SINDRONE DEL TUNNEL CARPALE

Scritto da Bianalisi - Fisiomedical 04-03-2022
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Definizione
La sindrome del Tunnel Carpale è una neuropatia da intrappolamento progressivo del nervo mediano. 

Anatomia essenziale
Il polso è la regione anatomica che unisce l’avambraccio alla mano. E’ costituito da tre articolazioni: articolazione radio-carpica, articolazione medio-carpica ed articolazione radio-ulnare distale. Tra i nervi presenti in questa zona anatomica, il nervo mediano è quello implicato in questo tipo di disturbo. Il nervo mediano passa, insieme ai nove tendini flessori delle dita, attraverso il tunnel carpale. Rappresenta un passaggio stretto e rigido costituito dal legamento trasverso del carpo e dalle ossa della base della mano.

Fisiopatogenesi
La compressione del nervo mediano nel tunnel carpale interrompe la barriera nervosa del sangue causando edema, infiammazione e fibrosi dei tessuti connettivali circostanti. Successivamente può venire a mancare la copertura mielinica del nervo con danno conseguente agli assoni. Ciò può determinarsi per vari motivi: inspessimento del legamento trasverso del carpo, infiammazione con edema dei tendini o in risposta a ripetute sollecitazioni meccaniche.

Eziologia e fattori di rischio
La sindrome del tunnel carpale è la più comune delle neuropatie da compressione cronica. Circa il 3% della popolazione ne soffre e maggiore incidenza è stata riscontrata nelle donne rispetto agli uomini. 

L’eziologia della sindrome del tunnel carpale, non ancora molto chiara, è multifattoriale. Possono essere rilevati: 

  • fattori anatomici: deformità dovute ad esiti di fratture o lussazioni del polso,  presenza di formazioni nel tunnel carpale come cisti, lipomi o fibrolipomi;
  • fattori sistemici: ipotiroidismo, insufficienza renale, diabete melito, fibromialgia o ereditarietà. E’ stato riscontrato, inoltre, un rischio anche per le donne in gravidanza o in fase perimenopausale, sempre correlato a scompensi ormonali e di ritenzione idrica;
  • fattori occupazionali: lavori manuali ripetuti, soprattutto dall’avvento del computer sul posto di lavoro.

Quadro clinico
Il quadro clinico è composto da formicolio intermittente, dolore o sensazione alterata che colpiscono le dita nella distribuzione del nervo mediano e cioè pollice, indice, medio e metà radiale dell’anulare. Il dolore si accentua di notte e nel tempo, gradualmente può peggiorare. Il paziente avrà difficoltà ad eseguire lavori con le dita come stappare una bottiglia o lavorare a maglia. Successivamente si possono notare anche atrofia e conseguente debolezza dei muscoli posteriori e laterali in particolare.

I test clinici più usati comprendono i segni di Tinel, di Phalen o l’applicazione della pressione sul nervo mediano gonfiando uno sfigmomanometro sul polso.

Solitamente la diagnosi clinica è sufficiente ma, qualora si ritenesse necessaria una ulteriore conferma si ricorre a metodi di osservazione strumentale come radiografie, elettromiografie, risonanza magnetica o l’ecografia.

Terapia
Il trattamento deve fornire un notevole sollievo dal dolore e, possibilmente, una protezione del nervo mediano da un ulteriore deterioramento.

Il tipo di terapia dipende dalla gravità dei sintomi e dal grado di limitazione funzionale. Nelle fasi iniziali si consiglia un approccio conservativo a scopo di migliorare la condizione del paziente e di conservarla nel tempo. Esso comprende: riposo (riduzione per un paio di settimane delle attività attive della mano), modifiche ergonomiche, farmaci antinfiammatori orali o iniezioni di steroidi, vitamina B6 (200 mg al giorno), splint in posizione neutra del polso e fisioterapia.

La fisioterapia comprende metodiche manuali praticate dal fisioterapista come la chinesi passiva, stretching e poi rinforzo dei muscoli ed esercizi attivi assistiti che mirano al recupero dell’articolarità e della funzionalità sensitiva, motoria e propriocettiva dell’arto colpito. 

I fisioterapisti di Bianalisi Fisiomedical per il trattamento della sindrome del tunnel carpale possono avvalersi di terapia strumentale a scopo antinfiammatorio come le correnti Tens, Ultrasuoni, Laser Hilt, Tecarterapia, nonché della Enerpulse Papimi, il Centro infatti è uno dei pochi in Italia a possederlo.

Compresa nella fisioterapia importantissima è la prevenzione e la cura della postura, in particolare sul posto di lavoro.

Nel caso in cui le strategie conservative falliscano, è consigliata la decompressione del tunnel carpale per via chirurgica. Ciò è raccomandato in pazienti con test elettrofisiologico positivo e con cronicità alla sindrome. La sintomatologia dopo l’intervento chirurgico inizia a regredire ma la totale ripresa e la scomparsa delle parestesie necessita di  circa tre mesi.  Tra i vantaggi della procedura chirurgica si ha la diminuzione delle recidive, condizione più facilmente verificabile nelle sindromi del tunnel carpale già trattate con intervento conservativo e fisioterapia..

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29-11-2023
Dr. Gianluca Bianco - Specialista in Medicina Interna con Master in PNEI e Neuromodulazione
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GLICOTOSSINE E INVECCHIAMENTO PRECOCE

Le glicotossine, denominate “AGEs” (Advanced Glycation End Products, prodotti terminali della glicazione avanzata), rappresentano uno dei parametri biologici più significativi del processo di invecchiamento cellulare. Gli AGEs si formano dal legame non enzimatico tra molecole di zucchero e proteine presenti nello spazio intracellulare oppure al di fuori della cellula, dando luogo a prodotti alterati, che l’organismo non è in grado di smaltire, e che pertanto possono accumularsi a livello dell’interstizio che circonda tutte le cellule del corpo umano, detto “matrice extracellulare”. Tra le proteine glicate annoveriamo l’albumina, l’emoglobina ed il collagene, le cui alterate funzioni compromettono la salute dell’organismo tramite processi cronici di infiammazione e stress ossidativo, accelerando il processo di invecchiamento. La formazione ed accumulo di AGEs può accompagnare il fenomeno della resistenza all’insulina e della sindrome metabolica, sebbene esistano fonti esterne di AGEs, quali il fumo di sigaretta, i cibi processati e raffinati, oltre ai cibi di origine animale, soprattutto se sottoposti a cotture ad alta temperatura. Tra le patologie correlate all’accumulo degli AGEs vengono annoverate:     Diabete mellito: l’iperglicemia comporta un incremento di glicazione delle proteine, inducendo               importanti complicanze, quali la retinopatia e neuropatia diabetica, l’insufficienza renale ed il piede diabetico.   Patologie cardiovascolari: le LDL glicate aderiscono alle cellule endoteliali inducendo infiammazione alla base della formazione di placche aterosclerotiche.   Declino cognitivo: oltre ai danni da alterata circolazione cerebrale, gli AGEs inducono neuroinfiammazione, legandosi direttamente con alcuni tessuti cerebrali.   Invecchiamento cutaneo: il collagene glicato, essendo rigido, ostacola il turnover cutaneo, alterando l’elasticità cutanea e promuovendo la formazione di rughe.   Patologie del connettivo: la rigidità della matrice extracellulare, indotta dalla degenerazione del collagene, può favorire lesioni delle strutture tendinee e dei legamenti, con ripercussioni sulla globalità delle catene miofasciali.   Patologie oculari: il legame tra AGEs e proteine della retina e del cristallino favorisce la degenerazione delle strutture oculari e lo sviluppo della cataratta.   Alla luce dei danni biologici multisistemici descritti, indotti dalla presenza eccessiva di AGEs, risulta di cruciale importanza l’identificazione precoce degli stessi, al fine di impostare strategie terapeutiche atte a ridurre il processo di glicazione e di accumulo di glicotossine nell’ambiente extracellulare. Oltre al dosaggio ematico dell’emoglobina glicata e della fruttosamina (prodotto della glicazione dell’albumina) esiste un metodo indiretto di misurazione degli AGEs basato sulla fluorescenza cutanea, definito “AGE reader”, la cui esecuzione è molto rapida e non invasiva, da cui scaturisce un referto grafico inerente i livelli di glicotossine in relazione all’età del soggetto, correlato al rischio cardio-metabolico effettivo.   Presso l’ambulatorio di “Medicina Predittiva e Preventiva” istituito presso Bianalisi-Fisiomedical di Roma viene eseguita la lettura AGE reader tramite sistema a fluorescenza, per lo screening precoce del rischio cardio-metabolico correlato all’accumulo delle glicotossine.   Dr. Gianluca Bianco Specialista in Medicina Interna con Master in PNEI e Neuromodulazione Esperto in Agopuntura e Nutrizione Clinica Direttore Sanitario Bianalisi-Fisiomedical

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26-10-2023
Redazione Bianalisi
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23-10-2023
Redazione scientifica Bianalisi Fisiomedical
la-sciatica
La Sciatica

Definizione Il termine sciatica è arcaico ed abbastanza confuso. Esso, infatti, può essere riferito più ad un sintomo che ad una diagnosi specifica. Sciatica è sinonimo di radicolopatia lombare e si riferisce ad una patologia del nervo sciatico che coinvolge le estremità inferiori. Il nervo sciatico è il nervo più voluminoso del corpo umano. Ha origine nel midollo spinale lombare e sacrale (L4 – S3) e fornisce un’innervazione motoria e sensoriale alle estremità inferiori. Si divide in due rami principali: il nervo tibiale ed il nervo peroneale. Eziologia e fattori di rischio La sciatalgia è strettamente correlata all’ernia del disco. La compressione e l’infiammazione del nervo sciatico provocano il sintomo che dalla radice del nervo si può ripercuotere sul suo intero percorso, in base all’entità dello schiacciamento. Le cause che possono determinare sciatalgia comprendono  Conflitto delle radici nervose del disco Stenosi dei canali osteoarticolari o ampio sacco durale Lipomatosi epidurale Aracnoidite segmentaria, meningoradiculite Tumori benigni o maligni in sede Malattie ginecologiche (ad esempio l’endometriosi) Stili di vita che comprendono ripetute attività di sforzo e sollevamento pesi Sindrome del piriforme Sacralizzazione di L5 (malformazione congenita) Fattori più modesti ma che talvolta possono incidere sulla sintomatologia della sciatica sono legati ad ipertrofia del muscolo polpaccio, all’altezza del soggetto, all’obesità, alla guida dei veicoli a motore o, addirittura, la diminuzione del fumo induce ad una riduzione, anche se in parte, del rischio di sciatica.   Sintomatologia e diagnosi clinica La sciatica è diagnosticata principalmente con l’anamnesi e l’esame fisico del soggetto, ad esempio le manovre di Lasegue e di Wasserman sono le più diffuse. E´ fondamentale per il medico distinguere il dolore radicolare dal dolore riferito in quanto da ciò ne deriveranno il decorso clinico e gli interventi terapeutici.  La posizione del dolore, i sintomi sensoriali, i riflessi e i segni motori sono elementi molto affidabili per individuare le radici motorie o nervi periferici interessati. La maggior parte delle volte il dolore viene riferito nella parte bassa della schiena o talvolta all’anca. Il paziente può incorrere in parestesie che dalla coscia laterale e posteriore possono arrivare fino alla pianta del piede omolaterale, tanto da determinare una condizione di claudicatio. Essendo la sciatica, nella maggior parte dei casi, dovuta ad una stenosi da compressione la diagnosi strumentale si basa sulle misurazioni dei diametri piuttosto che delle superfici trasverse.  L’ernia può essere individuata mediante tomografia compiuterizzata lombare o radiografia. Tuttavia, l’ernia discale da sola non tiene pienamente conto del dolore percepito e i processi infiammatori attorno al disco e alla radice del nervo svolgono un ruolo importante.  Talvolta la sciatica deriva da alterazioni posturali protratte nel tempo.   Terapia La sciatica è una patologia abbastanza frequente che facilmente diventa una situazione cronica e recidivante. Il recupero dalla sciatica è meno frequente del previsto. Si deve pertanto prestare molta attenzione ai fattori occupazionali, fisici e psicologici del paziente.  La maggior parte dei pazienti con sciatica, nelle prime 6 – 8 settimane, vengono gestiti in modo conservativo. Inizialmente il medico può prescrivere farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), iniezioni di corticosteroidi (anche se talvolta con un effetto placebo), analgesici, steroidi epidurali.  In ambito medico, la terapia conservativa prevede cicli di 8-10 sedute di  infiltrazioni di ossigeno-ozono abbinate a sedute di elettro-agopuntura. L’ossigeno-ozono terapia è molto utile per ridurre l’edema infiammatorio presente nel 95% dei casi di protrusioni discali e ernie del disco, mentre l’elettro-agopuntura ha un ruolo fondamentale per il suo effetto vaso-motorio, antalgico e decontratturante. Anche alcuni strumenti elettromedicali di tipo fisioterapico possono coadiuvare l’effetto antinfiammatorio e antidolorifico della terapia medica, in particolare la Tecarterapia, il Laser Hilt, l’Enerpulse Papimi e correnti antalgica (TENS).   Presso  Bianalisi Fisiomedical il dott. Bianco esegue sedute di elettro-.agopuntura ed ossigeno-ozono terapia,  e nel reparto di Fisioterapia è possibile eseguire le su menzionate terapie. Ciò è abbinato al riposo a letto per circa due settimane ed eventualmente un tutore lombare da portare alcune ore al giorno. Successivamente alla fase acuta, la fisioterapia ha lo scopo di promuovere la salute fisica e psicologica del paziente mentre avviene il riassorbimento graduale del disco. L’approccio è individuale e comprende, oltre alla parte strumentale, esercizi fisici attivi e passivi per ridurre la sintomatologia ed aumentare la mobilità, la cura della postura dinamica (come nella deambulazione), statica e tecniche di terapia manuale (trazioni, massaggi decontratturanti, stimolazioni dei trigger points miofasciali, manipolazioni vertebrali osteopatiche). Il trattamento, quindi, dovrebbe essere sempre conservativo tranne nel caso in cui il paziente manifesti una marcata debolezza muscolare progressiva, deficit sensoriali o la sindrome della cauda equina. In tal caso, il medico specialista può optare per l’intervento chirurgico ma non prima di almeno 3 mesi di terapia conservativa.  Nella sciatalgia la compressione meccanica delle radici nervose è il fattore predominante e la decompressione è l’obiettivo chirurgico da conseguire. I tipi di interventi chirurgici variano in base alla patogenesi della compressione (ad esempio la microdiscectomia e la laminectomia ). L’intervento chirurgico presenta una buona efficacia nel medio termine, mentre a lungo termine deve essere associato alla cura della postura e dello stile di vita.

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12-10-2023
Redazione Bianalisi
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EPA-CARE AUTUNNO IN SALUTE!

EPA-CARE  -   AUTUNNO IN SALUTE!  Dal 16 ottobre al 15 dicembre 2023 SCOPRI LA SALUTE DEL TUO FEGATO IN QUESTA STAGIONE EPA-CARE è un pacchetto di esami ematici autunnale per la prevenzione epatica. Non richiede la prescrizione medica e può essere eseguito in uno dei Punti Prelievo BIANALISI in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Toscana e Lazio - clicca qui https://bianalisi.it/strutture Questo pacchetto di analisi comprende un insieme di esami accurati e mirati, che consentono di identificare eventuali anomalie epatiche e intervenire prontamente, noi consigliamo sempre di consultare il proprio medico curante prima di sottoporsi ad accertamenti diagnostici e per l’interpretazione del referto. Esami inclusi nel pacchetto: Emocromo Fosfatasi alcalina Bilirubina totale e frazionata GOT (aspartato transaminasi) GPT (alanina transaminasi) Fibrinogeno Anticorpi HCV (virus epatite C) HBsAg | Antigene s HBV HBsAb | Anticorpi anti-antigene s HBV Elettroforesi Sieroproteica Gamma GT Tempo di protrombina La salute epatica è importante e con EPA-CARE fai il primo passo verso una vita sana e attiva, la prevenzione permette di prendere il controllo della propria salute. Non sottovalutare l'importanza di questo check-up, perchè la diagnosi precoce può fare la differenza nella gestione di molte patologie. BIANALISI si prende cura di te in ogni momento dell'anno!

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23-09-2023
Redazione Bianalisi
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Esami e visite di prevenzione per un autunno in salute!

In autunno  è fondamentale dedicare del tempo alla nostra salute e al nostro benessere. Ecco alcuni esami e visite di prevenzione da tenere in considerazione durante questa stagione: Analisi del sangue e delle urine.Gli esami del sangue offrono preziose informazioni sul nostro stato di salute generale. Misurare i livelli di emoglobina, i lipidi nel sangue, il glucosio e altri parametri può aiutarci a individuare potenziali problemi come anemia, dislipidemia o diabete..Un semplice esame delle urine può rivelare informazioni importanti sulla salute dei reni e del tratto urinario, aiutandoci a individuare segni precoci di infezioni o altre condizioni. Controllo della vista e dell'udito.Non dimentichiamo di prendere cura dei nostri occhi e delle nostre orecchie.Un controllo oculistico può rilevare la presenza di miopia, ipermetropia, presbiopia o assicurandoci di avere una buona salute visiva..Allo stesso modo, un esame audiologico può individuare tempestivamente eventuali perdite dell'udito, permettendoci di adottare le misure necessarie. Screening specifici. L'autunno è il momento ideale per valutare la necessità di screening specifici, in base all'età, al sesso e alla storia familiare..Le mammografie sono raccomandate alle donne per la prevenzione del tumore al seno, mentre una visita ginecologica e un Pap test sono importanti per la prevenzione del tumore cervicale..Sia gli uomini che le donne dovrebbero prendere in considerazione la colonscopia per la prevenzione del tumore al colon-retto. Queste sono solo alcune delle opzioni disponibili per la prevenzione. Ogni individuo è unico e potrebbe richiedere esami o visite aggiuntive in base alle proprie esigenze.  La prevenzione è la chiave per una vita sana!  Non esitare a contattare il tuo medico di fiducia per informazioni sugli esami e le visite di prevenzione più adatte a te. Clicca qui per trovare la struttura più vicina https://bianalisi.it/strutture Noi di BIANALISI ti auguriamo un autunno pieno di salute e benessere!  

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17-09-2023
Redazione Bianalisi
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Giornata Mondiale della Sicurezza del Paziente

Giornata Mondiale della Sicurezza del Paziente un'iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per sensibilizzare l'importanza della sicurezza e della qualità nell'assistenza sanitaria..In occasione di questa giornata speciale, desideriamo condividere con voi l'impegno di BIANALISI nel garantire la massima sicurezza per tutti i nostri pazienti..Dal momento in cui entrate nelle nostre strutture, ci prendiamo cura della vostra salute e sicurezza in ogni fase del percorso diagnosticocon personale altamente qualificato e tecnologie all'avanguardia. .La vostra salute è la nostra priorità assoluta e facciamo ogni sforzo per fornirvi un ambiente sicuro e accogliente..Forniamo informazioni chiare e comprensibili sulle procedure diagnostiche e sull'importanza delle misure di sicurezza. Siamo sempre a disposizione per rispondere alle vostre domande e preoccupazioni..Ringraziamo tutti i nostri pazienti per la fiducia  e rinnoviamo il nostro impegno a garantire la massima sicurezza durante il vostro percorso diagnostico

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