
COS’E’ LA POSTURA
La postura è la strategia del corpo umano per restare in equilibrio nello spazio e dipende dalla relazione che assumono i segmenti corporei degli uni con gli altri. È regolata dalla contrazione tonica dei muscoli.
Questo sistema tonico posturale si struttura, si sviluppa, si evolve e potendo contare su una serie di informazioni che la persona continuamente accoglie, assume, rielabora genera una serie di risposte ad esso correlate.
Dobbiamo quindi immaginarci di dover riconoscere ed analizzare le informazioni che arrivano dai recettori degli organi di senso, quindi gli esterocettori o i propriocettori.
Gli esterocettori ci consentono sostanzialmente di rielaborare le informazioni che noi riceviamo dall’ambiente esterno, quindi determinano la relazione che esiste tra la posizione del nostro corpo e l’ambiente in cui ci troviamo, il compito che dobbiamo realizzare. I propriocettori invece ci consentono di riconoscere la posizione che i segmenti corporei, articolazioni, muscoli e tendini vengono ad assumere in relazione al movimento che viene prodotto. Le integrazioni fra informazioni esterocettive e propriocettive, ed in misura non trascurabile anche viscerali, contribuiscono a far assumere alla persona una postura adeguata alla situazione, al momento e al compito che è oggetto dell’agire in quel frangente.
Possiamo affermare quindi che l’analisi della postura ci può informare su tutte le strategie che la persona viene ad assumere, per garantire la più efficace interazione e posizionamento del corpo nello spazio.
LA TECNOLOGIA
La pedana Stabilometrica Statica è un dispositivo che consente di valutare la funzionalità motoria e l’equilibrio in stazione eretta. Il mantenimento della stazione eretta è infatti un task motorio tipico della postura bipodalica, nella quale occorre bilanciare l’effetto de-stabilizzante della massa corporea che presenta, il baricentro a circa il 60% dell’altezza dal piano di appoggio in posizione generalmente più avanzata dell’asse delle caviglie. L’essere umano acquisisce tale capacità, che richiede il coordinamento di abilità motorie sulla base di atti volontari, tenuto conto delle informazioni proprio ed esterocettive al momento disponibili.
L’evoluzione della struttura muscoloscheletrica, la pratica di atti motori, ma anche le perdite di funzionalità delle strutture stesse, causano un continuo adattamento degli schemi motori che risentono anche delle alterazioni sensorie – per esempio il calo della vista – ma anche della perdita della forza o della capacità di controllo. Occorre inoltre ricordare che la stimolazione nocicettiva, talvolta anche sotto soglia di percezione, interferisce con i meccanismi della propriocezione alterando la risposta motoria.
L’analisi dell’equilibrio in stazione eretta rappresenta quindi uno strumento importante per la valutazione funzionale perché consente di riconoscere un eventuale stato disfunzionale e attraverso l’esame dei dati acquisiti nel test, consente di formulare, ipotesi di approfondimento diagnostico caratterizzate da selettività ed appropriatezza.
Una metodica per lo screening sistematico della funzionalità dell’equilibrio di soggetti over 65
Secondo i dati Istat del 2020, i senior in Italia si avvicinano a quota 14 milioni, rappresentano cioè il 23% della popolazione del Paese. Considerando che secondo i calcoli dell’ONU questa tendenza alla longevità non farà che aumentare a livello mondiale, diventa indispensabile iniziare a ragionare in ottica di prevenzione per mantenersi in salute il più a lungo possibile, secondo i canoni dell’invecchiamento sano.
L’OBIETTIVO DEL PROGETTO #IORESTOINPIEDI È INDIVIDUARE IL RISCHIO DI CADUTA NELL’ANZIANO: IN CHE MODO?
Quello della caduta è un rischio subdolo, perché spesso alle prime cadute accidentali si pensa a banale sbadataggine. Potrebbe essere invece un primo segno di una disfunzione legata a molti fattori che, se opportunamente analizzati e corretti, cessano di essere fonti di rischio.
Secondo Eurosafe e Profound nel 2015 in Europa:
36.000 persone sono decedute in esito a caduta;
1.443.000 persone sono state ricoverate in seguito a trauma da caduta;
2.314.000 anziani hanno visitato il pronto Soccorso a seguito di caduta.
Il problema è destinato ad aggravarsi con la crescita della popolazione anziana.
Occorre quindi verificare la funzionalità dell’equilibrio per riconoscere la presenza di un deficit ed eventualmente fornire indicazioni per il più appropriato e selettivo percorso di approfondimento diagnostico.
Questo è l’obiettivo del progetto #iorestoinpiedi
Ridurre del 20% le cadute
Risparmio in Italia =82 M€/ANNO!!!
Attraverso uno screening della popolazione anziana per:
• Individuare i soggetti con disfunzioni di equilibrio;
• Quantificare l’entità della disfunzione;
• Suggerire, in modo selettivo ed appropriato, il percorso dell’eventuale approfondimento diagnostico.
Rendere disponibile a tutti gli over 65 un test non invasivo, rapido, indolore e idoneo a tutti quelli che riescono a stare in piedi per misurare la funzionalità elementare dell’equilibrio.
Starà poi al medico di medicina generale, e agli specialisti che questo vorrà coinvolgere, sviluppare il percorso di approfondimento.
COME VIENE ESEGUITO IL TEST?
• Con piedi uniti e paralleli (malleoli interni e radici degli alluci in contatto);
• Braccia liberamente pendenti ai fianchi, capo eretto, bocca chiusa e morso non serrato;
• Sulla pedana di forza posizionata in modo che il viso del soggetto sia a circa 1 m dalla parete priva di riferimenti lineari;
• Facendo eseguire prima il test ad occhi chiusi e poi quello ad occhi aperti (l’ordine mira a prevenire influenze attraverso la memoria dei muscoli oculomotori);
• La durata di acquisizione è di 40 sec preceduta da 5 secondi di adattamento che non vengono utilizzati nella elaborazione dei parametri.
Il rapporto del Test è immediatamente disponibile insieme ad una guida alla sua lettura ed interpretazione.
QUALI PARAMETRI PRENDE IN CONSIDERAZIONE IL TEST PER VALUTARE IL RISCHIO DI CADUTA?
Viene proposto il test di Romberg su Pedana di Forza che consiste nel confronto fra i parametri del mantenimento dell’equilibrio ad occhi chiusi e ad occhi aperti. Lo strumento è corredato da un software molto avanzato che consente di discriminare efficacemente la presenza di una eventuale disfunzione e suggerire le più probabili cause dello stesso. In realtà il rischio di caduta è un evento più complesso, del quale l’instabilità posturale è solo uno degli aspetti. Ad esso ci rivolgiamo in questa fase anche perché lo screening consentirà di suggerire tempestivamente un percorso di approfondimento capace di riconoscere anche gli altri fattori di rischio.
I parametri che lo strumento fornisce ed i criteri di interpretazione degli stessi hanno lo scopo di consentire al clinico non solo di riconoscere e quantificare l’eventuale deficit ma anche di individuare nei risultati le indicazioni per un possibile approfondimento diagnostico. Oltre al test di Romberg, il dispositivo consente anche diversi tipi di test in diverse posture e modalità.
Il test di Romberg, nella sua versione fatta oggetto di standardizzazione, riveste particolare interesse diagnostico (consente infatti la valutazione del rischio di caduta e permette di orientare le scelte di un eventuale approfondimento diagnostico) ed è proprio per questo che viene esaminato con particolare e specifica attenzione.
Il test stabilometrico statico consiste nel rilievo della traiettoria seguita dal COP (Punto di applicazione della risultante delle pressioni esercitate al suolo attraverso la pianta dei piedi, per contrastare la normale coppia che ci farebbe perdere l’equilibrio) mentre il paziente mantiene la stazione eretta statica.
Il controllo dei movimenti dei segmenti corporei nell’esecuzione del test coinvolge:
• la visione: i due occhi forniscono indicazioni “stabilizzanti”, tanto più in presenza di specifico riferimento visivo;
• la propriocezione muscoloscheletrica (articolazioni, muscoli, tendini e cute): consente il confronto fra le posizioni dei segmenti corporei attuali e desiderate per l’esecuzione dello schema motorio;
• il Sistema Nervoso Centrale (SNC) in tutte le sue componenti: mette in atto gli “schemi motori individuali”, per eseguire in corretta sequenza gli schemi stessi aggiornando i comandi sulla base di informazioni di ritorno proprio ed esterocettive.
È bene ricordare che in stazione eretta statica non c’è contributo vestibolare – se non per eventuali anomalie dello stesso – al mantenimento dell’equilibrio (la letteratura dimostra infatti che, in assenza di accelerazioni o di rotazioni assai maggiori di quelle sperimentate nel mantenimento della posizione statica, non c’è contributo vestibolare).
Nel 1836 il Professor Romberg aveva proposto un test che, ponendo a confronto le oscillazioni (Sway) misurate nel mantenimento della posizione ad occhi chiusi (dove è attiva la sola propriocezione muscoloscheletrica) e aperti (ove alla propriocezione si aggiunge la percezione visiva), consentiva l’immediato apprezzamento della funzionalità propriocettiva associata ai meccanismi centrali di controllo.
Con l’impiego della Pedana Stabilometrica Statica, dotata di prestazioni metrologicamente validate ed impiegando adeguati algoritmi di elaborazione, è oggi possibile fornire una valutazione strumentale molto più sensibile, indipendente dall’operatore e quindi ripetibile, con una varietà di parametri che consentono di suggerire in modo motivato ed oggettivo la possibile presenza di cause di instabilità posturale.
Esteso range di paramentri calcolati:
• Sway Path- Sway Area (lunghezza della traiettoria seguita dal COP e area spazzata dal raggio che connette il punto medio della traiettoria a tutti i successivi punto della traiettoria stessa);
• Rapporto SA/SP (mm): è inversamente proporzionale al “tono posturale”, il tono cresce al diminuire del valore del rapporto generalmente compreso fra 2 e 3;
• Oscillazioni Antero-Posteriori/Latero-Laterali: fornisce una indicazione sulla stabilità;
• 5 Parametri statici riguardanti la morfologia dell’ellisse: un altro modo di valutare l’ampiezza delle oscillazioni e verificare l’eventuale presenza di una direzione preferenziale di oscillazioni; se presente nel test a OC può suggerire una presenza di una problematica vestibolare, se presente nel test a OA può suggerire la presenza di deficit visivo;
• 3 Parametri strutturali attraverso i quali si possono valutare sia la presenza di interferenza nocicettiva sia il deficit motorio;
5 Indicatori diagnostici:
-
Quoziente di Romberg;
-
Indice di Tono Posturale;
-
Indice di Funzionalità Motoria;
-
Limite di stabilità;
-
INDICE DI FUNZIONALITÀ POSTURALE (SPF), TALE PARAMENTRO DA CONSIDERARE SEGNALE DI DEFICIT QUANDO ASSUME UN VALORE >9.
Attraverso i parametri della Stabilometria si possono discriminare soggetti disfunzionali:
• Deficit propriocettivo muscoloscheletrico;
• Deficit vestibolare;
• Deficit visivo;
• Deficit centrale.
QUAL È IL PERCORSO LOGICO DA SEGUIRE?
Il processo “logico” dovrebbe seguire i seguenti passi:
a) Se i valori di SPF sono entrambi < 10 il test è negativo.
b) Se almeno un valore di SPF >9, è opportuno approfondire.
c) Se i quozienti di Romberg sono fuori norma si può ipotizzare un deficit propriocettivo.
A seconda delle indicazioni al Soggetto può essere suggerito:
• Un approfondimento diagnostico selettivo ed appropriato (Visita Neurologica, Visita OtorinoVestibologica, Visita oculistica, Visita Fisiatrica)
• Un percorso di Rieducazione Posturale e Propriocettiva
Fra i campi di applicazione della Stabilometria Statica ci sono quindi:
- LO SCREENING DEL RISCHIO DI CADUTA – UN GRAVE PROBLEMA PER L’ANZIANO TANTO PIÙ IN CONDIZIONI DI “FRAGILITÀ”;
- la medicina legale – per la valutazione di idoneità ai lavori in quota ma anche per oggettivare (o smentire) danni funzionali da “colpo di frusta”;
- la neurologia – per la valutazione dei deficit funzionali di competenza;
- la medicina della riabilitazione – per riconoscere e misurare il deficit funzionale;
- la medicina dello sport – per il monitoraggio della condizione atletica.