleranza; probabilmente sono dovute ad alterazioni del sistema immunitario (granulociti neutrofili – IgG 4 – interleukina 1) causate da agenti stressanti in genere, sostanze chimiche ed inquinanti. MATERIALE D’USO Provetta con 0,5 ml di citrato di sodio al 3,8% (provette tempo di protrombina). Siringa da 5 ml. Centrifuga da 1000 a 2000 RPM con braccio oscillante o rotante. Micropipette da 200 µl, da 50 µl e da 2 µl. Acqua distillata. Cuvette tipo EPPENDORF. Coprioggetti 18 x 18. Doppio microscopio ottico con obiettivi 40 x. Guanti in lattice. PREPARAZIONE DEL CAMPIONE Il Cytotest® non è un test pasto-dipendente.E’ controindicata l’assunzione di cortisonici nei 10 giorni precedenti il test. Gli antistaminici e le altre categorie di farmaci non alterano i risultati.Si effettua un prelievo endovenoso di quantità compresa tra i 2 ed i 5 ml.Il sangue prelevato viene miscelato in una provetta con 0,5 ml di citrato di sodio al 3,8%.Se la quantità prelevata è inferiore ai 2 ml si consiglia di ridurre la quantità di citrato di sodio a 0,25 ml.La miscela così ottenuta può essere centrifugata per 10 minuti a bassa velocità (1000-2000 giri/min) o lasciata sierare, possibilmente in frigo, comunque ad una temperatura compresa tra i 4 e gli 8C° (non deve congelare).Il campione di sangue deve essere analizzato entro 72 ore. LETTURA A QUATTRO OCCHI CON MICROSCOPIO L’operatore che esegue il test deve applicare alcuni accorgimenti importanti. Ordinare i vetrini (partendo dal n°0 controllo negativo) su un apposito vassoio portavetrini posizionando ogni vetrino in modo che l’etichetta si trovi a sinistra con il numero identificativo in alto. La lettura va fatta da sinistra verso destra. Per ogni sostanza la lettura deve prevedere l’osservazione di più campi (4 o 5; 7-8 nel caso di microscopi con telecamera). Si può parlare di reazione positiva solo qualora l’osservazione evidenzi un danneggiamento cellulare con una frequenza superiore al 60-70% sia all’interno dello stesso campo sia nella somma tra i campi analizzati. Qualora si riscontri un danneggiamento cellulare con una frequenza molto elevata su tutti i campi analizzati e relativamente a tutte le sostanze che compongono il kit, si può ipotizzare che: il prelievo sia stato eseguito precedentemente alle 72 ore; il montaggio del campione non sia stato eseguito in maniera corretta. In questo caso il risultato del test non è attendibile. Qualora si riscontri una reazione positiva l’operatore deve poterla classificare in base al tipo di alterazione morfologica del leucocita. La classificazione dei risultati prevede quattro possibili gradi di reazione: 1° Grado di reazione: leucociti normali impilamento dei globuli rossi normale globuli rossi normocromici i globuli rossi non assumono nessuna deformazione morfologica la membrana dei leucociti è ben conservata 2° Grado di reazione: leucociti rigonfi impilamento dei globuli rossi normale globuli rossi normocromici leucociti vacuolizzati con leggera alterazione della membrana 3° Grado di reazione: leucociti vacuolizzati non impilamento dei globuli rossi globuli rossi tendenti all’ipocromia leucociti vacuolizzati con una parziale rottura della membrana seguita da una perdita dei granuli citoplasmatici 4° Grado di reazione: leucociti in disgregazione l’impilamento dei globuli rossi è sempre meno evidente i globuli rossi sono ipocromici i leucociti sono in disgregazione con una rottura totale della membrana FAMIGLIE BIOLOGICHE Ai pazienti risultati positivi ad una o più sostanze viene suggerito di eliminarle completamente dall’alimentazione per un periodo che dipende dal grado di reazione riscontrato. L’eliminazione ha come obiettivo quello della disintossicazione dell’organismo ed in particolare permette di ottenere la perdita di memoria da parte dei globuli bianchi che quel particolare alimento è tossico per l’individuo. Viene consigliato al paziente di eliminare parallelamente anche gli alimenti che appartengono alla stessa famiglia biologica o che contengono sostanze simili, per evitare fenomeni di cross-reaction.Le intolleranze alimentari non sono perenni, normalmente, dopo un periodo di astinenza, gli alimenti risultati positivi vengono reintrodotti nella dieta evitando assunzioni quotidiane che potrebbero facilitare un nuovo accumulo di tossine nell’organismo. VANTAGGI E SVANTAGGI DEL CYTOTOXIC-TEST Nella diagnosi delle intolleranze alimentari l’utilizzo del Cytotest permette di avvalersi di numerosi vantaggi che sono di seguito sintetizzati: è un test in vitro, non vi è quindi alcun rischio per il paziente; è molto rapido; i risultati non sono falsati dalla gravità o dalla molteplicità delle intolleranze del paziente; è molto sensibile e quindi in grado di rilevare intolleranze anche lievi; è economico se paragonato ad altre tecniche; è molto selettivo ed accurato e la risposta dà una positività per uno-due-tre alimenti per volta. Gli svantaggi del Citotest sono sintetizzabili in tre punti fondamentali: la preparazione dei vetrini che compongono i kit è lunga e complessa; sono necessarie cellule vive, i campioni di sangue quindi devono essere utilizzati in tempo relativamente breve (72 ore circa); la lettura delle reazioni è soggettiva, dipende quindi dall’accuratezza del laboratorio e dalla bravura del tecnico. GLI ESAMI VENGONO ESEGUITI NELLE SEGUENTI STRUTTURE: Laboratorio Igea Caserta Punto Prelievi Igea Cancello ed Arnone Punto Prelievi Igea Napoli Secondigliano

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Breath Test per la diagnosi di intolleranza al lattosio
Scritto da Redazione scientifica Bianalisi 02-08-2021

Il Breath Test, termine anglosassone italianizzabile in Test del respiro, rappresenta un prezioso ausilio nella diagnosi di intolleranze alimentari e sindromi da malassorbimento.Questi disturbi dipendono dalla mancata digestione e/o assorbimento di particolari nutrienti assunti con la dieta; lampante è l’esempio dell’intolleranza al lattosio, disturbo assai diffuso in cui l’ingestione di latte e derivati porta ad episodi di flatulenza, distensione addominale, diarrea e dolori più o meno intensi al basso ventre, spesso aspecifici e di non facile inquadramento diagnostico (perché comuni anche a malattie come la celiachia, la rettocolite ulcerosa e la sindrome del colon irritabile). I breath test vengono quindi prescritti dal medico in presenza di sintomi riconducibili ad un’intolleranza o ad un malassorbimento di zuccheri normalmente assorbibili, come lattosio, sorbitolo, fruttosio o glucosio, o non assorbibili come il lattulosio e lo xilosio. In questi casi, la metodica operativa del breath test, concettualmente semplice, prevede l’assunzione di una dose prestabilita di un determinato zucchero (ad esempio 20 grammi di lattosio) e la successiva analisi dei gas espirati dal paziente dopo un certo periodo di tempo. Si ricerca in particolare il picco di idrogeno nell’aria espirata, la cui presenza è spia di fermentazione intestinale dello zucchero non assorbito, da parte della flora batterica del colon. Il breath test all’idrogeno dopo somministrazione per via orale di lattosio è un esame semplice, affidabile e non invasivo, utile per la diagnosi di intolleranza al lattosio: per questo è oggi considerato il gold standard.Il lattosio, zucchero caratteristico del latte e dei latticini, è un disaccaride composto dall’unione dei due monosaccaridi: glucosio e galattosio.Affinché il lattosio possa essere assorbito dai villi intestinali, tale legame dev’essere necessariamente scisso, liberando i due monosaccaridi che vengono poi assorbiti a livello digiuno-ileale (tratti intermedi e finali dell’intestino tenue). Artefice di tale evento è l’enzima lattasi, predisposto appunto alla digestione del lattosio.Purtroppo, una buona fetta della popolazione italiana (30-40% circa) presenta quantità molto basse di lattasi nel proprio intestino; di conseguenza il lattosio non viene digerito e prosegue il proprio transito intestinale senza essere assorbito. Giunto nel colon, la flora microbica locale lo fermenta con produzione di gas (idrogeno, metano, ed anidride carbonica), dando origine ai tipici fenomeni dell’intolleranza al lattosio (meteorismo, flatulenza, nausea e dolori crampiformi). Parte di questi gas viene riassorbita dalla mucosa del colon, quindi trasportata dal sangue venoso sino agli alveoli polmonari ed eliminata con la respirazione; ecco quindi che rilevando la quantità di idrogeno nell’aria espirata dal paziente è possibile diagnosticare l’intolleranza al glucosio.Se ad esempio vengono somministrati 20-25 grammi di lattosio (15 in caso di pazienti pediatrici), corrispondenti a 400-500 ml di latte, il test viene considerato positivo quando nell’aria espirata, dopo 30-60-90-120-150 e 180 minuti dall’ingestione, si registra un picco di idrogeno superiore rispetto ai valori basali, rilevati attraverso un primo test al momento di arrivo in laboratorio.In base all’ampiezza di tale picco, l’intolleranza al lattosio potrà essere classificata in lieve, grave e moderata, picco che invece non si registra nel soggetto che digerisce senza problemi il lattosio. La durata dell’esame è di circa 3-4 ore. PREPARAZIONE AL BREATH TEST Il breath test perde valore diagnostico nei soggetti sani intolleranti al lattosio ma con una flora intestinale scarsa, compromessa dall’uso di antibiotici o dall’abuso di lassativi e clisteri;questi soggetti possono infatti risultare falsamente negativi al test (quindi apparire sani nonostante siano effettivamente intolleranti al lattosio).Per questo, in chiave di una ottimale preparazione al breath test, è importante. Il test va eseguito a digiuno. Falsi positivi sono meno frequenti e legati alla presenza di una sovracrescita batterica nel tenue. Se condotto nel pieno rispetto di queste regole, il breath test permette di diagnosticare con certezza l’intolleranza al lattosio, indirizzando il clinico ed il paziente verso scelte alimentari corrette.

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Breath Test Urea - Helicobacter Pylori
Scritto da Redazione scientifica Bianalisi 02-08-2021

PRINCIPIO DEL TEST Il breath test sfrutta l’elevata attività ureasica di questo microrganismo per diagnosticare l’infezione.Concettualmente piuttosto semplice, l’esame si basa sulla somministrazione di urea marcata con un’isotopo del carbonio (13C o 14C); una volta ingerita, l’ureasi prodotta dal battere idrolizza l’urea in ammoniaca ed anidride carbonica, che viene assorbita dalle pareti gastriche, quindi veicolata dal sangue e rapidamente escreta nell’aria espirata. Per quanto detto, in presenza di un’infezione gastrica da parte di Helicobacter Pylori, ritroveremo una certa quantità di anidride carbonica radiomarcata nell’aria espirata dal paziente dopo pochi minuti dall’inizio del test.Analizzando quest’aria tramite appositi strumenti si risale al rapporto tra l’isotopo del carbonio scelto per marcare l’urea ed il 12C, il più frequente in natura. In genere, attualmente, si preferisce utilizzare l’isotopo del carbonio 13C come marcatore dell’urea, in quanto stabile, presente in natura, non radioattivo ed innocuo (a differenza del 14C che risulta radioattivo, in misura lieve ma non trascurabile, al punto da rendere controindicata la sottoposizione a breath test troppo ravvicinati). Nel soggetto sano non si registra attività ureasica a livello gastrico per l’assenza del battere; pertanto l’urea somministrata dal test viene assorbita ed eliminata nelle urine. La specificità dell’urea breath test è pari al 100% e anche la sua sensibilità è prossima ai valori massimi (97%).L’esame può dare risultati falsamente negativi quando effettuato a breve distanza da terapie con farmaci che inibiscono l’attività metabolica ed ureasica del batterio del batterio (antisecretori).In questi casi, la negatività del test potrebbe significare solo una momentanea inibizione del batterio (clearance) e non la completa e definitiva eliminazione (eradicazione).   ESECUZIONE E PREPARAZIONE ALL’ESAME Il breath test all’urea viene eseguito generalmente al mattino, dopo un digiuno di almeno 6 ore. Si procede con il campionamento dell’aria espirata basale (prima dell’assunzione dell’Urea):il paziente viene invitato a compiere una inspirazione profonda e a soffiare tramite una cannuccia per bibite in un flaconcino, espirando completamente l’aria contenuta nei polmoni;il paziente consegna immediatamente il flaconcino all’operatore, che provvede subito a tapparlo. L’intera procedura viene quindi ripetuta in una seconda provetta.A questo punto, il paziente viene invitato a bere una soluzione di urea marcata 13C, e ad attendere trenta minuti seduto in sala d’attesa senza bere, mangiare o fumare.Allo scadere della mezzora, il paziente ripete le precedenti operazioni: tramite una cannuccia per bibite, soffia nuovamente in un prima provetta (tempo 30 minuti), svuotando completamente i polmoni; consegna la provetta all’operatore che prevede a sigillarla, quindi ripete la procedura con una seconda provetta. L’aria espirata viene analizzata tramite spettrometro di massa, che permette di misurare la quantità di CO2 con 13C rispetto al totale della CO2 espirata. Come anticipato, in presenza di Helicobacter pylori nello stomaco, si determina un aumento di 13C nell’aria espirata, quindi un aumento del rapporto tra 13C e 12C. Per la non invasività, l’esame è scevro da complicazioni e rischi.L’unica regola di preparazione all’esame prevede – salvo diversa indicazione medica – l’astensione: per tre settimane dall’uso di antibiotici associati e inibitori della pompa protonica (l’uso di un singolo antibiotico non sembra interferie sull’esame): per una settimana dall’uso di farmaci gastroprotettori appartenenti alla classe degli inibitori della pompa protonica o degli H2 antagonisti, oltre al sucralfato (sono quindi da evitare specialità farmaceutiche contenenti cimetidina, ranitidina, pirenzepina, nizatidina, lansoprazolo, rabeprazolo, pantoprazolo, omeparazolo, esomeprazolo, sucralfato, di cui segue una lista: antepsin, antra, axagon, biomag, brumetidina, buscopan antiacido, citimid, citronizat, controloc, crafilm, cronizat, dina, ermes, esopral, etideme, eugastran, eureceptor, famodil, frilans, gastralgin, gastridin, gastrogel, lansox, leblon, levogenix, limpidex, lomevel, losec, lucen, mepral, motiax, nansen, neoh 2, nexium, nizax, notul, omeprazen, pantecta, pantoloc, pantopan, pantorc, pariet, peptazol, peptirex, pergastrid, raniben, ranibloc, ranidil, ranidiz, roxit, sensigard, stomet, sucralfin, sucramal, sucrate, sucroril, suril, tagamet, temic, ulcedin, ulcestop, ulcex, ulcodina, ulcomedina, ulcrast, ulis, zanizal, zantac, zoton). Consultare il medico per ulteriori e più precise indicazioni.Il giorno del breath test il paziente deve presentarsi in laboratorio a digiuno da almeno 6 ore se adulto, 3 se bambino. Astenersi dal fumo e dall’assunzione di caffè la mattina prima dell’esame. L’urea Breath Test per la diagnosi di Helicobacter Pylori è completamente indolore e dura in media trenta minuti.

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Intolleranze e disturbi alimentari
Scritto da Redazione scientifica Bianalisi 29-07-2021

Cefalea, sonnolenza, ansia, stipsi, gonfiori, infezioni: spesso la causa dei disturbi che ci affliggono si nasconde nelle abitudini alimentari… Capita a volte, pur senza essere affetti da una malattia precisa, di soffrire di disturbi ricorrenti e persistenti di cui non si riesce a venire a capo: gonfiori, capogiri, cefalea, stanchezza cronica, dermatiti o improvvisi cambiamenti di peso, ma anche astenia, insonnia, forme lievi di depressione. La causa potrebbe essere un’ intolleranza alimentare, fenomeno che negli ultimi anni si è ingigantito in maniera esponenziale: studi europei stimano una percentuale di incidenza delle intolleranze intorno al 13% nei bambini e al 10% negli adulti. È l’intestino che si ribella ai cibi “sbagliati”Le persone che sono affette da intolleranze accusano disturbi per anni, provando ogni tipo di cura senza accorgersi che tutto può dipendere da un certo alimento non gradito al loro metabolismo. L’ intolleranza può essere dunque il sintomo di una reazione dell’organismo a cibi comuni, insospettabili, ma che costituiscono uno stimolo tossico capace di dare luogo a numerosi problemi. Quando questi cibi sono assunti a lungo e in quantità elevate, creano un accumulo di sostanze sgradite che danno luogo ai vari disturbi. L’organo coinvolto in questo processo è in primo luogo l’intestino, che recepisce alcuni cibi come “tossici”, coinvolge il sistema immunitario e scatena le reazioni infiammatorie. Distinguere allergie e intolleranzeLe allergie sono la risposta del sangue a una sostanza estranea. Le allergie sono la reazione improvvisa e acuta dell’organismo (in particolare del sangue) a determinate sostanze irritanti (detti “allergeni”) presenti in pollini, profumi, polveri, vaccini, ma anche in alcuni cibi, come latte, uova, crostacei e molluschi, frutti di bosco, pomodori, banane, kiwi. L’allergia è scatenata dalla presenza nel sangue di speciali anticorpi, le IgE: se questi anticorpi entrano in contatto con gli allergeni, possono provocare manifestazioni fisiche immediate e violente. I sintomi: si manifestano in modo violento e sono di tipo cutaneo e/o respiratorio. La diagnosi: prevede esami del sangue e test cutanei, come Patch Test, Rast e Prick Test.Le intolleranze sono la reazione dell’intestino a certi cibi. Le intolleranze alimentari sono una reazione lenta, subdola e progressiva dell’intestino che non tollera l’ingestione massiccia di certi cibi, come ad esempio il grano, i latticini, le uova, ecc. A differenza delle allergie, le intolleranze si manifestano gradualmente e non in modo violento, e sono sempre associate alla quantità dell’alimento che viene ingerita. I sintomi: non si manifestano subito dopo l’ingestione del cibo ma possono affiorare col tempo. Sono soprattutto problemi gastrointestinali, dermatologici o respiratori. La diagnosi: nel nostro laboratorio puoi scoprire se sei intollerante a qualche alimento attraverso il CYTOTOXIC-TEST. Molto utile è la, successiva, dieta di eliminazione, che evidenzia se i sintomi si attenuano togliendo il cibo sospetto.

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Come scoprire se si hanno delle allergie? ALEX TEST
Scritto da Redazione scientifica Bianalisi 28-07-2021

Presso il Centro Bianalisi - IGEA vengono quotidianamente eseguiti esami su sangue per la ricerca di reazioni allergiche. Con un semplice prelievo ematico ricerchiamo anticorpi specifici deputati a sensibilizzare il tuo organismo quando entra in contatto con cibi e/o sostanze ambientali inalanti. Di ultima generazione, invece, è l’ImmunoCAP ISAC Test. Quest’esame non è convenzionato con il SSN ma si differenzia dagli altri perché utilizza tecniche di biologia molecolare. In particolare il test analizza la reazione dei tuoi anticorpi a contatto con proteine purificate in laboratorio che ritroviamo in vari alimenti/inalanti, questo ci permette di individuare anche le sensibilizzazioni crociate. Di seguito viene illustrato e approfondito meglio il significato dei RAST e ISAC tests. ALEX TEST A che cosa serve ALEX® Test Allergy Explorer è il primo test allergologico in vitro multiplex che permette la misurazione simultanea delle IgE totali (tIgE) e delle IgE specifiche (sIgE) per numerosi estratti allergenici e allergeni molecolari. Sulla base della nostra composizione dei pannelli degli estratti e degli allergeni molecolari, il test fornisce un quadro completo della sensibilizzazione di ogni paziente. ALEX si basa sulla nostra tecnologia proprietaria a nanosfere: ogni allergene (estratto) viene ottimizzato individualmente per la produzione. Il versatile software permette di analizzare pannelli fatti su misura in base alle necessità cliniche: multiplex on demand. Il protocollo di dosaggio ALEX integra un potente inibitore CCD (determinanti carboidratici cross-reattivi) durante l’incubazione del siero, rendendo così più chiari i risultati per le IgE specifiche. Ciò riduce l’onere dell’interpretazione per i medici dei pazienti positivi ai CCD e aumenta la specificità dei risultati del nostro test. Misurazione simultanea delle IgE totali e specifiche Completo pannello di allergeni, ottimizzato individualmente Test multiplex con composizione del pannello on-demand Inibizione dei determinanti carboidratici cross-reattivi integrata Rilevamento simultaneo degli estratti tIgE + sIgE, e degli allergeni molecolaro sIgE Ottenere profili di sensibilizzazione esaustivi utilizzando i convenzionali sistemi di test singleplex* può risultare laborioso. Spesso sono richiesti diversi cicli di test per arrivare ad una diagnosi chiara, e le IgE totali devono essere esaminate separatamente. ALEX vi offre invece un quadro pressoché completo della situazione del vostro paziente, IgE totali comprese, rendendo più effi ciente questo approccio, altrimenti frammentato. A vostra disposizione vi sono oltre 150 estratti allergenici e oltre 100 allergeni molecolari. Allergeni molecolari disponibili in esclu siva includono marcatori di rischio della famiglia delle proteine di accumulo e altri nuovi marcatori (ad es. acari della polvere di casa, malassezia sympodialis). Caratteristiche di Alex Test è un test multiplex ELISA allo stato dell’arte basato sulla chimica di immunodosaggio e su metodi di rilevamento comprovati. I parametri prestazionali analitici sono allineati con i sistemi di dosaggio commerciali attualmente disponibili. È attesa un’alta correlazione con i metodi di riferimento. Il test ALEX è destinato a supportare la diagnosi di malattie allergiche in associazione ad altri riscontri diagnostici quali anamnesi, storia clinica o esame obiettivo. Oltre ad identificare le fonti allergeniche sensibilizzanti, ALEX fornisce un profilo IgE molecolare pressoché completo ad alta risoluzione, facilmente e senza costi aggiuntivi. In confronto alla sola diagnostica basata sugli estratti, questo sistema può aggiungere informazioni diagnostiche rilevanti: Indicazioni per immunoterapia specifica Valutazione di rischio per il vostro paziente per evitare severe reazioni allergiche alimentari Informazioni molecolari sulla reattività crociata GLI ESAMI VENGONO ESEGUITI NELLE SEGUENTI STRUTTURE: Laboratorio Igea Caserta Punto Prelievi Igea Cancello ed Arnone Punto Prelievi Igea Napoli Secondigliano

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Come capire se sono allergico a qualcosa?
Scritto da Redazione scientifica Bianalisi 28-07-2021

Presso il Centro Bianalisi - IGEA vengono quotidianamente eseguiti esami su sangue per la ricerca di reazioni allergiche. Con un semplice prelievo ematico ricerchiamo anticorpi specifici deputati a sensibilizzare il tuo organismo quando entra in contatto con cibi e/o sostanze ambientali inalanti. Di ultima generazione, invece, è l’ImmunoCAP ISAC Test. Quest’esame non è convenzionato con il SSN ma si differenzia dagli altri perché utilizza tecniche di biologia molecolare. In particolare il test analizza la reazione dei tuoi anticorpi a contatto con proteine purificate in laboratorio che ritroviamo in vari alimenti/inalanti, questo ci permette di individuare anche le sensibilizzazioni crociate. Di seguito viene illustrato e approfondito meglio il significato dei RAST e ISAC tests. RAST TEST Come fa il rast test a riscontrare un’allergia? Rast Test – acronimo di RadioAllergoSorbent test – è il nome di un’indagine diagnostica allergologica di secondo livello. Quest’esame si basa sul presupposto che una persona allergica ad una determinata sostanza presenta nel sangue anticorpi specifici contro quel dato allergene. Pertanto, attraverso il Rast Test si ricercano e si dosano le IgE specifiche nei confronti degli allergeni sospettati. In questo modo l’esame può confermare od escludere che il sistema immunitario dell’individuo abbia prodotto elevate quantità di immunoglobuline di classe E. Tali anticorpi sono presenti nella gran parte dei pazienti con allergia clinicamente manifesta, e la loro assenza può essere utilizzata con una certa affidabilità per escludere la sensibilizzazione nei confronti dell’allergene testato.Come anticipato, il Rast Test è un esame di secondo livello; come tale generalmente viene effettuato nei casi in cui:• i risultati delle prove allergologiche cutanee (prick test) non riflettono la storia clinica (possibile falso negativo in presenza di sintomatologia allergica suggestiva);• presenza di alterazioni della pelle, come dermografismo cutaneo o dermatite estesa, che controindicano l’esecuzione del prick test;• assunzione di farmaci antistaminici e cortisonici che renderebbero inaffidabile il risultato del prick test.In effetti, il rast test presenta un costo assai più elevato rispetto al prick test e permette di testare soltanto un numero limitato di allergeni.Il vantaggio del rast test è quello di poter essere eseguito a prescindere da eventuali trattamenti concomitanti a base di corticosteroidi od antistaminici, e da condizioni cutanee o problemi medici che controindicano l’esecuzione di test cutanei. Come si esegue il Rast Test? • Un piccolo campione di sangue viene prelevato attraverso una siringa munita di ago sottile.• Il prelievo viene tipicamente effettuato da una vena dell’avambraccio, come in ogni altro esame del sangue. Il sito in cui verrà effettuata la puntura viene preventivamente disinfettato. Talvolta, per rendere più evidente la vena di prelievo, viene applicato un laccio emostatico a monte. • Dopo il prelievo, il rast test permette una diagnosi eziologica in vitro tramite utilizzo di apparecchiatura specifica sul campione prelevato.I risultati del Rast test sono affidabili? Al pari dei test di provocazione cutanea, il potere predittivo positivo del rast test è generalmente più basso rispetto al potere predittivo negativo. Pertanto, di fronte ad un risultato negativo si è in grado di escludere con elevata probabilità la sensibilizzazione allergica nei confronti dell’allergene testato, mentre più dubbia risulta l’effettiva presenza di un’allergia in caso di risultati positivi. L’interpretazione dei risultati deve prendere in considerazione la possibilità di sensibilizzazione senza rilevanza clinica (falsi positivi al Rast test) e di allergie clinicamente rilevanti senza sensibilizzazione (falsi negativi), che possono apprezzarsi in pazienti atopici. I pannelli per la ricerca di IgE specifiche sono: 1) RAST ALIMENTARI: latte vaccino, albume, tuorlo, farina di grano, farina di mais, farina di soia, piselli, arachidi, fagioli, pomodoro, lievito, cipolla, sedano, gambero, granchio, merluzzo, tonno, polpo, formaggio molle, formaggio fermentato, albicocca, noce, ciliegia, anguria, arance, fragola, kiwi, melone, pera, pesca. 2) RAST ALIMENTARI PEDIATRICI: latte vaccino, albume, tuorlo, merluzzo, riso, farina di grano, farina di soia, carota, mela, alfa-lattalbumina, beta-lattalbumina, nocciole, caseina, glutine, pollo, maiale, manzo, cacao, banana, patata. 3) RAST INALANTI + INSETTI: dermatophagoides pteron, dermatophagoides farina, acarus siro, polvere di casa, alternaria alternate, aspergillus fumigatus, cladospordium herbarum, epitelio di gatto, forfora di cane, mix graminacee, mix erbe, apis mellifera, vespula species, lattice di gomma, betulla, acero, pioppo, quercia, platano, erba vetriola officinalis.

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Insieme per la Toscana: la rete Bianalisi - Pas
Scritto da Redazione Bianalisi 26-07-2021

Bianalisi offre un servizio completo di analisi di laboratorio attraverso una capillare distribuzione di punti prelievo sul territorio. Nella provincia di Firenze, Bianalisi opera in sinergia con la rete PAS, una rete di centri medici del non profit, con ambulatori specialistici, diagnostica per immagini e servizio di riabilitazione in un’ottica di assistenza presente e puntuale, ma soprattutto accessibile a tutti. Chiamando il numero unico 055 71.11.11 è possibile prenotare facilmente le analisi del sangue, presentandosi presso il punto prelievo Pas con un documento di identità e la tessera sanitaria; non è obbligatoria la ricetta medica. Scopriamo un po' meglio cos'è PAS La Rete PAS Pubbliche Assistenze Sanità – Centri Medici Non-Profit è il primo sistema di assistenza ambulatoriale diagnostica nato in Toscana, ad opera delle Pubbliche Assistenze: Humanitas Scandicci, Humanitas Firenze, Croce Azzurra Pontassieve e Fratellanza Popolare San Donnino.La Rete PAS si basa su un forte impegno sociale e non-profit, puntando ad offrire alla cittadinanza servizi ambulatoriali di qualità, in un’ottica di assistenza presente e puntuale, ma soprattutto accessibile a tutti. Come funziona la rete PAS?La Rete PAS, grazie alla forte e capillare presenza territoriale delle Pubbliche Assistenze che la compongono e agli oltre 130.000 soci, può garantire un impegno costante e di qualità, caratterizzato da una notevole facilità d’accesso ai nostri servizi. Il cittadino, attraverso una semplice chiamata al numero unico PAS 055 71.11.11 oppure tramite prenotazione online, potrà accedere in tempi brevi al servizio ambulatoriale di cui ha bisogno. Le nostre strutture hanno liste d’attesa ridotte e diffusione degli ambulatori nella provincia di Firenze. Quali vantaggi per chi sceglie PAS?PAS Pubbliche Assistenze Sanità garantisce una serie di vantaggi ai cittadini che scelgono di rivolgersi a noi. Una migliore offerta sanitaria - Servizi distribuiti in 10 sedi ambulatoriali; - Oltre 200 professionisti sanitari (medici specialisti, infermieri, fisioterapisti…) al tuo servizio;- Prestazioni in tutte le discipline cliniche, diagnostiche e riabilitative;- Consulenze mediche specialistiche e riabilitazione ai migliori livelli di qualità.   Prenotazioni facili e centri medici vicini a casa - Un numero unico di prenotazione per tutta la Rete PAS: 055 71.11.11; - Un portale per le prenotazioni online;- Apertura del servizio anche il sabato pomeriggio.   Facilità d’accesso ai servizi PAS - In convenzione con il Servizio Sanitario Regionale, con tempi di attesa garantiti dal sistema CUP Metropolitano;- A pagamento con tariffe sociali, contenute al di sotto di quelle correnti;- Particolari agevolazioni tariffarie per i soci. Progetti di prevenzione ed educazione sanitaria - In collaborazione con la Regione Toscana, l’Azienda Sanitaria e la Società della Salute; - Insieme al mondo delle associazioni e del volontariato;- Con i giovani per promuovere i corretti stili di vita. Da sempre le Pubbliche Assistenze, grazie all’impegno costante dei loro volontari e all’impiego di professionalità di alto livello, hanno come obiettivo primario la cura e l’assistenza alla persona e alla comunità.La Rete PAS, grazie alle sue 10 sedi operative dislocate sul territorio, vuole essere un punto di riferimento per i cittadini, che potranno sempre contare su servizi efficienti e su un personale qualificato, sempre disponibile.

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Test Sierologici Covid-19: tutto quello che devi sapere
Scritto da Redazione scientifica Bianalisi 16-07-2021

INTERVISTA ALLA DOTT.SSA MARIA TERESA SANDRI È utile sottoporsi a un test sierologico prima o dopo la vaccinazione? Con quale frequenza e per ottenerne quali indicazioni? Quanti test sierologici esistono e quale è più adatto alle mie esigenze? Dalla loro introduzione più di un anno fa a oggi, i test sierologici si sono via via evoluti, per diventare oggi uno degli strumenti diagnostici più richiesti in questi ultimi mesi, con la campagna vaccinale a pieno regime. Abbiamo chiesto alla dottoressa Maria Teresa Sandri, Direttore SMeL del gruppo Bianalisi Spa, di rispondere alle nostre domande per fugare ogni dubbio e poterci orientare al meglio nel mare di informazioni dalle quali quotidianamente veniamo raggiunti. Buona visione!

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Riabilitazione pavimento pelvico e Vibrosonoterapia con pompage

Nel reparto di Fisioterapia e Riabilitazione del Centro Medico San Donato si introducono due nuovi trattamenti: - la riabilitazione del pavimento pelvico, cioè della parte più profonda del perineo ed è una struttura muscolare che chiude in basso il bacino, formando una sorta di “cupola rovesciata” sulla quale giacciono gli organi pelvici. Il perineo è formato anche da sfinteri che permettono la continenza urinaria e fecale e da muscoli che si attivano durante i rapporti sessuali. -la vibrosonoterapia, che sfrutta la tecnologia ad onde meccano-sonore selettive insieme alla terapia manuale del pompage per trattare in modo non invasivo le patologie muscolari, dei nervi e delle articolazioni potendo penetrare nei tessuti oltre i 6 centimetri. Pavimento pelvico: che problemi possono insorgere Quando il tono muscolare è scarso, si potrà soffrire di incontinenza (da sforzo quando la perdita avviene durante un colpo di tosse, mentre si ride, si salta, o quando si solleva qualcosa di pesante, da urgenza quando lo stimolo è imperioso e non si riesce a procrastinare la minzione, o mista quando si presentano entrambe nello stesso soggetto). L’incontinenza da sforzo colpisce frequentemente anche i giovani sportivi che praticano sport ad alto impatto, ma che per pudore tendono a non riferirlo ai familiari, al medico di base, all’allenatore o al medico dello sport. Una riduzione del tono favorirà i prolassi dell’utero e della vescica nelle donne, e sempre nelle donne è correlato ad una riduzione della sensibilità durante i rapporti sessuali. Al contrario, un aumento del tono muscolare potrà portare al dolore durante i rapporti sessuali sino a renderli impossibili, oppure ad un dolore pelvico cronico, un problema invalidante ove non si riscontra nessuna patologia evidenziabile con i comuni mezzi di indagine.  Pavimento pelvico: le soluzioni rieducative La riabilitazione ha sia un fine terapeutico ma anche preventivo. L’attuale tendenza è quella di utilizzare questa terapia nella maggior parte dei pazienti destinati ad un intervento chirurgico a livello pelvico. Questo può essere utile nei soggetti che dopo l’intervento chirurgico pelvico necessiteranno con una buona probabilità di una riabilitazione (come ad esempio dopo una rimozione radicale della prostata) apprendendo quindi la tecnica in assenza di dolore ed in buone condizioni generali. Oppure può essere preventivamente utile nelle donne in gravidanza per ridurre il rischio di incontinenza, prolassi, emorroidi e per migliorare il controllo muscolare durante il parto e prevenire le lacerazioni. Le metodiche terapeutiche passano dalla spiegazione dell’anatomia e della fisiologia, alla compilazione del diario minzionale che il paziente dovrà registrare regolarmente per verificare l’andamento della terapia e calibrarla di conseguenza, per poi passare a tecniche respiratorie e apprendimento di una corretta contrazione/decontrazione del perineo da svolgere a domicilio. La pubblicità dei presidi come i pannolini non aiuta la risoluzione del problema perché questi dovrebbero essere non la prima ma l’ultima possibilità, dopo la riabilitazione in primis, seguita dai farmaci ed infine dalla chirurgia.       Vibrosonoterapia: a cosa serve La vibrosonoterapia o focal vibration therapy è indicata per: dolore ai tendini (tendinite, fascite, epicondilite, etc), problemi muscolari (aumento del tono o sua riduzione), alle articolazioni o ai nervi (es. tunnel carpale), edemi, cicatrici, alterazioni della sensibilità, spasticità, sperone calcaneare e fibromialgia. Induce: - la regolazione del tono muscolare - l'alleviamento del dolore - la stimolazione della circolazione sanguigna e linfatica, grazie alle contrazioni muscolari generate dalle vibrazioni - la stimolazione della sensibilità  Il pompage è una forma di terapia manuale che consiste nel trazionare tessuti ed articolazioni con lo scopo ultimo di decomprimere le strutture e creare uno spazio che possa far diminuire il dolore e contemporaneamente aumentare l’ampiezza di movimento. Indicazioni: algie vertebrali ed articolari, retrazioni, contratture muscolari e disturbi circolatori e/o linfatici. Associato alla vibrosonoterapia ne aumenta l’efficacia. Costo e orari Roberto Spinelli, massofisioterapista triennale (pre 1995 e quindi equipollente a Fisioterapista) iscritto all’Ordine delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione e alla Federazione Italiana Fisioterapisti, esegue questi trattamenti il martedì pomeriggio e giovedì pomeriggio dalle 14.00 alle 17.00. Riabilitazione del pavimento pelvico: durata 60 minuti, costo 60,00 € Vibrosonoterapia con pompage: 35,00 € a seduta o pacchetto di 3 sedute a 100,00 €. Per prendere appuntamento, è necessario chiamare la segreteria al numero  051.512238. CHIAMACI AL NUMERO 051.512238PER PRENOTARE I TRATTAMENTI RIABILITATIVI

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Scleromousse in Angiologia: nuova tecnica per le varici

Le varici colpiscono in prevalenza le donne risetto agli uomini e si associano a sintomi quali pesantezza alle gambe, gonfiore, formicolio, crampi e a volte dolore. Grazie alle moderne tecnologie l’intervento chirurgico non è più l’unica soluzione possibile nel trattamento delle vene varicose. Esistono, infatti, altre tecniche innovative meno invasive ed altrettanto efficaci. Cos’è la Scleromousse Una di queste è la terapia Scleromousse, ovvero una procedura che contribuisce a limitare e guarire le problematiche legate a complicanze delle vene varicose (gambe pesanti e dolenti, tromboflebiti superficiali, ulcere varicose ecc.). Si tratta di una tecnica eseguita ambulatorialmente che sostituisce lo stripping tradizionale nella cura delle grandi e piccole safene. Come agisce Prima di procedere con il trattamento vero e proprio, è norma eseguire un’analisi angiologica mirata utilizzando lo strumento ecocolordoppler, che permette di individuare con precisone quali sono le vene malate e pericolose, evitando in tal modo di toccare quelle sane. Durante la procedura, della durata di circa 20 minuti, viene iniettata una sostanza sclerosante, sotto forma di mousse, all’interno dei vasi sanguigni attraverso l’uso di una sonda ecografica. L’azione di questa schiuma sostituisce il sangue nella vena da trattare, occludendola e riducendone in tal modo il diametro nel punto della dilatazione. L’uso di questa tecnica, totalmente indolore, non richiede il ricorso al ricovero ospedaliero e permette di sclerosare vene di grosse dimensioni con dosaggi molto ridotti di farmaco. Info e contatti Il trattamento viene svolto dalla Dott.ssa Clelia Dal Piaz, angiologa. Per informazioni chiamare la Segreteria allo 051/512238 o scrivici a info.sandonato@bianalisi.it

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Pedana Stabilometrica Statica

COS’E’ LA POSTURALa postura è la strategia del corpo umano per restare in equilibrio nello spazio e dipende dalla relazione che assumono i segmenti corporei degli uni con gli altri. È regolata dalla contrazione tonica dei muscoli. Questo sistema tonico posturale si struttura, si sviluppa, si evolve e potendo contare su una serie di informazioni che la persona continuamente accoglie, assume, rielabora genera una serie di risposte ad esso correlate. Dobbiamo quindi immaginarci di dover riconoscere ed analizzare le informazioni che arrivano dai recettori degli organi di senso, quindi gli esterocettori o i propriocettori. Gli esterocettori ci consentono sostanzialmente di rielaborare le informazioni che noi riceviamo dall’ambiente esterno, quindi determinano la relazione che esiste tra la posizione del nostro corpo e l’ambiente in cui ci troviamo, il compito che dobbiamo realizzare. I propriocettori invece ci consentono di riconoscere la posizione che i segmenti corporei, articolazioni, muscoli e tendini vengono ad assumere in relazione al movimento che viene prodotto. Le integrazioni fra informazioni esterocettive e propriocettive, ed in misura non trascurabile anche viscerali, contribuiscono a far assumere alla persona una postura adeguata alla situazione, al momento e al compito che è oggetto dell’agire in quel frangente. Possiamo affermare quindi che l’analisi della postura ci può informare su tutte le strategie che la persona viene ad assumere, per garantire la più efficace interazione e posizionamento del corpo nello spazio. LA TECNOLOGIA La pedana Stabilometrica Statica è un dispositivo che consente di valutare la funzionalità motoria e l’equilibrio in stazione eretta. Il mantenimento della stazione eretta è infatti un task motorio tipico della postura bipodalica, nella quale occorre bilanciare l’effetto de-stabilizzante della massa corporea che presenta, il baricentro a circa il 60% dell’altezza dal piano di appoggio in posizione generalmente più avanzata dell’asse delle caviglie. L’essere umano acquisisce tale capacità, che richiede il coordinamento di abilità motorie sulla base di atti volontari, tenuto conto delle informazioni proprio ed esterocettive al momento disponibili.L’evoluzione della struttura muscoloscheletrica, la pratica di atti motori, ma anche le perdite di funzionalità delle strutture stesse, causano un continuo adattamento degli schemi motori che risentono anche delle alterazioni sensorie – per esempio il calo della vista – ma anche della perdita della forza o della capacità di controllo. Occorre inoltre ricordare che la stimolazione nocicettiva, talvolta anche sotto soglia di percezione, interferisce con i meccanismi della propriocezione alterando la risposta motoria. L’analisi dell’equilibrio in stazione eretta rappresenta quindi uno strumento importante per la valutazione funzionale perché consente di riconoscere un eventuale stato disfunzionale e attraverso l’esame dei dati acquisiti nel test, consente di formulare, ipotesi di approfondimento diagnostico caratterizzate da selettività ed appropriatezza.   Una metodica per lo screening sistematico della funzionalità dell’equilibrio di soggetti over 65 Secondo i dati Istat del 2020, i senior in Italia si avvicinano a quota 14 milioni, rappresentano cioè il 23% della popolazione del Paese. Considerando che secondo i calcoli dell’ONU questa tendenza alla longevità non farà che aumentare a livello mondiale, diventa indispensabile iniziare a ragionare in ottica di prevenzione per mantenersi in salute il più a lungo possibile, secondo i canoni dell’invecchiamento sano. L’OBIETTIVO DEL PROGETTO #IORESTOINPIEDI È INDIVIDUARE IL RISCHIO DI CADUTA NELL’ANZIANO: IN CHE MODO?Quello della caduta è un rischio subdolo, perché spesso alle prime cadute accidentali si pensa a banale sbadataggine. Potrebbe essere invece un primo segno di una disfunzione legata a molti fattori che, se opportunamente analizzati e corretti, cessano di essere fonti di rischio.  Secondo Eurosafe e Profound nel 2015 in Europa: 36.000 persone sono decedute in esito a caduta;1.443.000 persone sono state ricoverate in seguito a trauma da caduta; 2.314.000 anziani hanno visitato il pronto Soccorso a seguito di caduta. Il problema è destinato ad aggravarsi con la crescita della popolazione anziana. Occorre quindi verificare la funzionalità dell’equilibrio per riconoscere la presenza di un deficit ed eventualmente fornire indicazioni per il più appropriato e selettivo percorso di approfondimento diagnostico.  Questo è l’obiettivo del progetto #iorestoinpiedi Ridurre del 20% le cadute Risparmio in Italia =82 M€/ANNO!!! Attraverso uno screening della popolazione anziana per: • Individuare i soggetti con disfunzioni di equilibrio;• Quantificare l’entità della disfunzione;• Suggerire, in modo selettivo ed appropriato, il percorso dell’eventuale approfondimento diagnostico. Rendere disponibile a tutti gli over 65 un test non invasivo, rapido, indolore e idoneo a tutti quelli che riescono a stare in piedi per misurare la funzionalità elementare dell’equilibrio. Starà poi al medico di medicina generale, e agli specialisti che questo vorrà coinvolgere, sviluppare il percorso di approfondimento.  COME VIENE ESEGUITO IL TEST? • Con piedi uniti e paralleli (malleoli interni e radici degli alluci in contatto);• Braccia liberamente pendenti ai fianchi, capo eretto, bocca chiusa e morso non serrato;• Sulla pedana di forza posizionata in modo che il viso del soggetto sia a circa 1 m dalla parete priva di riferimenti lineari;• Facendo eseguire prima il test ad occhi chiusi e poi quello ad occhi aperti (l’ordine mira a prevenire influenze attraverso la memoria dei muscoli oculomotori);• La durata di acquisizione è di 40 sec preceduta da 5 secondi di adattamento che non vengono utilizzati nella elaborazione dei parametri. Il rapporto del Test è immediatamente disponibile insieme ad una guida alla sua lettura ed interpretazione. QUALI PARAMETRI PRENDE IN CONSIDERAZIONE IL TEST PER VALUTARE IL RISCHIO DI CADUTA? Viene proposto il test di Romberg su Pedana di Forza che consiste nel confronto fra i parametri del mantenimento dell’equilibrio ad occhi chiusi e ad occhi aperti. Lo strumento è corredato da un software molto avanzato che consente di discriminare efficacemente la presenza di una eventuale disfunzione e suggerire le più probabili cause dello stesso. In realtà il rischio di caduta è un evento più complesso, del quale l’instabilità posturale è solo uno degli aspetti. Ad esso ci rivolgiamo in questa fase anche perché lo screening consentirà di suggerire tempestivamente un percorso di approfondimento capace di riconoscere anche gli altri fattori di rischio. I parametri che lo strumento fornisce ed i criteri di interpretazione degli stessi hanno lo scopo di consentire al clinico non solo di riconoscere e quantificare l’eventuale deficit ma anche di individuare nei risultati le indicazioni per un possibile approfondimento diagnostico. Oltre al test di Romberg, il dispositivo consente anche diversi tipi di test in diverse posture e modalità. Il test di Romberg, nella sua versione fatta oggetto di standardizzazione, riveste particolare interesse diagnostico (consente infatti la valutazione del rischio di caduta e permette di orientare le scelte di un eventuale approfondimento diagnostico) ed è proprio per questo che viene esaminato con particolare e specifica attenzione. Il test stabilometrico statico consiste nel rilievo della traiettoria seguita dal COP (Punto di applicazione della risultante delle pressioni esercitate al suolo attraverso la pianta dei piedi, per contrastare la normale coppia che ci farebbe perdere l’equilibrio) mentre il paziente mantiene la stazione eretta statica. Il controllo dei movimenti dei segmenti corporei nell’esecuzione del test coinvolge: • la visione: i due occhi forniscono indicazioni “stabilizzanti”, tanto più in presenza di specifico riferimento visivo;• la propriocezione muscoloscheletrica (articolazioni, muscoli, tendini e cute): consente il confronto fra le posizioni dei segmenti corporei attuali e desiderate per l’esecuzione dello schema motorio;• il Sistema Nervoso Centrale (SNC) in tutte le sue componenti: mette in atto gli “schemi motori individuali”, per eseguire in corretta sequenza gli schemi stessi aggiornando i comandi sulla base di informazioni di ritorno proprio ed esterocettive. È bene ricordare che in stazione eretta statica non c’è contributo vestibolare – se non per eventuali anomalie dello stesso – al mantenimento dell’equilibrio (la letteratura dimostra infatti che, in assenza di accelerazioni o di rotazioni assai maggiori di quelle sperimentate nel mantenimento della posizione statica, non c’è contributo vestibolare). Nel 1836 il Professor Romberg aveva proposto un test che, ponendo a confronto le oscillazioni (Sway) misurate nel mantenimento della posizione ad occhi chiusi (dove è attiva la sola propriocezione muscoloscheletrica) e aperti (ove alla propriocezione si aggiunge la percezione visiva), consentiva l’immediato apprezzamento della funzionalità propriocettiva associata ai meccanismi centrali di controllo. Con l’impiego della Pedana Stabilometrica Statica, dotata di prestazioni metrologicamente validate ed impiegando adeguati algoritmi di elaborazione, è oggi possibile fornire una valutazione strumentale molto più sensibile, indipendente dall’operatore e quindi ripetibile, con una varietà di parametri che consentono di suggerire in modo motivato ed oggettivo la possibile presenza di cause di instabilità posturale. Esteso range di paramentri calcolati: • Sway Path- Sway Area (lunghezza della traiettoria seguita dal COP e area spazzata dal raggio che connette il punto medio della traiettoria a tutti i successivi punto della traiettoria stessa); • Rapporto SA/SP (mm): è inversamente proporzionale al “tono posturale”, il tono cresce al diminuire del valore del rapporto generalmente compreso fra 2 e 3; • Oscillazioni Antero-Posteriori/Latero-Laterali: fornisce una indicazione sulla stabilità; • 5 Parametri statici riguardanti la morfologia dell’ellisse: un altro modo di valutare l’ampiezza delle oscillazioni e verificare l’eventuale presenza di una direzione preferenziale di oscillazioni; se presente nel test a OC può suggerire una presenza di una problematica vestibolare, se presente nel test a OA può suggerire la presenza di deficit visivo; • 3 Parametri strutturali attraverso i quali si possono valutare sia la presenza di interferenza nocicettiva sia il deficit motorio; 5 Indicatori diagnostici:   Quoziente di Romberg; Indice di Tono Posturale; Indice di Funzionalità Motoria; Limite di stabilità; INDICE DI FUNZIONALITÀ POSTURALE (SPF), TALE PARAMENTRO DA CONSIDERARE SEGNALE DI DEFICIT QUANDO ASSUME UN VALORE >9. Attraverso i parametri della Stabilometria si possono discriminare soggetti disfunzionali: • Deficit propriocettivo muscoloscheletrico;• Deficit vestibolare;• Deficit visivo;• Deficit centrale. QUAL È IL PERCORSO LOGICO DA SEGUIRE? Il processo “logico” dovrebbe seguire i seguenti passi: a) Se i valori di SPF sono entrambi < 10 il test è negativo. b) Se almeno un valore di SPF >9, è opportuno approfondire. c) Se i quozienti di Romberg sono fuori norma si può ipotizzare un deficit propriocettivo. A seconda delle indicazioni al Soggetto può essere suggerito: • Un approfondimento diagnostico selettivo ed appropriato (Visita Neurologica, Visita OtorinoVestibologica, Visita oculistica, Visita Fisiatrica) • Un percorso di Rieducazione Posturale e Propriocettiva Fra i campi di applicazione della Stabilometria Statica ci sono quindi: LO SCREENING DEL RISCHIO DI CADUTA – UN GRAVE PROBLEMA PER L’ANZIANO TANTO PIÙ IN CONDIZIONI DI “FRAGILITÀ”; la medicina legale – per la valutazione di idoneità ai lavori in quota ma anche per oggettivare (o smentire) danni funzionali da “colpo di frusta”; la neurologia – per la valutazione dei deficit funzionali di competenza; la medicina della riabilitazione – per riconoscere e misurare il deficit funzionale; la medicina dello sport – per il monitoraggio della condizione atletica.

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Dormire non ti fa riposare? Da oggi c'è la soluzione!

Vivisol (multinazionale leader nell'assistenza domiciliare e nei disturbi del sonno) e il Centro Medico San Donato hanno avviato una collaborazione volta alla realizzazione di un Centro di Medicina del Sonno, diretto dal Dott. Marcello Bosi (Pneumologo) nell’ambito del quale sono stati sviluppati percorsi diagnostici-terapeutici all'avanguardia per la cura dei pazienti con disturbi del sonno e con apnee notturne. I SEGNALI CHE METTONO IN LUCE LE APNEE DEL SONNO Se di notte russi, hai un sonno inquieto, al mattino hai mal di testa, hai difficoltà a concentrarti e ti senti stanco durante il giorno, potresti soffrire di apnee notturne, una sindrome che comporta ripetute interruzioni del respiro mentre si dorme.Spesso, però, chi soffre di questa patologia non lo sa. Il primo campanello di allarme infatti è proprio il comune russamento, detto anche roncopatia, che può essere quindi non solo fastidioso, ma anche pericoloso per la salute.La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSA) può interessare chiunque, a qualsiasi età, anche se risulta più frequente negli uomini con più di 45 anni e nelle donne in menopausa. Uno dei principali fattori di rischio inoltre è l’obesità.Le conseguenze del disturbo, soprattutto se si protrae nel tempo, possono essere molto importanti e compromettere la qualità della vita, contribuendo a causare altre patologie e problematiche tra cui: • disturbi della memoria• riduzione del desiderio sessuale• malattie cardiovascolari• malattie metaboliche (diabete 2)• maggiore rischio di incidenti stradali COME SCOPRIRE SE HAI LE APNEE Per diagnosticare la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno basta un semplice esame da fare mentre dormi. Si chiama polisonnografia o poligrafia del sonno ed è un test che utilizza un piccolo dispositivo con dei sensori da indossare durante la notte per monitorare la qualità del sonno, registrando l’andamento del respiro e del battito cardiaco. È un esame affidabile, indolore, privo di controindicazioni, che richiede come preparazione, nelle ore precedenti la registrazione, di: non assumere alcolici, non fumare, non consumare bevande contenenti caffeina o sostanze stimolanti, evitare pasti pesanti, per non influire negativamente sul sonno. Per effettuare la registrazione non è necessario interrompere eventuali terapie farmacologiche in atto. L'ESAME Prenota la poligrafia del sonno ed esegui l’esame a casa tua. Il poligrafo verrà montato il venerdì pomeriggio presso il poliambulatorio e dovrà essere riconsegnato il lunedì successivo. I RISULTATI Si esegue la poligrafia con referto entro 15 giorni. I risultati del monitoraggio vengono valutati dal Dott. Marcello Bosi che avvia il paziente alla terapia più adeguata a lui e lo segue con regolarità nel tempo.Se necessario, il Centro di Medicina del Sonno mette a disposizione altre figure specialistiche formate e in grado di prendere in carico e trattare al meglio tutte le comorbosità che emergono (nutrizionista, endocrinologo, neurologo, cardiologo, otorinolaringoiatra). Dormi male o soffri di insonnia? Russi o hai difficoltà a respirare di notte? Rivolgiti al Centro di Medicina del Sonno chiamando lo 051.512238!

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Intervento rigenerativo ortopedico

Da qualche anno in ortopedia per rigenerare le articolazioni si usano con successo le cellule mesenchimali, un tipo particolare di staminali, che, una volta iniettate nell'articolazione interessata, stimolano la ricostruzione della cartilagine. Il Dott. Maurizio Magnani, specialista in ortopedia e traumatologia a Bologna, è stato uno dei primi promulgatori di questa efficace tecnica rigenerativa ed esegue presso il Centro Medico San Donato questo tipo di intervento. QUANDO RICORRERE AL TRATTAMENTO Il trattamento con le cellule mesenchimali è indicato per: • dolori articolari riconducibili a problemi di usura della cartilagine • malattie degenerative dei tendini (epicondilite, tendine di Achille, rotuleo, della cuffia, dei rotatori ecc.) e lesioni muscolari degli sportivi • post operazioni ortopediche al termine dell’intervento (sui menischi, ricostruzione legamento crociato, riparazione cuffia dei rotatori, osteonecrosi, ecc.) per migliorare la guarigione, diminuire il dolore post-operatorio e accelerare il recupero e la riabilitazione, sia per la vita comune che per lo sport. FOCUS CARTILAGINE La cartilagine è il tessuto che riveste le estremità delle ossa di un'articolazione, con il compito di ridurne l'attrito e di fare da ammortizzatore. Purtroppo con l'età la cartilagine rallenta le proprie naturali possibilità di autorigenerarsi: "ciò rappresenta un problema della medicina contemporanea, perché dopo i 50 anni tante persone iniziano a soffrire di artrosi causata dalla sua usura" spiega il Dottor Maurizio Magnani.Le articolazioni che subiscono danni a livello cartilagineo sono quelle soggette a maggiore carico, ossia il ginocchio, l'anca e la caviglia, ma anche la spalla, il gomito e il polso possono evolvere in artrosi per sovraccarico lavorativo o sportivo.   L'IMPORTANZA DELLA DIAGNOSI PRECOCE In caso di sintomi è consigliato consultare il proprio medico ortopedico. E' importante, infatti, avere una diagnosi precoce, perchè la cartilagine ha un limitato potenziale di guarigione ed è molto difficile da trattare.Per riscontrare con certezza l'usura della cartilagine di un'articolazione, occorre sottoporsi a una Risonanza magnetica."Quando il danno è contenuto esistono cure conservative, come le iniezioni periodiche di acido ialuronico per lubrificare l'articolazione. Nei casi più seri, invece, si ricorre alla chirurgia protesica.Oggi, quando non è ancora necessario intervenire chirurgicamente, è possibile stimolare la rigenerazione della cartilagine, ricorrendo all'infiltrazione autologa, ossia di particolari cellule staminali proprie, dette mesenchimali. Questa nuova tecnica, rispetto alle iniezioni di acido ialuronico, ha il vantaggio di essere una soluzione duratura" illustra il dottor Magnani. IN COSA CONSISTE L'INTERVENTO Le mesenchimali sono cellule staminali adulte, immature e indifferenziate, in grado di stimolare la rigenerazione della cartilagine delle articolazioni. Si trovano nel sangue periferico, nel midollo osseo e soprattutto si possono reperire in grandi quantità nel grasso. "L'opzione più conveniente è quella di estrarle dal tessuto adiposo, dove sono facilmente prelevabili attraverso una procedura poco invasiva e indolore" spiega il dottor Maurizio Magnani. prelievo di tessuto adiposo da pancia o coscia Il medico aspira con una cannula il tessuto adiposo e lo processa in un apposito kit monouso, filtrandolo per isolare la porzione di tessuto ricca di cellule mesenchimali; infiltrazione nei tessuti Le cellule mesenchimali vengono infiltrate con una semplice iniezione nello spazio articolare interessato. L'intervento dura circa 30 minuti, è poco invasivo e non prevede ricovero: la persona torna a casa, deambulando, subito dopo la procedura. "Si possono infiltrare più articolazione nello stesso tempo; spesso lo si fa per le ginocchia o le anche, basta dosare il prelievo" dice lo specialista. La procedura ambulatoriale si svolge in una sala operatoria con garanzie di sterilità e con l'assistenza di un anestesista e di personale infermieristico qualificato. I RISULTATI In genere, il miglioramento inizia nell'arco dei primi tre mesi, mentre il massimo beneficio si ottiene dopo sei mesi e continua oltre l'anno. Il risultato immediato è l'aumento della lubrificazione e la diminuzione dell'attrito dell'articolazione e quindi del dolore. Nelle situazioni di maggiore logoramento e nell'artrosi precoce di persone giovani, l'infiltrazione ritarda la necessità di un ricorso alla protesi e potrebbe anche evitarlo, con la possibile ripetizione della procedura dopo diversi anni. Negli anziani di oltre 75-80 anni, in cui è controindicato l'intervento di protesi in presenza di altre malattie, si può ottenere un netto miglioramento della qualità della vita.   Per informazioni, costi e prenotazione rivolgersi allo 051.512238 o info@centrosandonato.com Fonte: dalla rivista Viversaniebelli, servizio di Tiziano Zaccaria con la consulenza del Dottor Maurizio Magnani, specialista in ortopedia e traumatologia a Bologna              

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Apnee notturne, quando sono da considerarsi pericolose

Nei pazienti con sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSA), il sonno si caratterizza per la presenza di eventi ostruttivi nelle vie aeree superiori (faringe) della durata minima di 10 secondi, ma che spesso durano più di un minuto.Durante ogni evento ostruttivo si verifica una caduta dell’ossigenazione nel sangue arterioso (evento spesso grave), un microrisveglio cerebrale di cui il paziente non ha memoria al risveglio, aritmia cardiaca e una crisi ipertensiva arteriosa.La gravità della sindrome è definita dal numero totale di eventi e dalla loro durata (nei casi più gravi possono parassitare tutto il sonno). LE CAUSE La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSA) può interessare chiunque, a qualsiasi età, anche se risulta più frequente per 49% dei maschi e 24% delle donne di età compresa tra i 35 e i 70 anni. I maggior fattori di rischio per l’OSA sono il sovrappeso, la circonferenza del collo superiore a 40 cm, l’obesità e l’invecchiamento. I SINTOMI Spesso chi soffre di questa patologia non lo sa. Il primo campanello di allarme infatti è proprio il comune russamento, detto anche roncopatia, che può essere quindi non solo fastidioso, ma anche pericoloso per la salute. Altri sintomi a breve termine sono: • eccesso di sonnolenza diurna• il sonno poco riposante• la nicturia (cioè i numerosi risvegli notturni per urinare)• la stanchezza• la perdita della capacità di concentrazione e di mantenere l’attenzione  prolungata (questi sono causa di incidenti stradali e di scadenti performance lavorative) I sintomi a lungo termine o malattie che si sviluppano nel tempo sono: • l’ipertensione arteriosa• le cardiopatie ischemizzanti• la fibrillazione atriale e le bradiritmie• lo scompenso cardiaco• le cerebrovasculopatie• il diabete mellito• l’insufficienza renale cronica• i disturbi dell’umore e le malattie neurodegenerative (come la malattia di Alzheimer e il morbo di Parkinson). Vanno considerati ad alto rischio di OSA i soggetti che hanno tre o più di questi sintomi. LE CAUSE La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSA) può interessare chiunque, a qualsiasi età, anche se risulta più frequente per 49% dei maschi e 24% delle donne di età compresa tra i 35 e i 70 anni. I maggior fattori di rischio per l’OSA sono il sovrappeso, la circonferenza del collo superiore a 40 cm, l’obesità e l’invecchiamento. I SINTOMI Spesso chi soffre di questa patologia non lo sa. Il primo campanello di allarme infatti è proprio il comune russamento, detto anche roncopatia, che può essere quindi non solo fastidioso, ma anche pericoloso per la salute. Altri sintomi a breve termine sono: • eccesso di sonnolenza diurna• il sonno poco riposante• la nicturia (cioè i numerosi risvegli notturni per urinare)• la stanchezza• la perdita della capacità di concentrazione e di mantenere l’attenzione prolungata (questi sono causa di incidenti stradali e di scadenti performance lavorative). Vanno considerati ad alto rischio di OSA i soggetti che hanno tre o più di questi sintomi. I sintomi a lungo termine o malattie che si sviluppano nel tempo sono: • l’ipertensione arteriosa• le cardiopatie ischemizzanti• la fibrillazione atriale e le bradiritmie• lo scompenso cardiaco• le cerebrovasculopatie• il diabete mellito• l’insufficienza renale cronica• i disturbi dell’umore e le malattie neurodegenerative (come la malattia di Alzheimer e il morbo di Parkinson). COME CURARLE L’OSA è una patologia impegnativa e non rara, ma purtroppo oggi è molto sottodiagnosticata. La diagnosi e la presa in carico del paziente OSA richiedono un Centro di Medicina del Sonno qualificato e relativo medico esperto, in cui le diverse opzioni terapeutiche permettono soluzioni personalizzate ed efficaci finalizzate a curare tutti i livelli di gravità della sindrome: questo consente di praticare una medicina personalizzata alle esigenze ma anche alle aspettative del paziente. Le opzioni terapeutiche sono: terapia comportamentale e modifica degli stili di vita (suggerita a tutti i pazienti con OSA e non raramente è risolutiva) terapia posizionale obbligata nel sonno, con piccoli dispositivi elettronici il paziente viene forzato a dormire nelle posizioni in cui non manifestano apnee-ipopnee uso di dispositivi orali chiamati MAD (mandibular advancement device ), cioè byte che impediscono alla lingua di cadere posteriormente durante il sonno occludendo le vie aeree per le forme più gravi OSA è possibile avviare l’opzione CPAP ( continuous positive airway pressure), ossia un piccolo e silenzioso ventilatore collegato al paziente tramite una piccola maschera nasale che funziona come stent pneumatico (generando e mantenendo una pressione positiva nelle prime vie aeree del paziente ne viene impedito il loro collasso) opzione chirurgica otorinolaringoiatrica.   Ti riconosci in questi sintomi? Vuoi trovare la terapia giusta per curarti? Rivolgiti al Centro di Medicina del Sonno chiamando lo 051.512238!  

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Dolore alla Colonna

Nella pratica clinica quotidiana moltissimi pazienti lamentano dolori cronici della colonna vertebrale, che si presenta ormai da anni, nonostante innumerevoli visite mediche e trattamenti svolti.Nella diagnosi la corretta conduzione dell'anamnesi è fondamentale per dipanare i dubbi Le cause dei dolori riferiti alla colonna vertebrale sono molteplici, e possono essere riassunti, nelle forme più frequenti, come segue: sindrome miofasciale, infiammazione delle articolazioni o dei legamenti della colonna, artrosi della colonna, ernia del disco sintomatica, dolore per patologie viscerali, fibromialgia. SINDROME MIOFASCIALE Nella sindrome miofasciale il dolore è causato da contratture muscolari croniche, definito "trigger point", caratterizzate da ispessimento della zona fibrosa, ischemia, irritazione e sensibilizzazione dei nervi.In questi casi il dolore si presenta già dal mattino, oppure dopo un più o meno lungo periodo di immobilità: classico il caso di chi sta seduto per un'ora di seguito e sente la "stilettata" appena fa lo sforzo di alzarsi.Generalmente i distretti della colonna più colpiti dalla sindrome miofasciale sono quelli alti: dolore al collo, trapezio, dolori alla mandibola o cefalea di  tipo tensivo, oppure dolore tra le scapole. Il dolore classicamente migliora con il movimento, con lo stretching, con il calore o con la "disattivazione" del trigger point, per cui le terapie più efficaci sono: infrarossi, agopuntura , massaggio, energia vibratoria muscolare e stretching. Alla base della sindrome miofasciale c'è sempre un'attitudine costituzionale o caratteriale a stare "in allerta", trattenendo  le emozioni, soprattutto negative. Molto spesso tali situazioni sono accompagnate dalla tendenza a trattenere il respiro e a rimanere per ore, in modo automatico, con i muscoli della mandibola, del collo e delle spalle in tensione continuativa. Per questo motivo il percorso terapeutico, in questi casi, non può prescindere dalla rieducazione del tono muscolare e del respiro: tramite strumenti di bio-feedback il paziente si rende conto delle sue contrazioni automatiche, e può così allenarsi a resettare il tono muscolare e a sentire la differenza tra contrazione e rilassamento, per poi riprodurre questa sensazione nel suo quotidiano. SCIATICA VERA E SCIATICA FINTA Quando, viceversa, i dolori colpiscono la colonna lombare, è importante fare la diagnosi differenziale tra cause muscolo-posturali e cause infiammatorie.E’ infatti molto frequente che un paziente con lombalgia cronica sia sottoposto a risonanza magnetica e che venga evidenziata una protrusione discale. La terapia viene quindi rivolta alla cura della protrusione (a volte chirurgica) e il dolore non si modifica: è presente un’ernia, ma non è la sola causa del dolore.Il dolore di tipo infiammatorio è classicamente aggravato dal movimento e dal carico, quindi si presenta durante o dopo la giornata di lavoro, o quando si sta molto tempo in piedi e, in caso di ernia infiammata, può essere proiettato alla gamba fino al tallone oppure fino al ginocchio, ma, anche in questo caso, esistono condizioni che simulano la sciatica: punto trigger dei muscoli glutei o infiammazioni dell'articolazione sacroiliaca sono cause di "finta sciatica".In caso di dolore infiammatorio la terapia d'elezione è l’Ossigeno-Ozono Terapia , l'Elettroagopuntura, il Laser Hilt e l'Enerpulse Papimi, per il miglioramento dell'infiammazione e del dolore. CONCLUSIONI: RIPROGRAMMAZIONE POSTURALE Una gamba corta, la rotazione del bacino, un appoggio asimmetrico dei piedi sono frequentemente alla base delle alterazioni della colonna lombare: in questi casi la visita medica Posturologica, accompagnata dall’esame visuo-posturale e da esami strumentali, quali la baropodometria e la stabilometria, ha lo scopo di individuare e correggere le anomalie posturali alla base del dolore alla colonna, anche tramite l’utilizzo di plantari propriocettivi. 

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Tomeex: Tomografia Elettrolitica Extracellulare

La Tomeex, o Tomografia Elettrolitica Extracellulare, è un dispositivo medico non invasivo che valuta tre importantissimi processi patologici di tipo neuroendocrino e metabolico, non evidenziabili con altre indagini strumentali, in assenza di danno d’organo: 1. La presenza e la localizzazione di processi infiammatori cronici2. Il tono del sistema neurovegetativo di risposta e adattamento agli stress3. L’eventuale degenerazione delle fibre sensoriali I tre processi sono interconnessi tra di loro, in quanto lo stress cronico produce molecole in grado di indurre uno stato infiammatorio diffuso. A sua volta l’infiammazione cronica (conseguente, per esempio, ad un’alimentazione scorretta), rappresenta uno stimolo stressogeno che attiva in modo permanente il sistema neurovegetativo di adattamento.Stress cronico ed infiammazione diffusa, a loro volta, possono condurre a formazione di radicali liberi e di prodotti della glicazione che, nel tempo, logorano le fibre sensoriali ed inducono una serie di sintomi quali: - Sensazione di stanchezza già dal mattino - Difficoltà di concentrazione- Crisi di pianto o sensazione ingiustificata di tristezza- Insonnia- Irritabilità- Palpitazioni cardiache- Dolori muscolari diffusi- Problemi dermatologici- Disturbi funzionali dell’apparato gastrointestinale (gastrite cronica, sindrome dell’intestino irritabile)- Disturbi ormonali e metabolici- Difficoltà a perdere peso- Abbassamento delle difese immunitarie Tecnicamente la Tomeex analizza la bioimpedenza della matrice extracellulare, sia basale che dopo lievi stimoli elettrici, producendo alcuni indici correlati con l’energia cellulare, con il metabolismo e con la capacità reattiva.Il BEC (Basal Extracellular Conductance), quando ridotto, è correlato con la perdita del ritmo del cortisolo, ormone dello stress, e con l’infiammazione cronica, mentre la bioimpedenza ridotta dopo stimolo corrisponde ad una perdita di acqua e di minerali fondamentali in alcuni distretti, viceversa, quando aumentata, è segno di edema, infiammazione ed acidosi (DECW- e DECW+ rispettivamente).Gli indici descritti consentono di individuare anche la sede dell’infiammazione, per esempio “addome superiore destro” o “addome inferiore centrale”, guidando il medico verso eventuali indagini più approfondite. L’analisi Tomeex viene eseguita, in pochi minuti, su 34 zone corporee, quantificando quante zone rispondono agli stimoli in modalità fisiologica (eustress, in verde), quante zone non rispondono agli stimoli (distress, in giallo) e quante zone rispondono in modo paradossale (burnout, in rosso).Più il soggetto si discosta dalla modalità eustress più è alta la probabilità di sviluppare patologie degenerative, cardiache, neurologiche, metaboliche ed immunologiche.La Tomeex analizza anche la densità delle fibre nervose, in particolare delle mani e dei piedi, che possono essere danneggiate dai processi infiammatori e dall’esposizione ai radicali liberi.Attraverso l’analisi Tomeex siamo in grado, pertanto, di porre la diagnosi differenziale rispetto ai processi descritti, impostando quindi una terapia mirata, basata su suggerimenti alimentari, eventuali supplementazioni alimentari e tecniche di neuromodulazione, quali l’agopuntura o la stimolazione vago-auricolare, finalizzate al ripristino dell’equilibrio omeostatico. L’obiettivo ultimo è quello di risolvere le patologie disfunzionali descritte, eliminare i sintomi menzionati ed invertire la tendenza allo sviluppo di gravi patologie degenerative correlate con il processo d’invecchiamento, attuando una reale Medicina Preventiva.

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Prevenzione: un semplice e rapido emocromo

Le piastrine sono i più piccoli elementi figurati del nostro sangue e rivestono un ruolo fondamentale nella coagulazione; queste cellule, infatti, aggregandosi sono in grado di bloccare le emorragie. Le piastrine si attivano soltanto in risposta a stimoli ben precisi; se avvenisse il contrario, se cioè si aggregassero quando le circostanze non lo richiedono, o se, al contrario, non si attivassero al momento in cui il loro intervento è richiesto, si avrebbero conseguenze molto severe per l’organismo. La conta delle piastrine nel sangue è molto utile per diagnosticare diversi disturbi, non solo del midollo osseo, fegato, coaugulazione, ma anche in caso di tumore, artrite e infezioni di diverso tipo.Un check-up periodico, con un semplice e rapido emocromo, è il modo migliore per prevenire o intervenire tempestivamente in serie patologie. Vi aspettiamo.

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Nuove apparecchiature Walker View e Iso-Free
Scritto da Redazione Bianalisi - Medical Center 03-02-2020

Medical Center si è recentemente dotato di nuove e sofisticate attrezzature con cui è possibile valutare lo stato e la forma fisica ed eseguire allenamento e recupero funzionale personalizzato. WALKER VIEW Un tapis roulant computerizzato ad alta tecnologia in grado di valutare contemporaneamente ed in tempo reale sia una analisi del passo che del movimento  di tutti i segmenti del corpo. Permette, con un avanzato  sistema di sensori,  telecamere e monitor ad alta risoluzione,  di eseguire  esami  e tests posturali e di movimento specifici  ed allo stesso tempo  di trattare direttamente la Persona correggendo in tempo reale l’assetto posturale in fase dinamica e di movimento, in più valutando di continuo questi parametri  e la eventuale  correzione che viene visivamente trasmessa  dal monitor all’Utente. Dispone di specifici programmi di allenamento che possono essere eseguiti  immergendo la Persona in  una realtà virtuale trasmessa dal monitor  in base all’attività sportiva prescelta. Indicato sia nella riabilitazione e recupero funzionale che nell’allenamento sportivo. ISO-FREE Un apparecchio innovativo che attraverso un sofisticato sistema di rilevamento con telecamere e sensori permette di riconoscere i movimenti della Persona  ed il Suo equilibrio posturale sia statico che dinamico. E’ in grado di eseguire importanti tests modulari specifici per valutazione dell’atteggiamento posturale, statico e dinamico, e tests addizionali per l’analisi del salto e della velocità di reazione specifica nei diversi sport. Fornisce modelli di  riabilitazione, training ed allenamento personalizzabili, con controllo e correzione  del movimento immediatamente  percepiti dalla Persona con visione diretta al monitor, ed anche in questo caso sono  disponibili  specifici programmi di allenamento che possono essere eseguiti  una realtà virtuale trasmessa dal monitor  secondo l’attività sportiva prescelta. E’ estremamente utile in riabilitazione, nel recupero funzionale e nell’allenamento sportivo.

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Prevenzione dermatologica: l'attenzione sotto al sole

La bella stagione è in arrivo e, come ogni anno, fin dalla primavera aumentano le occasioni per esporci ai caldi raggi solari. Dai primi bagni di sole, infatti, si scoprono braccia, gambe e viso, fino alla ricerca dell'abbronzatura estiva, per la quale ci si sveste completamente e si gode dei raggi solari in costume. Se la sensazione di benessere è notevole, non si può trascurare il fatto che alcune conseguenze relative alla cosiddetta tintarella esistono, e non vanno sottovalutate. L'esposizione ai raggi solari, infatti, può provocare diverse reazioni cutanee: dagli eritemi alle modificazioni dei nei, fino alla comparsa del melanoma cutaneo. Per questo, è fondamentale adottare degli accorgimenti di prevenzione dermatologica, che possano ridurre i rischi che i raggi UV portano con la loro azione. I rischi dell'esposizione ai raggi UV non protetta Il sole fa bene? Questa domanda, che fino a qualche decennio fa aveva come unica risposta il “sì”, negli ultimi anni è stata fonte di discussione tra molti esperti dermatologi ma anche tra tutti coloro che, quotidianamente, si espongono ai raggi solari e ne hanno valutato le conseguenze. I rischi per la pelle dovuti ai raggi UV sono ormai assodati se l'esposizione risulta eccessiva, o senza un'adeguata difesa dai loro effetti. Al di là del benefico effetto sull'umore e sulla sintesi della vitamina D, prendere il sole su alcune parti del corpo non coperte non risulta affatto salutare. Specialmente nel caso in cui ci si dimentichi un'adeguata crema protettiva o ci si “abbandoni” per un tempo eccessivo all'azione dei raggi ultravioletti. In questo caso, la pelle si difenderà dal sole tramite la produzione di un pigmento definito melanina in grado di provocare lo scurimento della pelle; quell'abbronzatura risulta, quindi, spia dell'aggressione che abbiamo subito dai raggi UV (e dai più pericolosi UVA, che scendono maggiormente in profondità). Questi raggi sono in grado di penetrare nei nostri tessuti e riflettere la luce sulle cellule, con un'energia che viene in parte assorbita e, per la parte rimanente, verrà immagazzinata negli strati sottocutanei. In questa sezione del derma si trovano i melanociti che, producendo la melanina "scuriscono" la pelle e assorbono i raggi UV, scaricandone l'energia. In questo procedimento la pelle viene sottoposta ad uno stress notevole, che la renderà bersaglio di un processo di invecchiamento precoce, con la possibile comparsa del melanoma, di neoplasie della pelle e di nei.  Raggi solari e DNA: rischi e danni Il DNA delle cellule cutanee può essere danneggiato dalle radiazioni ultraviolette, che a volte causano la morte delle cellule stesse, mentre in altri casi le trasformano in cellule cancerose, mediante una crescita incontrollata. I raggi UV sono in grado di modificare il patrimonio genetico della cellula cutanea con la loro azione che ne altera le basi di azoto, andando a formare dei legami anomali. Di regola le alterazioni vengono riparate dal meccanismo di difesa della pelle ma, in altri casi, portano alla comparsa di mutazioni cellulari che possono causare la comparsa di tumori cutanei. Tumori della pelle e sole: conferme e smentite I tumori del rivestimento cutaneo possono essere di varia tipologia e il più aggressivo è sicuramente il melanoma, che presenta fattori di rischio legati anche alla genetica, alla presenza di numerosi nei e lentiggini sul corpo, tipici del fototipo con capelli e pelle chiari. Gli studi dermatologici recenti hanno messo in luce il ruolo dell'esposizione solare nel rischio di sviluppo dei tumori cutanei, ma la relazione causa-effetto non è certo così netta. I rapporti tra raggi ultravioletti e neoplasie sono complessi, se si considerano anche altri organi. La luce solare, consentendo all'organismo di produrre un adeguato livello di vitamina D, è in grado per esempio di ridurre il rischio tumorale per altre parti del corpo, di ridurre alcuni sintomi depressivi o migliorare alcuni disturbi veglia-sonno. Come comportarsi allora? È fondamentale una prevenzione dermatologica ma non la rinuncia totale al sole. Da diversi anni l'assottigliarsi dello strato di ozono dell'atmosfera, che ci proteggeva come un filtro dai raggi emessi dal sole, ci impone di valutare i tempi e le modalità di esposizione con la massima attenzione, tramite un'azione di prevenzione dermatologica globale. Come prevenire i disturbi cutanei dovuti al sole Sono necessarie delle regole di prevenzione dermatologica, da mettere in atto ad ogni esposizione solare, per evitare danni al nostro sistema cutaneo.  Utilizzare creme di protezione SPF +50 – vanno spalmate prima e durante l'esposizione al sole. Evitare le ore più calde.. Effettuare visite dermatologiche periodiche (consigliate nei periodi pre e post vacanza). Eseguire una mappatura nei per controllarne lo stato e l'eventuale crescita anomala. Praticare una minima auto-ispezione periodica: nel caso si rivelino nei che cambiano forma o colore, rivolgersi al dermatologo. Mappatura nei: cos'è e dove si fa Tra i vari esami dermatologici possibili, la mappatura dei nei è ideale per il controllo del quadro cutaneo, con una diagnosi accurata sullo stato dei nevi (definizione medica dei nei) e per una corretta prevenzione o cura. Detta anche dermatoscopia ad epiluminescenza con videoregistrazione, la mappatura nei permette al dermatologo di osservare la cute, esaminandone le strutture e micro-strutture che caratterizzano i nevi tramite il dermatoscopio. Grazie a questo esame diagnostico dermatologico, è possibile individuare più facilmente eventuali melanomi e controllare eventuali modificazioni dei nevi, tramite il confronto delle loro immagini nel tempo. Il percorso di difesa dermatologica va seguito fin dai primi mesi di esposizione solare per evitare danni epiteliali o di entità maggiore. La velocità della luce, si potrebbe dire ironicamente, può essere battuta sul tempo solo da una corretta prevenzione o da una diagnosi precoce!

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La dieta detox dopo le feste: depurare e dimagrire

Nel periodo natalizio, si sa, si tende a esagerare con il cibo e le calorie. Una volta terminati i pranzi in famiglia e le cene tra amici, però, è tempo di ritrovare la leggerezza... se non altro sulla bilancia! Nel momento in cui vengono meno le occasioni di abbuffate e brindisi di fine d'anno, ci potremmo ritrovare con qualche chilo di troppo e con un accumulo di alimenti, che hanno messo a dura prova il nostro fegato. Già, perché tutto ciò che mangiamo passa attraverso quest'organo, che lo filtra e lo metabolizza. Come depurarsi e detossinare il fegato, dopo le feste? La prima regola da adottare è quella di seguire una dieta depurativa, non solo nei giorni post abbuffata ma anche per un periodo più ampio di tempo. Questo non vuol dire sottoporsi a grossi sacrifici, ma seguire alcuni semplici consigli nutrizionali e sulle corrette abitudini alimentari.   Evitare di salire sulla bilancia. Può avere solo delle conseguenze psicologiche negative, senza aiutarci a rientrare nei ranghi. Per rendere meno problematica la situazione sarebbe decisamente meglio disfarsi delle montagne di dolcetti e cioccolatini.  Ridurre drasticamente alcuni alimenti. Eliminare il più possibile grassi o fritti, evitare di cucinare con il burro, limitarsi a un bicchiere di vino al giorno (meglio sospendere per 10 giorni se si è bevuto troppo durante le feste). Inoltre, l'alcol non va mai associato ai farmaci, nemmeno in piccole quantità.  Iniziare la giornata con una colazione nutriente e leggera. Perfetto l'ananas, che aiuta il metabolismo e scioglie i grassi, insieme a frutta fresca di stagione tagliata a pezzi, da abbinare a yogurt bianco magro e una manciata di noci, nocciole o mandorle. Il tè verde è antiossidante e disintossica l'organismo. In alternativa una spremuta fresca. Alla larga dal latte: al contrario di quel che credono in molti, è un alimento che non depura, anzi contiene dei grassi dannosi. I latticini di derivazione animale possono essere sostituiti dai derivati del latte di soia o di riso.  Saltare i pasti pensando di depurarsi è sbagliatissimo. In realtà si attiva un meccanismo di difesa. Il cervello, infatti, già al pasto successivo ordina al metabolismo di accumulare più grassi, per compensare le "perdite" precedenti e prevenire eventuali digiuni a distanza ravvicinata. Allo stesso modo, non è assolutamente necessaria la classica dieta in bianco, del tutto inutile e pesante da un punto di vista psicologico.  Non abbandonare del tutto l’attività fisica. Anche se durante e dopo le feste è dura fare qualche sacrificio, l’attività fisica può essere d’aiuto per smaltire i chilogrammi presi: scegliere tra 30 minuti di cyclette o passeggiata o corsetta. Per i più fortunati, optare per sport come lo sci alpino, lo snowboard o anche il pattinaggio sul ghiaccio.  Ridurre per 10 giorni il consumo di frumento. Pane, pasta e prodotti da forno possono essere rimpiazzati dagli stessi cibi preparati con le alternative al grano: farine di segale, grani antichi, mais, avena, quinoa, amaranto, riso, farro, orzo, grano saraceno, sorgo.  Sostituire la carne rossa con la carne bianca: pollo, tacchino, coniglio. Inoltre, anche pesce fresco, uova e legumi, aiutano il fegato a smaltire le tossine e sono ricchi di fibre - veri e propri spazzini dell'apparato digerente. Le proteine delle carni magre e del pesce contribuiscono ad aumentare il senso di sazietà e a mettere in moto il metabolismo. Inoltre costruiscono i muscoli, sfavorendo l'accumulo adiposo. La conseguenza è la riduzione graduale del gonfiore addominale.  Ai pasti principali, aggiungere verdura cruda o cotta al vapore o lessata. La sua elevata azione drenante, depurante e riempitiva, è nota per verdure come indivia, carciofi, broccoli, porri, verdure a foglia verde come spinaci, cicoria. Da non dimenticare, inoltre, le barbabietole, che abbondano in vitamine del gruppo B e C, in magnesio, calcio, zinco, ferro e betacarotene. La verdura può essere condita da olio extravergine di oliva crudo, mentre sono banditi tutti i condimenti grassi, come burro, margarina e maionese. Via libera a zuppe, brodo vegetale, minestroni e passati di verdura.  Eliminare additivi e zuccheri, per un regime alimentare detossificante. I conservanti artificiali sono additivi che rendono più laboriosa la digestione: eliminarli contribuisce a raggiungere l'obiettivo disintossicante. Non consumare piatti pronti e alimenti confezionati, ricchi tra l'altro di sali e zuccheri. Se possibile scegliere i prodotti biologici. Per rendere i cibi più saporiti condirli con spezie dalle proprietà disintossicanti come rosmarino, timo, cumino, curcuma e zenzero. Abbondare inoltre con aglio e cipolle, rinomati ortaggi dalle proprietà depurative.  Per quanto riguarda le bevande, evitare tè, caffè, bevande gassate, succhi di frutta industriali. Sono troppo ricchi di zuccheri; meglio bere almeno 2 litri di acqua a temperatura ambiente per tutta la giornata, oltre a tè verde e infusi a base di erbe drenanti come il tarassaco, il finocchio, la betulla, malva e il cardo mariano. Un'ottima idea detox è quella di preparare centrifugati di frutta, aggiungendo molta acqua oppure l'aceto di sidro di mele, rinomato per le notevoli proprietà disintossicanti.  Può sembrare un lungo elenco, ma val bene studiarlo e farlo proprio, per poter eseguire una dieta disintossicante in ogni momento dell'anno, quando la si desidera e quando l'organismo la richiede!Anche se la prova costume è lontana, si inizia dalla cura della salute fin da gennaio, per arrivare il prima possibile in perfetta forma, evitando un eccessivo accumulo di grassi e alimenti intossicanti.

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La corretta postura? In ogni momento assumiamo quella giusta

Il benessere che deriva da una posizione corretta quando si siede, si cammina o si lavora, è fondamentale per preservarci da disturbi legati all'apparato osteo-articolare o muscolo-scheletrico. Già, perché una corretta postura equivale a tenere la colonna vertebrale nella sua posizione naturale e fisiologica, e la nostra spina dorsale risente per prima delle posizioni sbagliate della schiena e, conseguentemente, di tutto il resto del corpo. Educazione posturale, in ogni posizione. Sembra un gioco di parole, in realtà il titolo dichiara la necessità di acquisire una capacità di tenere il proprio corpo nella posizione più ergonomica in ogni momento della giornata, sia quando siamo seduti o fermi, sia quando camminiamo o corriamo. Le tante circostanze contribuiscono invece a farci assumere posture innaturali che si ripercuotono sulla muscolatura della schiena e in alcuni casi, se recidive, rendono necessaria una consulenza posturologica oppure una visita con l'osteopata. Prima di rendere la situazione critica, è bene ricordare non solo quali siano le posizioni da prendere, ma anche quanto sia necessario rilassarci anche e soprattutto quando è richiesta la nostra concentrazione.Come mai? Anche gli stati emozionali influiscono sulla postura! Sovrappensiero o stressati: attenzione alla postura Le tensioni irrigidiscono il corpo, si sa. Quante volte, in un periodo di particolare stress, si sente un peso sulle spalle non solo simbolico: contratture, infiammazione cervicale, stanchezza all'altezza del collo e mal di testa... insomma in molti si rendono conto che le somatizzazioni da stress possono aumentare le già scorrette posture, deformando il sistema muscolo-scheletrico. Queste problematiche, in ogni caso, vanno a sommarsi a quegli atteggiamenti sbagliati che, senza accorgercene, assumiamo spesso durante le attività giornaliere.   Davanti al PC Per chi esercita un lavoro sedentario di questo tipo, la posizione corretta da mantenere davanti lo schermo non è facile ma fattibile, una volta conosciuta. Le gambe devono essere piegate in modo da creare un angolo a 90 gradi, in cui i piedi sono ben poggiati a terra. La schiena deve essere dritta e le spalle non alzate, bensì volte all'indietro e rilassate verso il basso. Non incrociate le gambe, la circolazione trova un blocco, che potrebbe portare al gonfiore degli arti inferiori.È importante, poi, fare pause periodiche per sgranchirsi le gambe, dato che in tal modo si riattiva il sistema circolatorio. In piedi, in fila e fermi in attesa Petto in fuori e pancia in dentro! Così usavano dire nei film i militari alle loro reclute: e non è sbagliato. I muscoli dell'addome si possono così estendere, aumentando la capacità del respiro. Bisogna caricare il corpo su entrambe le gambe: pesando invece solo su una delle due gambe, magari con borse pesanti portate sempre dallo stesso lato, si rischiano dei forti dolori alla schiena. Inoltre, è sbagliato portare sempre tacchi alti e rimanere molto tempo in piedi, se non possiedono un appoggio abbastanza esteso.  Tecnologia e postura: attenzione ai cellulari! Arriva un messaggio e si digita, poi una notifica, dopo un po' la posta elettronica... insomma un viavai continuo che fa abbassare la testa, alzare il braccio per tempi troppo lunghi, curvare la nostra colonna vertebrale. È importante prevenire i dolori cervicali anche da queste piccole cose, mantenendo la testa alta, con lo schermo all'altezza degli occhi ed evitando di stare troppi minuti con il braccio nella stessa posizione (magari il gomito piegato per scrivere si può sostituire con un allungamento ogni 2 minuti, oppure un comodo messaggio vocale, più breve!).  Durante la camminata Camminate anche sovrappensiero ma... guardate davanti a voi, la testa e il collo sempre puntati verso terra portano ad un'infiammazione dei muscoli cervicali. La camminata deve essere formata da un appoggio sicuro, con il tallone prima e con la punta poi. Se si cammina sempre “in punta di piedi”, di certo possono sorgere diverse problematiche sia a livello podologico che circolatorio. Al volante, seduti correttamente La sicurezza di guida e il benessere del nostro apparato muscolo-scheletrico, partono anche da una corretta postura durante il tragitto in macchina. Specie per chi guida, è importante appoggiare la schiena al sedile per bene, con la nuca sul poggiatesta, regolando il sedile per arrivare ai pedali senza doversi curvare in avanti o premere sul bacino. Per chi sta molto tempo in macchina, sono utili anche dei poggiatesta a prova di comodità! La corretta postura mentre si sogna Di certo non ce ne accorgiamo, ma mentre dormiamo potremmo ritrovarci in strane posizioni. L'importante è partire bene, posizionandoci su un lato, sdraiati di fianco, con le gambe flesse. La colonna vertebrale si mantiene ben allineata nella posizione fetale. Fondamentali per chi soffre di cervicale, materassi e cuscini ad hoc.   Piccoli consigli di posturologia Immaginare che siate legati ad una corda, che dalla testa vi sollevi in alto, mantenendovi nella giusta tensione muscolare, ma attenzione a non irrigidire la muscolatura. Ogni tanto fate un esercizio per la distensione delle gambe: seduti a terra, stendetele e toccate la punta dei piedi con le mani, abbassando il busto. Allungamento della schiena, spalle e collo saranno di gran beneficio anche per i polpacci e le ginocchia, preposti a sostenere tutto il peso corporeo. Seduti, magari davanti al PC, ogni tanto sollevate le gambe e mantenete le spalle rilassate, con la schiena dritta: la circolazione e la muscolatura se ne avvantaggeranno. Attenzione, allora, a non perdere mai la giusta posizione, dato che le conseguenze di una postura scorretta potrebbero riversarsi su diverse zone del corpo, favorendo disturbi come: tendiniti, dolori articolari, cervicalgie, dorsalgie, lombagie, dolori costali o intercostali, dolori al coccige, disturbi all'ATM - sistema muscolo scheletrico sciatiche, cruralgie, nevralgie, etc. - sistema neurologico acidità gastrica, ernia iatale, turbe digestive, etc. - sistema digestivo dolori funzionali del piccolo bacino in gravidanza rinite, sinusite cronica, patologie asmatiche, vertigini, cefalee problemi di deglutizione, etc. - sistema ORL - Otorinolaringoiatria.

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PREVENZIONE: Glaucoma e Maculopatie
Scritto da Redazione Bianalisi 02-07-2020

BIANALISI LAZIO promuove una campagna di prevenzione dei DANNI DA PATOLOGIE OCULARI DEGENERATIVE come le maculopatie, che risultano ai primi posti tra le cause di cecità, specie nella popolazione anziana, con valutazione funzionale del sistema visivo. Agire con precisione e tempestività, comprendendo le cause di danno oculare, permette di avere risultati di successo ed evitare un decorso negativo. Presso il nostro Poliambulatorio, in giornate specifiche che verranno di volta in volta segnalate, saranno  disponibili i seguenti esami: OCT (Optical Coherence Tomography) uno strumento diagnostico High.Tech che attraverso un laser diagnostico permette la valutazione ultrastrutturale di macula e papilla (testa del nervo ottico). Campo Visivo Computerizzato utile alla valutazione funzionale del sistema visivo. SABATO – 26 OTTOBRE 2019 sarà possibile eseguire gli Esami: OCT + CVC  (Campo Visivo Computerizzato)   € 99 Info e Prenotazioni 06 87.153.294

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Endoscopia Digestiva
Scritto da Redazione Bianalisi 02-05-2020

In Bianalisi Lazio è oggi possibile eseguire due esami endoscopici utili nella prevenzione e diagnosi di diversi disturbi a livello gastroenterico ed intestinale: COLONSCOPIA e GASTROSCOPIA. LA COLONSCOPIA L’esame si esegue mediante l’utilizzo di una sonda endoscopica alla cui estremità è fissata una microcamera. E’ utile per esaminare le pareti del tratto digestivo inferiore (colon e retto) al fine di valutarne l’aspetto e di conseguenza lo stato di salute e di individuare eventuali indicatori di problematiche specifiche (ad esempio stati infiammatori) o la presenza di lesioni (ad esempio polipi intestinali). L’esame è indicato in  caso di dolori addominali non spiegabili, stitichezza improvvisa, diarrea di lunga durata, perdite di sangue attraverso il retto. Permette di prevenire, diagnosticare e curare alcune tra le più frequenti patologie a carico dell’apparato digerente. La colonscopia è l’esame raccomandato a partire dai 50 anni di età come efficace strumento di screening e prevenzione dei tumori colon-rettali. L’esame può essere eseguito sotto sedazione profonda (non si tratta comunque di un’anestesia generale ma di una sedazione controllata). LA GASTROSCOPIA Anche in questo caso l’esame è effettuato mediante l’utilizzo di una sonda endoscopica alla cui estremità è fissata una microcamera, tramite la quale si esplora il tratto digestivo superiore (esofago, stomaco e duodeno). Viene pertanto consigliata dal medico quando vi siano sintomi quali dolore, bruciore di stomaco, acidità o reflusso, nausea, vomito o difficoltà digestive che persistono da lungo tempo. E’ inoltre utile per accertare la causa di sanguinamenti del tratto digestivo alto o di alcune anemie. E’ un esame che permette di effettuare diagnosi precoce in caso di infiammazioni (esofagite, gastrite) o lesioni (ulcere). La possibilità di effettuare biopsie (cioè di prelevare piccoli frammenti di mucosa) quando il medico lo ritenga utile, migliora ulteriormente le capacità diagnostiche di questo accertamento specialistico sia attraverso la ricerca del batterio che causa l’ulcera (Helicobacter pylori), sia attraverso la diagnosi delle eventuali lesioni sospette. Non è necessaria la sedazione profonda. L’esame, del tutto indolore, è ben tollerato dalla maggioranza dei pazienti e viene accompagnato da una blanda sedazione che mantiene il paziente vigile ma rilassato. La preparazione per entrambe gli esami deve essere eseguita scrupolosamente per non comprometterne l’effettiva fattibilità ed il buon esito. Al momento della prenotazione, la Segreteria fornirà la scheda di preparazione riportante tutte le informazioni relative alla dieta da seguire nelle ore (in caso di gastroscopia) o nei giorni (in caso di colonscopia) precedenti l’esame, e in questo ultimo caso alla procedura da seguire per una corretta pulizia del colon. In caso di esame eseguito in sedazione, è sempre prevista la presenza di un anestesista. L’effetto del farmaco è in ogni caso solo temporaneo e svanisce immediatamente dopo il termine dell’esame, tuttavia è richiesta la presenza di un accompagnatore  in quanto è consigliato non mettersi alla guida di veicoli per alcune ore. Per maggiori informazioni e prenotazioni 06/87.153.294

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Nuovo Ambulatorio per lo studio dell’infertilità
Scritto da Redazione Bianalisi 05-02-2020

La ricerca di un bambino può risultare difficoltosa per molte coppie.Prenota la tua visita per identificare le possibili cause. Quando la gravidanza non arriva occorre indagarne le cause per poter intraprendere il percorso più adatto e raggiungere l’obiettivo. La Dott.ssa Giovanna Vettraino esegue visite ed accertamenti utili ad individuare le cause dell’infertilità ed intraprendere un iter diagnostico completo, finalizzato ad indirizzare la coppia verso il trattamento più idoneo nella ricerca di una futura gravidanza. PRENOTA ORA la tua visita ginecologica per infertilità.Per Info e Prenotazioni 06/87.153.294

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Ecografia delle anse intestinali

Cosa è l’ecografia delle anse intestinali E’ una semplice ecografia che studia la parte dell’intestino compreso tra lo stomaco ed il colon, con particolare attenzione all’ileo terminale, ultima ansa del piccolo intestino, interessata da patologia infiammatoria cronica. A chi è indirizzato l’esame? Pazienti con malattia infiammatoria cronica intestinale ( Malattia di Crohn, Rettocolite ulcerosa).Nel sospetto di sindrome del colon irritabile in pazienti giovani in assenza di segni e sintomi di allarme (come dimagrimento diarrea, inappetenza, sangue misto alle feci, insorgenza del disturbo di notte ) e di alterazioni di esami ematochimici ( no anemia no aumento degli indici di flogosi..).In questi casi, previa consulenza gastroenterologica, il paziente può essere sottoposto ad un’indagine non invasiva che può offrire al medico dei dati di patologia o meno ed indicare il percorso diagnostico e terapeutico. Chi esegue l’esame? Un gastroenterologo. Come si esegue l’esame? Con una semplice sonda convex ed una lineare. Quanto dura l’esame? Circa 15-20 minuti, a meno che non ci sia l’indicazione a somministrare al paziente due bicchieri di acqua miscelata con il Macrogol, stesso principio della preparazione intestinale.Questo serve a distendere le anse intestinali e studiare con la sonda ecografica l’addome del paziente con passaggi ogni 20 minuti ca., finche il preparato non arriva nel colon.In questo modo si visualizzano bene le anse intestinali, ed in particolare l’ileo terminale. Esiste una preparazione? Digiuno nelle 3 ore antecedenti l’esame. Non è necessario sospendere alcun tipo di farmaco, che può essere assunto con un po’ di acqua. L’esame sostituisce la colonscopia? No.L’esame non sostituisce la colonscopia, unico esame diagnostico ed eventualmente terapeutico per lo studio del colon. Ci sono controindicazioni all’esecuzione dell’esame? Gravidanza.Non si può eseguire in gravidanza per la difficoltà data dall’aumento volumetrico dell’utero che inevitabilmente impedisce la corretta visualizzazione del piccolo intestino.

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L’ecografia

Fin dalle sue prime applicazioni cliniche dagli esordi della seconda metà degli anni ’50, la diagnostica ultrasonografica in biologia ha conosciuto una rapida diffusione e sempre maggiori applicazioni: in soli 20 anni raggiunse una larga diffusione ed un’espansione applicativa, in termini qualitativi e quantitativi, che si può dire negli ultimi 40 anni non si sia ancora arrestata. La “popolarità” della metodica ecografica si basa su diversi fattori, soprattutto validi negli ultimi 20 anni: maneggevolezza degli strumenti, diffusione dell’apprendimento fra gli operatori, affinamento tecnologico delle metodiche con facilitazioni di software e applicazioni sempre più performanti. Ma i motivi del vero successo dell’ecografia a livello planetario sono essenzialmente la sua sostanziale neutralità in termini di effetti dannosi, la velocità di esecuzione e la ripetibilità persino quotidiana sullo stesso soggetto. La metodica consente di indagare, oltre che la già notissima applicazione in gravidanza durante la quale consente di diagnosticare tempestivamente numerose patologie e malformazioni del nascituro, pressoché tutti i distretti corporei (dall’encefalo, al collo, al torace, addome, articolazioni, muscoli, etc.) con una precisione e possibilità di dettaglio che possiamo dire si affini quasi quotidianamente grazie ai progressi dell’industria ingegneristica ed informatica. Pur essendo di larga diffusione, la metodica ecografica necessità di un training continuo da parte dell’operatore sanitario che la esegue, sia per tenersi aggiornato sulle nuove applicazioni possibili, sia per accumulare il più alto numero possibile di esami, unica via che permette di immagazzinare quella memoria clinica e visiva che consenta adeguata esperienza nella interpretazione delle immagini. Per sottoporsi oggi ad un’ecografia basta davvero poco ed un investimento di poche decine di euro. Ottenere però un buon servizio, di livello superiore in termini qualitativi ed iconografici, significa affidarsi a centri e professionisti che siano dotati di apparecchiature di massima performance e corposa esperienza, così da garantire il miglior indirizzo clinico diagnostico successivamente necessario al paziente. L’ecografia, suo vero limite, pone una diagnosi sempre “presuntivo iconografica” e difficilmente una specificazione anatomopatologica certa, diventando il primo anello (ma forse il più importante) di un percorso e non solo il termine di una verifica ipotetica.

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Farmacogenetica e Cardiologia

La risposta di ciascun paziente ai farmaci è un fenomeno complesso.Per avere effetto terapeutico, un farmaco deve raggiungere e mantenere determinate concentrazioni nel sangue.Se tali concentrazioni sono inferiori a quelle terapeutiche richieste per quel farmaco, il trattamento non darà i risultati attesi.Se le concentrazioni sono inferiori a quelle terapeutiche, si ha sovradosaggio, che può essere anche molto pericoloso per alcuni farmaci.E’ questo il caso dei farmaci antiaggreganti (in particolare il clopidogrel) e anticoagulanti (in particolare il warfarin).La ricerca scientifica ha di recente accertato che alcuni fattori genetici sono responsabili della variabilità individuale nella risposta ai farmaci. Individui diversi possono avere variazioni all’interno di un determinato gene (polimorfismo) e questi possono determinare comportamenti diversi nel metabolismo dei farmaci. Trattamento antiaggregante con CLOPIDOGREL Uno dei farmaci di maggior impiego nei pazienti con cardiopatia ischemica, specie dopo un infarto miocardico o una sindrome coronarica acuta, è il Clopidogrel, una tienopiridina che ha una funzione anti-aggregante piastrinica agendo sul recettore dell’ADP, P2Y12, e diminuendo così l’aggregazione piastrinica ADP-dipendente.Una percentuale significativa di pazienti, fino al 30%, è resistente al farmaco ed è quindi meno protetta dal rischio di nuovi episodi ischemici o infartuati.La farmacoresistenza al clopidogrel è dovuta al fatto che il farmaco per poter funzionare deve essere attivato da un enzima epatico che è codificato dal gene CYP2C19.I portatori di varianti alleliche del CYP2C19 (in particolare CYP2C19*2) presentano una ridotta efficacia del farmaco ed è stato dimostrato che hanno una incidenza 2 volte più elevata di andare incontro a complicanze cardiovascolari. Ecco perché dopo un infarto miocardico o una sindrome coronarica acuta (soprattutto se sottoposti ad angioplastica coronaria con impianto di stent), tutti i pazienti in terapia con clopidogrel dovrebbero effettuare uno screening per valutare la eventuale presenza di varianti del gene CYP2C19 che hanno dimostrato di interferire con la risposta al farmaco e che impongono quindi scelte terapeutiche alternative (aumento del dosaggio quotidiano di clopidogrel da 75 mg a 150 mg/dì o la prescrizione di tienopiridine alternative). Trattamento anticoagulante con WARFARIN La variabilità nella risposta alla dose dell’anticoagulante che si osserva fra i diversi pazienti è spiegabile sia con la riduzione del metabolismo del warfarin legata alla variazione genetica dell’isotipo 2C9 del sistema epatico del citocromo P450 (CYP2C9), sia alle variazioni nel complesso vitamina K epossido reduttasi (VKOR).La conoscenza di queste cruciali variazioni genetiche consente al medico di migliorare la scelta della dose giornaliera di warfarin ed è stato dimostrato che questa strategia consente di ridurre del 30% l’incidenza a 6 mesi di complicanze emorragiche e trombotiche nei pazienti sottoposti a terapia anticoagulante cronica. CYP2C9 Il warfarin è metabolizzato dall’isotipo 2C9 del sistema epatico del citocromo P450 (CYP). Fra i circa 12 diversi alleli del CYP2C9 finora descritti, ne sono stati identificati 3 che hanno diverse velocità di metabolismo del warfarin. L’allele wild-type, identificato come CYP2C9*1, e due alleli varianti contrassegnati come CYP2C9*2 e CYP2C9*3.I pazienti con le due varianti alleliche di CYP2C9 hanno un rischio maggiore di andare incontro a una grave anticoagulazione sovra-terapeutica (INR >6,0) e pertanto richiedono la riduzione della dose giornaliera di warfarin (dagli usuali 5 mg/die fino a 2 mg/die). VKOR Il complesso vitamina K epossido reduttasi (VKOR) è l’enzima bersaglio tramite cui il warfarin esplica il suo effetto anticoagulante. Esistono diversi polimorfismi del complesso vitamina K epossido reduttasi che influenzano i requisiti di dosaggio del warfarin perché influenzano la risposta al warfarin. Sono stati individuati 5 aplotipi comuni (così definiti perché si verificano con una frequenza superiore al 5%) identificati come aplotipi H1, H2, H7, H8 e H9.Il requisiti di dosaggio giornaliero per il mantenimento con warfarin sono significativamente differenti nei vari aplotipi: gli aplotipi H1 e H2 impongono l’uso di un basso dosaggio di warfarin (meno degli usuali 5 mg/dì), mentre gli aplotipi H7, H8 e H9 richiedono un alto dosaggio di warfarin (più degli usuali 5 mg/dì).

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05-07-2024
Redazione Bianalisi
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COMUNICATO STAMPA

CONAD INSIEME A BIANALISI PER PROMUOVERE LA PREVENZIONE E OFFRIRE AI CLIENTI FIDELIZZATI SERVIZI DIAGNOSTICI E PRESTAZIONI SANITARIE IN CONVENZIONE

    Conad si affaccia nel mondo della salute e del benessere, un importante passo in avanti nel percorso di omnicanalità dell’insegna e di ampliamento dell’offerta verso servizi alla persona distintivi e fidelizzanti.   La collaborazione con il gruppo Bianalisi mira a promuovere una corretta cultura della prevenzione, facilitando l’accesso a prestazioni sanitarie e servizi diagnostici di qualità e a speciali percorsi prevenzione.   Il progetto, in fase di test, è in partenza in 5 regioni italiane, da Nord a Sud, coinvolgendo oltre 350 punti vendita, parafarmacie e ottici Conad, insieme a 61 centri Bianalisi tra Punti Prelievo e Poliambulatori.     Luglio 2024 - È attiva da qualche giorno la partnership tra Conad e Bianalisi, il più grande gruppo italiano nel settore della diagnostica integrata, presente con oltre 350 strutture in 11 regioni italiane e nella Repubblica di San Marino. La collaborazione, che intende sensibilizzare sull’importanza di prendersi cura della propria salute e del proprio benessere, permetterà ai clienti titolari di Carta Insieme e Carta Insieme Più Conad Card di accedere a esami di laboratorio, diagnostica per immagini e visite specialistiche a condizioni agevolate.   La partnership con Bianalisi fa parte della strategia omnicanale di Conad, volta alla creazione di un ecosistema di servizi di elevata qualità, che risponda a una vasta gamma di esigenze, arricchendo e diversificando l’offerta in punto vendita.   “Dopo anni di presenza nel segmento Salute e Benessere con più di 180 Parafarmacie e oltre 20 Ottici ad insegna Conad, grazie alla collaborazione con il più grande gruppo italiano di diagnostica integrata, allarghiamo il nostro campo d’azione con un’ampia offerta di prestazioni sanitarie in convenzione, erogate dalle strutture Bianalisi. Ciò rappresenta un ulteriore tassello della nostra strategia omnicanale volta a generare ulteriore valore per i nostri clienti fidelizzati, mettendoli al centro e fornendo loro un ecosistema di servizi a condizioni agevolate”, ha commentato Silvia Bassignani, Direttore Marketing Canali Distributivi e CRM di Conad. “Si tratta di un’operazione che parte da lontano, e che ha già visto affiancare alla spesa, nostro core business, i servizi dedicati al mondo dei viaggi. Un percorso verso l’omnicanalità dell’insegna in continua evoluzione che vedrà nei prossimi mesi l’ampliamento a nuovi ambiti di servizi”.   “In qualità di grande gruppo di diagnostica integrata, abbiamo la responsabilità di condurre iniziative di sensibilizzazione che aiutino i cittadini a essere più consapevoli circa la propria salute e a prendersene cura", spiega Giovanni Gianolli, Amministratore Delegato del Gruppo Bianalisi. “Occorre lavorare per diffondere l’abitudine a una corretta prevenzione e a monitorare il proprio stato di salute, facilitando l’accesso ai controlli di routine e a servizi diagnostici e prestazioni sanitarie specifiche, laddove ve ne sia necessità. Nell’ambito di questa partnership, metteremo a disposizione dei clienti Conad i nostri qualificati specialisti e le nostre strutture dotate di moderne tecnologie, proponendo anche specifici Pacchetti Prevenzione, ad esempio in ambito cardiologico, metabolico, oncologico”.   La fase di test riguarderà 366 punti vendita – tra Conad, Conad Superstore e Spazio Conad – 38 Parafarmacie e 4 Ottici Conad, oltre a 61 centri del gruppo Bianalisi – di cui 13 Poliambulatori – in 5 regioni italiane: Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia e Puglia. Cinque le cooperative associate a Conad coinvolte nella campagna di test: Conad Nord Ovest, Conad Centro Nord, CIA-Commercianti Indipendenti Associati, Conad Adriatico, PAC2000A.

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09-05-2024
Redazione Bianalisi
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MEDICAL CENTER ENTRA NEL GRUPPO BIANALISI

Il Gruppo Bianalisi è lieto di annunciare l’acquisizione del Medical Center di Sesto Calende in provincia di Varese, struttura privata che eroga una vasta gamma di servizi tra analisi di laboratorio, visite specialistiche, diagnostica per immagini e medicina del lavoro.Questo ingresso “rappresenta un ulteriore consolidamento della nostra presenza a livello nazionale”, dichiara il Presidente del Gruppo Giuliano Caslini, “in particolare, nell’area ovest della Lombardia - dopo la recente acquisizione del Gruppo Meditel di Saronno e l'apertura degli ambulatori negli aeroporti di Malpensa e Milano Linate - i cittadini potranno contare su un potenziamento dei servizi erogati e un team di eccellenti professionisti a cui affidarsi”.“In questi 16 anni, abbiamo lavorato affinché la qualità percepita dai pazienti fosse la più alta possibile”, spiega il Dottor Pietro Blumetti fondatore del Centro, “Oggi siamo orgogliosi di entrare a far parte di Bianalisi, il più grande gruppo di servizi ambulatoriali interamente italiano. Credo che entrambi trarremo significativi vantaggi in termini di prestazioni offerte, qualità e capacità diagnostica, mantenendo inalterata la filosofia vincente che ci ha contraddistinto fino ad ora”.Questa acquisizione è la settima negli ultimi 6 mesi dopo quelle del Centro Medico San Lorenzo di Crema (CR), del Poliambulatorio Città di Fidenza (PR), del Centro Radiologico Madonna della Bruna di Matera (il primo poliambulatorio Bianalisi in Basilicata), del Centro Radiologico Demarzio di Gravina (BA), e di due laboratori di analisi cliniche in Puglia e Veneto.L’obiettivo del Gruppo è continuare a crescere sul territorio rispondendo in modo sostenibile alle esigenze di salute di cittadini e imprese, ampliando l’offerta di servizi sanitari anche grazie alla collaborazione con realtà locali all’avanguardia.Oggi Bianalisi è presente in 11 regioni italiane e nella Repubblica di San Marino con quasi 400 strutture.

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11-04-2024
Redazione Bianalisi
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Bianalisi arriva a Milano Linate

Abbiamo inaugurato una nuova struttura all’interno dell’aeroporto cittadino al Piano Arrivi.È il secondo poliambulatorio privato, aperto in un aeroporto italiano, dopo quello avviato a luglio 2023 al Terminal 1 dell’aeroporto di Milano Malpensa.L’obiettivo è diventare un punto di riferimento per le esigenze di salute dei passeggeri, della popolazione milanese - ben collegata grazie alla nuova metropolitana M4 - ma soprattutto dei lavoratori che ogni giorno prestano il proprio servizio all’interno dello scalo aeroportuale.Offrire cure di qualità in una struttura moderna, comoda e con accesso rapido a diverse tipologie di prestazioni, erogate da professionisti esperti, è l’obiettivo che ha guidato Bianalisi nella scelta di questa nuova location.

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19-12-2023
Redazione Bianalisi
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BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO

In questo momento speciale, desideriamo rivolgere un sentito ringraziamento a tutti voi, che ogni giorno accedete alle nostre strutture sanitarie. Consapevoli dell'importanza di essere partner per la vostra salute ed il vostro benessere, lavoriamo costantemente per assicurarci che abbiate risposte puntuali ai vostri bisogni e cure di qualità, garantendo diagnosi accurate e tempestive. Vi auguriamo un sereno Natale e un nuovo anno ricco di soddisfazioni nelle sfide che vorrete intraprendere.

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08-12-2023
Redazione Bianalisi
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Benemerenza al Dott. Giuliano Caslini

Giovedì mattina, 7 dicembre, giorno della festa patronale di Sant'Ambrogio, l'Amministrazione comunale di Carate Brianza in occasione della cerimonia pubblica delle 11:30 presso la sala consigliare, sono state conferite 4 benemerenze civiche a persone meritevoli. Quest'anno, siamo entusiasti di annunciare che il Dott. Giuliano Caslini, colui che ha creato un vero e proprio impero dei laboratori “BIANALISI”, è stato omaggiato per il suo eccezionale contributo nel campo sanitario.Nel corso degli anni "BIANALISI" ha saputo accogliere e integrare alcune delle migliori realtà mediche presenti sul territorio nazionale, garantendo standard elevati e uniformità nelle discipline sanitarie. Grazie alla sua presenza diffusa e al servizio capillare offerto, "BIANALISI" è riuscita ad assistere un numero sempre crescente di persone.Questo riconoscimento è un tributo al duro lavoro, all'impegno e all'eccellenza dimostrati dal Dott. Caslini e dal Team di "BIANALISI ". Il loro impegno costante nel fornire servizi medici di alta qualità ha migliorato la vita di molte persone e ha contribuito alla promozione della salute nella nostra comunità.Un plauso speciale va al Dott. Caslini, un esempio per tutti coloro che aspirano a fare la differenza nel settore sanitario.

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07-12-2023
Redazione Bianalisi
chiusure-straordinarie-dicembre-e-gennaio
CHIUSURE STRAORDINARIE DICEMBRE E GENNAIO

Durante i mesi di DICEMBRE e GENNAIO, oltre alle Festività Nazionali, alcuni dei nostri Punti Prelievo BIANALISI non saranno operativi. . Vogliamo sempre assicurarvi un servizio di qualità e fornirvi tutte le informazioni necessarie riguardo alle aperture e agli orari dei nostri centri. . Per ottenere tutte le informazioni aggiornate, consigliamo di contattare direttamente il vostro Centro BIANALISI di fiducia. I nostri professionisti saranno lieti di fornirvi tutte le informazioni di cui avete bisogno e di assistervi nel modo migliore possibile. . La vostra salute è la nostra priorità assoluta e facciamo del nostro meglio per garantirvi un servizio affidabile. . Ringraziamo in anticipo e seguiteci per ulteriori aggiornamenti sui nostri canali social.

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